
Giorno del Ricordo, alla vigilia delle commemorazioni vandalizzata la foiba di Basovizza
08 febbraio 2025, ore 12:20 , agg. alle 13:33
Nella notte sono comparse tre scritte, due in sloveno e una in italiano. "Trieste è nostra" e "Trieste è un pozzo", si legge in due di queste. A rinvenirle gli operai giunti a Basovizza per allestire i palchi per la cerimonia solenne di domani. A condannare le frasi ingiuriose anche i presidenti di Camera e Senato
Alla vigilia del Giorno del ricordo e delle commemorazioni delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata, a Basovizza alcune scritte ingiuriose sono comparse nella notte. A rinvenirle alcuni operai arrivati per allestire i palchi per la cerimonia solenne in programma per domani. Si tratta di tre frasi, due in lingua slava e una in italiano. Immediata le reazioni politiche, anche di alte cariche dello Stato.
Le tre scritte
Tutto sarebbe avvenuto nella notte. Le tre scritte sono state vergate con vernice rossa. Una di queste riporta, tradotta, la frase "Morte al fascismo libertà al popolo" ("Smrt Fasizmu Svoboda Norodom"). Segue anche il numero "161”. Le altre sono "Trst je nas" (Trieste è nostra) e un'altra "Trieste è un pozzo”, in italiano. Immediatamente gli operai hanno tentato di cancellare quanto scritto con un’idropulitrice ma senza riuscirci. Per questo verranno coperte con della vernice.
Le reazioni politiche
Sono già numerose le reazioni sdegnate. Tra queste anche quelle dei presidenti di Camera e Senato e di diversi deputati e senatori. "Il vile sfregio alla Foiba di Basovizza è un atto inaccettabile, un'offesa alla memoria e al dolore di un'intera comunità alla quale rivolgiamo un forte abbraccio. Vandalizzare in questo modo un luogo simbolo della tragedia delle Foibe e farlo a ridosso del Giorno del Ricordo non è solo una vergognosa provocazione ma un gesto di inaudita gravità”, ha scritto sui social Ignazio La Russa. "Lo sfregio compiuto a Basovizza è un atto grave e intollerabile che offende profondamente la memoria storica del nostro Paese e, ancor più, le vittime delle foibe. Proprio nell'imminenza del Giorno del Ricordo, questo gesto è un oltraggio alla sofferenza di chi ha vissuto quel dramma”, ha affermato il numero uno di Montecitorio, Lorenzo Fontana. Il ministro degli esteri e vice presidente del consiglio, Antonio Tajani, ha scelto X per esprimere la sua condanna: 'Oltraggiare la memoria dei caduti delle Foibe significa continuare a perseguitare chi è stato brutalmente ucciso, solo perché era italiano. Condanna per questo gesto così vile che punta solo a minare il dialogo fra popoli che vogliono guardare verso un futuro di pace”, ha scritto Tajani.
Cosa sono i massacri della Foibe.
Si tratta dell’eccidio compiuti subito dopo la Seconda Guerra Mondiale da parte dei partigiani jugoslavi ai danni di militari e civili italiani della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia. Il nome è legato alle cavità carsiche, appunto chiamate foibe, dove vennero gettati i corpi delle vittime, alcune ancora in vita. Non ci sono certezze su quante persone abbiano perso la vita nella repressione ma il bilancio oscilla tra i 3000 e i 5000, in alcuni casi si parla di 11.000 morti. Il Giorno del Ricordo è stato istituito, per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e l’esodo istriano, con la Legge n.92 del 30 marzo 2004.