La commissione Ue difende i minori. Pronta un'app per verificare l'età sui social

La commissione Ue difende i minori. Pronta un'app per verificare l'età sui social

La commissione Ue difende i minori. Pronta un'app per verificare l'età sui social Photo Credit: agenziafotogramma.it


L'Italia è tra i paesi in cui verrà sperimentata l'applicazione

"È difficile immaginare un mondo in cui i ragazzi possano comprare alcolici o andare in un locale notturno, semplicemente dichiarando di avere l'età per farlo, senza altri controlli. Per quanto sia difficile da immaginare, questo è quanto accaduto online per molti anni". È un'immagine eloquente quella a cui è ricorsa la ministra danese per gli Affari digitali Caroline Stage per illustrare la filosofia alla base dell'iniziativa lanciata dalla Commissione Ue. Due le direttive dell'azione di Bruxelles: da una parte le linee guida per garantire la protezione dei minori nel mondo digitale, dall'altra un'app, in fase sperimentale, per verificare l'età degli utenti sulle piattaforme.


L'ITALIA TRA I PAESI FAVOREVOLI

In prima linea anche l'Italia, che nelle scorse settimane si è unita a Francia, Spagna e Grecia per chiedere all'Ue misure più drastiche sull'uso dei social media da parte dei minori, come l'introduzione di una maggiore età digitale a livello europeo. L'appello è stato raccolto in parte da Palazzo Berlaymont. Difficilmente, spiegano dalla Commissione, si potrà stabilire un'età minima a livello Ue per l'accesso ai social media, date le differenze anche culturali tra i Paesi sulla maggiore età. Più fattibile invece l'app per verificare l'età degli utenti, uno dei tasselli che comporranno il portafoglio d'identità digitale Ue atteso per la fine del 2026. L'esecutivo comunitario ha lanciato un prototipo che verrà testato in cinque Stati membri, oltre all'Italia, anche Francia, Spagna, Grecia e Danimarca, con l'obiettivo di lanciare un'app nazionale personalizzata per la verifica dell'età.


APP E VADEMECUM DELLA COMMISSIONE EUROPEA

L'app si avvarrà di un meccanismo di autorizzazione selettiva che consentirà di dimostrare di aver raggiunto la maggiore età, senza rendere accessibili i propri dati personali e la propria identità. "Garantire la sicurezza dei nostri bambini e ragazzi online è di fondamentale importanza per questa Commissione" ha dichiarato la vice presidente della Commissione Henna Virkkunen. "Le piattaforme - ha sottolineato - non hanno scuse per continuare a mettere a rischio i bambini". Al lancio dell'app, la Commissione ha affiancato un vademecum sulla protezione dei minori, in linea con la legge sui servizi digitali (Dsa), in cui ad esempio si raccomanda la verifica dell'età per le piattaforme di contenuti per adulti e altre piattaforme che presentano rischi elevati per la sicurezza dei minori. Tra gli aspetti toccati dalle linee guida, c'è il design che crea dipendenza, una questione su cui Bruxelles ha già aperto delle indagini nei confronti di Meta e TikTok.


COME COMBATTERE L'ADESCAMENTO ONLINE

Altro elemento è quello dell'adescamento online: le piattaforme dovranno impostare gli account dei minori come privati per impostazione predefinita, cioè non visibili agli utenti che non sono nella loro lista di amici, per ridurre al minimo il rischio che vengano contattati da estranei. "Credo - ha scandito la ministra Stage - che i bambini meritino un'infanzia digitale sicura. Senza un'adeguata verifica dell'età e senza protezione, l'Ue non è riuscita a garantire loro questa sicurezza. È ora di porre dei limiti". 


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