Mick Schumacher, figlio del divino Schumi, sbarca in F1, sarà il pilota della scuderia italo-americana Haas

Mick Schumacher, figlio del divino Schumi, sbarca in F1, sarà il pilota della scuderia italo-americana Haas

Mick Schumacher, figlio del divino Schumi, sbarca in F1, sarà il pilota della scuderia italo-americana Haas


Oggi l'annuncio, il giovanissimo pilota tedesco correrà come pilota ufficiale del team motorizzato Ferrari. I tifosi sognano di vedere in rosso il figlio del grande Schumi

Per i ferraristi, quella di oggi non è una giornata come tutte le altre. Non può esserlo mai, quando in ballo c’è il cognome Schumacher. Mick, il figlio del Barone Rosso, l’uomo che ha segnato l’era più vincente dell’intera epopea della scuderia di Maranello, sbarca in Formula 1. L’anno prossimo, sarà pilota ufficiale della scuderia statunitense Haas, che in realtà è italiana, che più italiana non si può. Dal cuore emiliano, aggiungiamo, fra la scocca della monoposto realizzata dalla Dallara e la motorizzazione Ferrari.

Mick Schumacher sulla Ferrarina

Una specie di ‘Ferrarina’, come più volte è stata definita negli anni, soprattutto quando il Cavallino era sinonimo di alta competitività motoristica. Non esattamente la realtà di oggi, ma questa è tutta un’altra storia. Per ora, sono i sentimenti ad avere il sopravvento sul mero calcolo economico, che pure è stato certamente curato nei minimi dettagli. Del resto, come potrebbe non esserlo, quando si decide di mettere sotto contratto un ragazzo dall’indubbio talento, ma anche dal nome spaventosamente pesante come Mick. Nessuno può negare i naturali vantaggi goduti da questo freschissimo pilota, nella sua ancora breve carriera. Eppure, sarebbe profondamente errato dimenticare le qualità mostrate nei primi due anni ad alto livello, soprattutto in questa travagliata stagione, che quasi certamente si concluderà con il titolo di F2.

Mick Schumacher nel segno dei grandi

Andate a rivedere alcuni dei nomi che lo hanno preceduto, nell’albo d’oro della serie cadetta: vi troverete piloti dall’indiscutibile qualità e dal presente di altissimo livello. Non abbiamo neppure bisogno di parlare della superstar della F1 del III millennio, Lewis Hamilton. Poi, se ti chiami Schumacher, nulla sarà mai comune nella tua vita e neppure semplice. Perché, ci sarà sempre qualcuno pronto a rimproverarti scorciatoie, favoritismi e spintarelle. Anche quelle arrivate con le migliori intenzioni, nella memoria del magico papà. Non è stato facile e sarà via via sempre più difficile, per Mick. Le attenzioni saranno spasmodiche e non dimentichiamo mai che il circo della Formula 1 è storicamente affamato di nuovi personaggi, di storie da dare in pasto agli appassionati.

Sognando un 'nuovo' Schumacher

Non a caso, i momenti di più alta popolarità di questa disciplina così tecnica, eppure intimamente legata al fattore umano, restano quelli in cui due o più personalità di eccezionale levatura si sono confrontate e soprattutto scontrate… Perché mai nessuna meraviglia ingegneristica potrà equiparare l’impatto psicologico di una sfida occhi negli occhi, fra una Ayrton Senna e un Alain Prost. Nessuno e niente potrà mai valere di più della naturale diffidenza dei grandi campioni, quando vedono comparire la stella nascente. Andatevi a rivedere Senna, quando annusò la forza e la sfrontatezza di Michael Schumacher.

Mick come papà Schumacher, contro i grandi?

Ecco che il cerchio si chiude, ancora una volta. La mente corre e la fantasia galoppa verso un nuovo Schumacher, in grado di sfidare l’uomo che ha avuto l’ardire di raggiungere i titoli mondiali vinti dal divino Schumi. Ci vorrà tempo, è ovvio. La Haas è oggi ben poca cosa, se rapportata alla Mercedes. Sarà chiamata a fare la chioccia al giovane tedesco, possibilmente evitando di frustrarne il primo anno di carriera in Formula 1 con una monoposto di dubbia qualità. Poi, starà a lui. Se il talento dovesse essere, non diciamo al livello inarrivabile del padre, ma di Serie A, ben presto le opportunità saranno tante e lo porteranno dritto ad un top team. Rosso o meno, questo è tutto da vedere. Perché, in Formula 1, nulla è più forte della sfida all’ultima staccata fra due purosangue. A quel richiamo, nessuno può resistere.


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