Montecitorio, Re Carlo III omaggia la Resistenza e Falcone. E cita Dante: `E quindi uscimmo a riveder le stelle»

Montecitorio, Re Carlo III omaggia la Resistenza e Falcone. E cita Dante: `E quindi uscimmo a riveder le stelle»

Montecitorio, Re Carlo III omaggia la Resistenza e Falcone. E cita Dante: `E quindi uscimmo a riveder le stelle» Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Terzo giorno della visita in Italia dei sovrani del Regno Unito. In mattinata l’incontro con Meloni. Carlo si è pure recato a Testaccio per una rappresentazione di Shakespeare e per la tavola rotonda 'Energia pulita'. La regina Camilla in una scuola romana

Applausi, strette di mano, standing ovation e qualche fuori programma: è durata meno di un'ora la visita dei Sovrani del Regno Unito, Re Carlo III e la Regina Camilla, in Parlamento. Tanti gli omaggi al BelPaese, tante le parole di riconoscenza, pronunciate anche in un perfetto italiano con l'immancabile accento inglese: "Spero di non rovinare la lingua di Dante così tanto da non essere più invitato in Italia", la precisazione inziale di Re Carlo.

L’onore

"E' un grande onore essere stato invitato a parlare qui, la prima volta che un sovrano britannico si rivolge all'intero Parlamento italiano, questa fondamentale istituzione democratica", ha detto nell'aula di Montecitorio. "L'Italia è un paese molto caro al mio cuore e a quello della Regina come lo è a tanti britannici. Ho compiuto 18 visite ufficiali, negli ultimi 40 anni nel vostro Paese, è stata una gioia conoscere questo irresistibile Paese. Come un qualsiasi vecchio amico, sono stato con voi nei momenti più tristi e felici della vostra vita nazionale".

Venezia

"Ad esempio non dimenticherò mai la mia visita a Venezia nel 2009 quando vedremo il teatro La Fenice restaurato o la visita ad Amatrice all'indomani del tragico terremoto. Oggi sono qui per ribadire la profonda amicizia tra il Regno Unito e l'Italia ed impegnarmi per rafforzare ancora di più questa amicizia. Siamo due popoli e due Nazioni, le cui storie sono profondamente intrecciate tra loro e naturalmente intrecciate con quella del nostro continente europeo, dopo tutto siamo entrambi Paesi europei". Discorso interrotto più volte dagli applausi dei parlamentari ma l'applauso più lungo è stato per il ricordo di Giovanni Falcone: "L'Italia sarà sempre nel mio cuore come fu per la mia adorata madre che non dimenticò mai il suo meraviglioso venticinquesimo compleanno a Tivoli nel 1951 e la sua tappa a Capaci, molti anni dopo, nel 1992, quando rese omaggio, pochi giorni dopo il suo assassinio, al vostro leggendario procuratore antimafia Giovanni Falcone".

Le crisi

Non sono mancati i riferimenti al presente, a partire dalle crisi che sta affrontando il Vecchio Continente: "Oggi, purtroppo, l'eco di quei tempi riecheggia su tutto il nostro continente le nostre giovani generazioni ogni girono vedono che la pace non può mai essere data per scontata. Gran Bretagna e Italia oggi, più che mai, sono unite nella difesa dei valori democratici, i nostri Paesi sono stati, tutte e due, al fianco dell'Ucraina nel momento del bisogno e hanno accolto migliaia di ucraini nel momento del bisogno. Le nostre forze armate sono fianco a fianco nella Nato, siamo infinitamente gradi nel ruolo che l'Italia svolge guidando numerosi operazioni all'estero". Re Carlo ha ricordato che "i nostri due Paesi si trovano alle estremità del continente europeo. Il nostro è un insieme di isole spazzate dal vento, la vostra una penisola baciata del sole, diversi sotto molti aspetti, però credo che nel corso degli anni abbiamo scoperto che queste differenze si completano, molto bene, a vicenda. Qualunque siano le sfide e le incertezze, che inevitabilmente dobbiamo affrontare come Nazioni, possiamo superarle insieme e lo faremo insieme", ha concluso prima di citare il sommo poeta Dante Alighieri: "e quando lo avremo fatto potremo dire e 'quindi uscimmo a riveder le stelle'". 


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