Insigne: da Chinaglia a Pirlo, quanti italiani d'America. Giocarono a 'soccer' anche Bettega, Bulgarelli e Prati

Insigne: da Chinaglia a Pirlo, quanti italiani d'America. Giocarono a 'soccer' anche Bettega, Bulgarelli e Prati

Insigne: da Chinaglia a Pirlo, quanti italiani d'America. Giocarono a 'soccer' anche Bettega, Bulgarelli e Prati


Antesignano dell' 'emigrazione' in America è stato Giorgio Chinaglia, che lasciò la Lazio nel pieno della carriera per seguire la moglie americana Connie Eruzione e andare a giocare nei Cosmos di New York con Pelè

Lo sbarco di Insigne in Canada

Lorenzo Insigne a Toronto dopo Sebastian Giovinco, anche lui a Toronto (dove ha vinto un titolo Mls e 4 coppe canadesi), e Andrea Pirlo nel New York City. Riprende la tradizione dei giocatori italiani che 'emigrano' nel calcio nordamericano, nella Nasl prima e nella 'Major League Soccer' poi, ovvero i campionati che in passato e fino a oggi hanno raccolto il meglio dei club di Usa e Canada. Prima di questi tre azzurri (un campione del mondo, uno d'Europa e un vicecampione, sempre d'Europa) il flusso si era un po' fermato; tra gli ultimi 'italiani d'America' c'erano stati Christian Arrieta del Cervia - dal reality 'Campioni' al Philadelphia Union - , e Stefano Pesoli, ex giovanili della Roma sbarcato alla colonia tricolore del Montreal Impact. E proprio il team che ha lo stesso proprietario del Bologna, l'imprenditore paisà Joey Saputo, è stato quello che ha avuto la rappresentanza italiana più numerosa, con Marco Di Vaio, Alessandro Nesta, Bernardo Corradi, Matteo Ferrari e Marco Donadel.


L'avventura di Chinaglia

Antesignano dell' 'emigrazione' in America era stato Giorgio Chinaglia, che lasciò la Lazio nel pieno della carriera per seguire la moglie americana Connie Eruzione e andare a giocare nei Cosmos di New York con Pelè, dove poi fu raggiunto da campioni del calibro di Franz Beckenbauer, Johan Neeskens, Francisco Marinho e Carlos Alberto. Ma, per un solo anno, giocò in quei Cosmos anche un altro beniamino dei tifosi biancocelesti, quel Pino Wilson che nel 1978 ebbe modo di vincere un Soccer Bowl (quattro quelli conquistati da Chinaglia, recordman anche di gol con 193 in 213 partite) e anche il premio di miglior giocatore della finale contro i Tampa Bay Rowdies. Sbarcò successivamente in Nordamerica un altro giocatore della Lazio campione d'Italia, Gigi Martini, per vestire le maglie degli Chicago Sting e dei Toronto Blizzard. Squadra quest'ultima in cui, a conferma che è sempre stata una meta prediletta degli italiani (per via anche della foltissima comunità tricolore che vi abita e che ama andare allo stadio), in fasi diverse ma sempre a cavallo tra fine anni '70 e primi anni '80 hanno giocato anche gli juventini Francesco Morini e Roberto Bettega, e il napoletano Alessandro Abbondanza, detto 'Sivorino'. Quando invece la squadra della città canadese si chiamava ancora Metros Croatia ne avevano fatto parte, prima che 'Long John' sbarcasse a New York, Paolo Barison, Marino Perani e Bob Vieri, mentre nel Montreal Olympique del 1972 c'erano l'ex attaccante del Genoa Francesco Gallina e Luigi Mascalaito, ex di Catanzaro, Cesena, Livorno e Pisa. Pochi ricordano le cinque partite nella Nasl di Giacomo Bulgarelli, nel 1979 con la casacca degli Hartford Bicentennial, mentre Pierino Prati, idolo dei rossoneri e dei romanisti, a fine carriera scese in campo per 6 volte, segnando 3 reti, nei Rochester Lancers. Sul campo dei Cosmos fece qualche apparizione, voluto da Chinaglia, anche Oscar 'Flipper ' Damiani. Con la scomparsa del calcio professionistico nel 1984, a seguito del fallimento della Nasl, l'emigrazione si interruppe, ma riprese nel 1996, quando venne creata la Mls. I primi a 'emigrare' furono Walter Zenga (New England Revolution, di cui è stato giocatore e allenatore) seguito nello stesso club da Giuseppe Nanù Galderisi, mentre nei New York Metrostars, che oggi si chiamano Red Bull perchè acquistati dal colosso delle bevande energetiche, si sono fatti valere Nicola Caricola (Bari, Juventus e Genoa) e soprattutto Roberto Donadoni. Paolo Maldini ha invece fatto parte di una squadra minore di Miami, ma nel ruolo di proprietario. 

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