Manovra economica: al Senato il governo la riscrive, ma le opposizioni insorgono: “Ci serve più tempo” Photo Credit: AnsaFoto.it/Angelo Carconi
16 dicembre 2025, ore 15:30
Le correzioni principali su imprese, pensioni e premi di risultato. A quattordici giorni dalla scadenza per la conversione in legge, l’esecutivo deposita un emendamento di 30 pagine che cambia il menù della Finanziaria approvata dal Consiglio dei ministri
Il maxi emendamento del governo, depositato oggi, alla legge di Bilancio scatena la protesta delle opposizioni in Senato, per il metodo innanzitutto. La considerazione è che il testo è in sé una "Manovra che riscrive la Manovra", che per la minoranza resta comunque inadeguata. Ma non solo anche il termine per i sub al testo dell'Esecutivo, fissato dal presidente della commissione Bilancio, Nicola Calandrini, per domani alle dodici, trova muro nelle forze che non sostengono il governo Meloni e che chiedono più tempo per potervi ragionare.
M5S
"Il dato certo è che questo governo prima non ha dato risposte al paese e poi in modo raffazzonato" ha cercato di trovare "qualche micro risorsa per aiutare il sistema delle imprese e pretende che le opposizioni ringrazino e che accettino qualsiasi previsione tempistica per arrivare ad approvare la legge di Bilancio in tempi rapidi. Credo che sia assolutamente inaccettabile", dice il presidente dei senatori del M5s, Stefano Patuanelli. "Peraltro, in spregio di tutto quello che abbiamo fatto in capigruppo, dove cerchiamo comunque di dare un minimo di certezze anche ai colleghi rispetto ai lavori dei prossimi giorni - aggiunge - il presente Calandrini, in assenza mia e della senatrice Paita, capogruppo di Iv, ha fissato domani a mezzogiorno i termini per i sub emendamenti in commissione" al testo del governo "che ha un valore che dovrebbe spostare circa 3 miliardi e mezzo, ma che prevede coperture complessive per oltre 6 miliardi. Così adesso, il quadro cambia, perché se non c'è rispetto per il lavoro delle opposizioni glielo facciamo trovare. Una forzatura come questa è una cosa per me è vergognosa e che non mi aspettavo", nota. "Non si è mai visto un andamento come quello che abbiamo visto questa volta sulla legge di Bilancio, perché riscrivere una parte di Manovra per 3 miliardi, e probabilmente un po' di più, significa fare un inedito. Che il problema del caro materiali fosse uno dei temi era chiarissimo a tutti; che ci fosse un problema di copertura sulla Transizione 5.0 era chiaro a tutti". Quindi, la maggioranza, ha "deliberatamente fatto una Manovra nella Manovra e ora ci chiedono una tempistica che è inaccettabile" dice Raffaella Paita. "Il ritardo non è tecnico ma politico. Non era una Manovra come Giorgetti ha raccontato al Parlamento" ma una Manovra "insufficiente, inadeguata, sbagliata, anche perché se viene riscritta prima ancora di essere discussa è la prova dell'inadeguatezza, non solo a governare. L'emendamento appena arrivato è un'altra Manovra", concorda il capogruppo del Pd, Francesco Boccia. Di "totale disprezzo della presidente del Consiglio e del governo per il Parlamento, un disprezzo che si misura tutti i giorni", parla il capogruppo di Avs e presidente del Misto, Peppe De Cristofaro. "La legge di Bilancio, di fatto, viene sottratta alla sovranità parlamentare con un emendamento a poche ore dalla convocazione della commissione Bilancio. Lo leggeremo nel merito, ma dalle prime impressioni, non affronta i grandi temi aperti delle diseguaglianze, perdita del valore d'acquisto dei salari, l'inflazione", nota ancora.
Il governo
Di sicuro, fra imprese, pensioni e premi di risultato, il governo corregge in corsa la manovra. A quattordici giorni dalla scadenza per la conversione in legge, l’esecutivo deposita al Senato un emendamento di 30 pagine che cambia il menù della Finanziaria approvata dal Consiglio dei ministri. Tra le novità più importanti, il silenzio-assenso per i neo assunti. Dal primo luglio dell’anno prossimo scatterà il trasferimento automatico del Tfr alla previdenza complementare. Sessanta di giorni di tempo dalla data della prima assunzione per dire no. La misura riguarderà tutti i lavoratori dipendenti del settore privato. Escluse colf e badanti. Entro sessanta giorni dalla data della prima assunzione - si legge nell’emendamento - il lavoratore può scegliere di rinunciare a "conferire l'intero importo del Tfr maturando a un'altra forma di previdenza complementare dallo stesso liberamente prescelta" o "mantenere il Tfr secondo il regime" previsto per legge. Scelta che può essere revocata in un secondo momento.
Pensioni
La finestra mobile di tre mesi per l’uscita anticipata si allungherà a quattro mesi per chi matura i requisiti nel 2032 e 2033, di cinque mesi nel 2034 e di sei mesi dal 2035. Dalla stretta sarà escluso chi, al primo gennaio 2026, risulterà titolare di prestazioni straordinarie a carico dei fondi di solidarietà. La seconda stretta riguarda il riscatto della laurea breve per la pensione anticipata. Scatterà nel 2031. Ecco cosa dice l’emendamento: “Ai soli fini della maturazione del diritto al pensionamento anticipato" sulla base dei 42 anni e 10 mesi di contributi, oltre l'aumento dell'aspettativa di vita (un anno in meno per le donne) per il conseguimento di questi requisiti non concorreranno sei mesi tra quelli di anzianità contributiva riscattati per la laurea breve, ovvero i diplomi universitari previsti dalla legge 341/1990. Questo aumenterà a 12 mesi nel 20232, a 18 mesi nel 2033, a 24 mesi per chi matura i requisiti nel 2034 e a 30 mesi per chi li matura nel 2035.
Il superammortamento
L’iper e superammortamento per le imprese che acquistano beni strumentali sarà esteso fino al 30 settembre 2028. Venendo incontro alla richiesta di Confindustria, il governo allunga il meccanismo in scadenza alla fine del 2026 (con alcune eccezioni al 30 giugno 2027). Ma la misura cambia: via le super aliquote, fino al 220%, per gli investimenti green. Il valore massimo dell’agevolazione sarà quindi del 180%. Per tutti. Stop agli aiuti per gli investimenti realizzati fuori dall’Europa. La misura riguarda tutti gli investimenti in beni strumentali nuovi (materiali e immateriali) e funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale in chiave Transizione 4.0 e 5.0.
Le assicurazioni
Per coprire i costi dell’emendamento, il governo introduce un contributo di 1,3 miliardi a carico delle assicurazioni. Entro il 16 novembre di ogni anno dovranno versare un acconto pari all’85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l'anno precedente.
I tempi
E le correzioni in corso allungano i tempi per il via libera delle Camere alla Finanziaria. Il provvedimento era atteso nell’aula del Senato il 15 dicembre, poi il passaggio a Montecitorio per l’ok definitivo entro la deadline del 31 dicembre. Ma il governo ha dovuto riscrivere anche la tabella di marcia: l’esame nell’emiciclo di Palazzo Madama inizierà il 22, mentre l’ok è atteso il 23. Poi corsa a Montecitorio, dove il disco verde definitivo si accenderà tra Natale e la fine dell’anno.



