Carlo Bonomi a RTL 102.5: “In Italia mancano 400mila profili nelle imprese” e sull’immigrazione: “Dobbiamo scegliere quella di qualità"

Carlo Bonomi a RTL 102.5: “In Italia mancano 400mila profili nelle imprese” e sull’immigrazione: “Dobbiamo scegliere quella di qualità"

Carlo Bonomi a RTL 102.5: “In Italia mancano 400mila profili nelle imprese” e sull’immigrazione: “Dobbiamo scegliere quella di qualità"


Il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi è stato ospite di ‘Non Stop News’ su RTL 102.5 in compagnia di Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro

All’alba di una nuova riforma fiscale che si appresta a cambiare il sistema italiano, il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi è intervenuto nel corso di Non Stop News’ per un confronto sulle ultime misure messe in campo. Nei giorni scorsi Carlo Bonomi si è dichiarato contrario agli incentivi sulle assunzioni, a RTL 120.5 commenta: «Nella delega fiscale si parla di fisco d’intesa e secondo me dovrebbe essere dedicato a chi investe e chi patrimonializza, gli eventuali supporti a chi assume non passano per il fisco d’intesa ma per i contributi. Ritengo che incentivare chi assume non è corretto, perché fa parte del mio lavoro. Poi, se denunciamo la mancanza di 400mila profili preferirei abbassare le tasse del lavoro, siamo il Paese che paga più tasse sul lavoro che sulle rendite finanziarie. Quando c’è la Legge di Bilancio e le elezioni sono tutti d’accordo, passato quel momento tutti se ne dimenticano. Tagliare il cuneo fiscale vuol dire fare un intervento consistente, parliamo di 15 miliardi, ma si preferisce invece polverizzare questi interventi per una risposta al proprio elettorato». «Se dobbiamo fare uno strumento di incentivazioni alle assunzioni deve essere strutturale e universale. Non può essere lo Stato a decidere chi è avvantaggiato e chi è supportato. Se si vuole fare questi interventi che si usino i contributi non l’IRES che è il fisco d’impresa», continua Bonomi.

Sulla realizzazione di una Flat tax, Carlo Bonomi dichiara: «Nella delega fiscale stiamo parlando di un riordino delle aliquote, non della Flat tax, che viene rinviata a fine legislatura. Ritengo che il sistema corretto dovrebbe essere quello della progressività. Poi è chiaro che ora, con gli interventi che sono stati fatti, la progressività è andata persa, se vogliamo andare verso una Flat tax dobbiamo studiare un sistema che tenga».

Nel corso dell’intervista su RTL 102.5 il Presidente di Confindustria parla anche del mercato del lavoro e di immigrazione: «È un tema complesso, dobbiamo pensare ad un sistema formativo che vada incontro alle esigenze dell’industria, negli ultimi 18 anni abbiamo avuto 18 ministri che hanno fatto ciascuno una propria riforma, è chiaro che ad oggi non riusciamo a vedere dei risultati. Il secondo tema è la demografia, l’Italia sta invecchiando e affrontare questo discorso significa mettere sul campo una serie di politiche sociali e affrontare il tema dell’immigrazione. In Italia se parli di immigrazione, a seconda delle tesi che porti, vieni visto come xenofobo o xenofilo, senza entrare nelle dinamiche reali dell’immigrazione che dobbiamo seriamente affrontare. Dobbiamo affrontare due tipi di immigrazione: dobbiamo scegliere un’immigrazione di qualità, guardiamo a ciò che ha fatto la Germania quando è scoppiato il conflitto in Siria, ha scelto quella parte di popolazione con un titolo di studio. Poi abbiamo una immigrazione che viene da problemi economici e di guerra e va aiutata anche quella. È un tema complesso ma che non possiamo non affrontare»

E sull’operato del Governo Meloni dichiara: «Non sta a me dare un voto al Governo, ho colto con attenzione le parole del Presidente del Consiglio dove ha dichiarato di voler stimolare gli investimenti, cosa di cui questo Paese ha seriamente bisogno, spero che venga realizzato nel più breve tempo possibile. Nella precedente Legge di Bilancio mi sarei aspettato un intervento più consistente sul taglio del cuneo fiscale».

Sul tema della burocrazia, evasione e sostenibilità Carlo Bonomi afferma: «Sul tema della burocrazia ogni volta che sento parlare di semplificazione mi vengono i brividi, si finisce sempre per complicare le cose. Il tema dell’evasione va affrontato, sappiamo bene dov’è e in quali settori è concentrata eppure non andiamo a colpirli, bisogna avere la volontà di andare a contrastarli in maniera seria. Per quanto riguarda la sostenibilità, l’industria non è il problema, ma è la soluzione. L’innovazione, la ricerca e le tecnologie per la sostenibilità ambientale nascono nell’industria. Ciò che si sta dicendo è che la sostenibilità è giusta ma non può non tener conto della sostenibilità sociale ed economica. L’industria italiana è ai primi posti della società. Contestiamo che l’UE è venuta meno al presupposti iniziali di questa transizione ossia la neutralità tecnologica. Dimmi l’obiettivo poi sta a me scegliere la tecnologia con cui arrivarci. Se scegli una tecnologia spiazzi intere filiere industriali, se fai queste scelte devi dire quante persone lasci a casa e come le sostieni».

In conclusione, Bonomi parla anche del MIA: «Confindustria è sempre stata molto chiara su questo. Se scegli una misura di contrasto alla povertà è giusto, l’anno scorso un milione in più di italiani sono entrati nella fascia di povertà, sono 5 milioni e mezzo ormai. Ciò che abbiamo sempre contrastato sono le politiche attive inserite in quello strumento come i finanziamenti ai centri pubblici per l’impiego che non funzionano perché non incrociano domanda e offerta del lavoro di questo paese».


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