Mukbang ASMR: essere pagati per mangiare (troppo)

Mukbang ASMR: essere pagati per mangiare (troppo)

Mukbang ASMR: essere pagati per mangiare (troppo)


Il Mukbang ASMR è una pratica nata in Corea del Sud, che prevede il coinvolgimento del gusto e dell’udito attraverso la realizzazione di video e di dirette streaming in cui si viene pagati per mangiare

Alcune persone sostengono che il web sia un posto meraviglioso e contraddirle risulta talvolta complicato vista la quantità di informazioni, spesso utili, contenute all’interno di un’infinità di siti web.
L’altro lato della medaglia, però, è sotto gli occhi di tutti: alcune delle informazioni che si trovano su internet sono, purtroppo, discutibili e a tratti malsane.
Il Mukbang ASMR è uno di quei contenuti offerti da internet che ancora non ha trovato una collocazione tra le due categorie. Perché? Scopriamolo insieme.

CHE COS’È IL MUKBANG ASMR?

Il Mukbang ASMR è un fenomeno che trova le sue radici nella Corea del Sud.
Letteralmente Mukbang è una crasi tra due parole coreane, “mokta” (che significa “mangiare”) e “bangsong” (che vuol dire “trasmissione”), mentre ASMR è l’acronimo di Autonomous sensory meridian response, che tradotto significa “risposta autonoma del meridiano sensoriale”.
La deduzione tratta dal significato di entrambe le parole è che, qualsiasi cosa sia, il Mukbang ASMR ha un collegamento tra il mangiare e l’ascoltare, dunque il coinvolgimento di sensi importanti per l’essere umano.
Assistere ad un Mukbang ASMR, di fatto, vuol dire osservare, e soprattutto ascoltare, persone che mangiano quantità di cibo spropositate, ma estremamente belle da guardare, in un modo talmente concitato da far venire l’acquolina in bocca e, a volte, il voltastomaco.
La pratica del Mukbang ASMR è nata circa dodici anni fa sui siti di streaming coreani e su afreecatv.com (lo Youtube coreano) e da lì alla divulgazione sui vari social network il passo è stato davvero breve. Oltre che tra i cittadini coreani, attualmente il Mukbang è diffuso in quasi tutto il mondo, Italia compresa.

P.S. Non guardate il video qui sotto se vi infastidisce ascoltare persone che mangiano.


IL GUADAGNO DEI MUKBANGERS

Così come gli influencers, anche chi pratica il Mukbang ASMR si è guadagnato un appellativo assai riconoscibile, ovvero “mukbanger”, colui che pratica il Mukbang.
Il dubbio che i mukbangers non facciano tutto questo gratuitamente è lecito, proprio perché in effetti è un lavoro a tempo pieno. Le persone che praticano il Mukbang ASMR, infatti, dedicano molto tempo alla preparazione del cibo e all’acquisto delle pietanze, ma anche al look che mostrano durante il video e alla qualità delle videocamere e dei microfoni utilizzati durante le riprese. Insomma, un vero e proprio investimento.
Ma quanto guadagnano i Mukbangers? Alcuni dei più seguiti arrivano a guadagnare circa settecentomila euro l’anno attraverso le dirette streaming che offrono la possibilità di pagare virtualmente la persona dall’altra parte dello schermo, ma anche attraverso sponsorizzazioni e visualizzazioni. Durante le loro dirette, ad esempio, alcuni Mukbangers offrono la possibilità di far scegliere al loro pubblico che tipo di azioni compiere durante il pasto: mangiarne di più, mangiarne di nuovo, mixare diversi tipi di pietanze. Avendo ogni azione un costo, non è difficile pensare a quanto possano aumentare in poco tempo i guadagni di chi pratica il Mukbang ASMR.

NON TUTTI I MUKBANGERS SONO UGUALI

Il Mukbang ha i suoi generi. Esattamente come quando scegliamo un film, possiamo decidere quale tipo di Mukbang guardare. Il Mukbang ASMR è quello che attualmente ha più successo sia in streaming sia sui social network proprio perché l’ASMR stesso, ovvero la risposta autonoma del meridiano sensoriale, provoca in molte persone un senso di appagamento, relax e piacere. Proprio per questo, le persone che praticano l’ASMR durante i loro pasti (anche se potremmo definirli abbuffate) utilizzano dei microfoni super sensibili che catturano qualsiasi tipo di suono: dall’atto del toccare la carta che contiene un panino, al morso, alla deglutizione fino al così detto “crunch”, ovvero il rumore che sottolinea la croccantezza di un alimento.
Non tutti i mukbangers sono uguali, comunque, perché ognuno sceglie di sceneggiare il proprio video in base a ciò che vuole raccontare. C’è chi comincia a filmare già dal supermercato in cui ha acquistato i suoi prodotti, chi da quando comincia a cucinarli e chi, invece, da quando comincia a mangiare. Altri mukbangers, invece, scelgono di inscenare una sorta di cortometraggio in cui, mentre cucinano e/o mentre mangiano, raccontano una storia in sottofondo, sempre con un tono di voce molto pacato che richiami all’ASMR.

IL MUKBANG IN ITALIA

Il Mukbang è diffuso, ma non troppo, in Italia. Questo perché, secondo alcuni studi, sembra che l’italiano medio non provi piacere nel guardare e nell’ascoltare persone che mangiano, soprattutto in un modo concitato come accade nei Mukbang, ma, al contrario, sembra che provi un vero e proprio senso di repulsione.

IL MUKBANG E L’ASPETTO PSICOLOGICO

I mukbangers sono spesso ragazze e ragazzi di giovane età, con fisici inspiegabilmente asciutti o pericolosamente in sovrappeso che appaiono in diretta video mentre, di fatto, mangiano compulsivamente una quantità di cibo esagerata. Una “moda”, questa, che ha di fatto smosso l’opinione pubblica che si è divisa a metà: i ragazzi che praticano il Mukbang lo fanno coscientemente oppure mangiano in modo patologico? Una domanda lecita, in effetti, se solo pensassimo alla quantità di cibo ingerita in poco tempo da chi pratica il Mukbang e anche alla frequenza con cui questa pratica viene effettuata: alcuni pubblicano i loro video Mukbang quotidianamente, altri più volte al giorno, altri ancora qualche giorno a settimana. Alcuni mukbangers, purtroppo, hanno rivelato di compensare con la pratica del vomito l’assunzione di così tanto cibo in così poco tempo. Un’abitudine tutt’altro che sana.
È per questo che il Mukbang non è visto di buon occhio: in quei video il cibo non è uno strumento di appagamento di un bisogno fisiologico, piuttosto un modo per guardare e farsi guardare nel momento in cui si pratica un atteggiamento – di fatto – autodistruttivo.



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