Governo, per le spiagge gare dal 2024 (legate agli investimenti) e stop al caro-ombrellone

Governo, per le spiagge gare dal 2024 (legate agli investimenti) e stop al caro-ombrellone

Governo, per le spiagge gare dal 2024 (legate agli investimenti) e stop al caro-ombrellone


Il nuovo testo alla fine è un emendamento al ddl sulla concorrenza, Draghi supera le resistenze di Lega e Forza Italia. Ci sono criteri di salvaguardia per i piccoli, e l'obiettivo principale è migliorare la qualità delle strutture e frenare i rincari

Le linee guida del provvedimento sono arrivate a valle del lavoro, coordinato a Palazzo Chigi dal sottosegretario Roberto Garofoli, portato avanti dalla presidenza del Consiglio con i ministri del Turismo, Massimo Garavaglia, e dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti. Prima del Cdm il ministro agli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, ha illustrato la normativa a Regioni, Anci e Upi. Dall'opposizione però Giorgia Meloni, Fdi, a ‘Non stop news’ ha annunciato battaglia in Parlamento: "Non si esproprino le aziende italiane che hanno investito, per dare concessioni a multinazionali straniere".


L’obbiettivo

Spingere gli investimenti e abbassare il costo di lettini e ombrelloni. E' questo l'obiettivo del governo. Insomma, niente più proroghe illimitate: le spiagge dal 2024 saranno aggiudicate tramite gara. Con criteri di salvaguardia per i piccoli concessionari, a tutela della specificità italiana. Ma con un principio ispiratore molto chiaro: puntare sugli investimenti per migliorare la qualità dei servizi e abbassare, per tutti, le tariffe.


I contenuti

Nel testo c’è l’inserimento di un vincolo preciso per chi parteciperà alle gare: si dovranno dichiarare gli investimenti programmati, spiegare come si intende migliorare il bene demaniale ma anche come si vuole remunerare l'investimento, ossia quali tariffe si applicheranno. Un esempio? Il concessionario si impegna a investire 3 milioni di euro e stabilire una tariffa di 20 euro per due lettini e un ombrellone per i primi 3 anni, 22 euro per i successivi 5 e poi di 25 euro. E' un meccanismo che prova a frenare la corsa ai rincari che ha portato i prezzi alle stelle su alcuni lidi e a stimolare, con l'apertura alla concorrenza, un effetto di discesa dei costi per i consumatori, come si è verificato negli anni passati nei settori della telefonia e del trasporto ferroviario. Gli investimenti servono in parallelo a garantire un aumento della qualità dei servizi e un effetto di traino sul turismo, in competizione con Paesi come la Grecia o la Spagna. L’emendamento dell’esecutivo dunque mira a tutelare, nei criteri di gara, gli interessi legittimi dei piccoli concessionari, di chi abbia un'impresa esclusiva e a premiare gli investimenti già fatti e programmati: si punta a evitare che le procedure vadano a vantaggio dei grandi gruppi, come avviene in Francia.


Spiagge libere

Ma non solo. Nei bandi di gara per le nuove concessioni balneari uno dei requisiti sarà quello di garantire a tutti l'accesso al mare. Pertanto, tra le regole per le gare andrà prevista 'la costante presenza di varchi per il libero e gratuito accesso e transito'. Il nuovo testo alla fine sarà un emendamento al ddl sulla concorrenza, e le gare in pratica partiranno dal 2024 (quelle attuali prorogate fino al 31 dicembre 2023). Indennizzi inoltre per i concessionari uscenti.


Salvini

Intanto Matteo Salvini risponde alle dichiarazioni rilasciate questa mattina da Giorgia Meloni a ‘Non stop news’, e attacca FdI, inchiodata, a suo giudizio, ai 'no' e alla polemica continua. Qualche ora più tardi del nostro programma, difatti, Salvini si trova davanti alla Consulta per parlare dei quesiti referendari sulla giustizia sulla cui ammissibilità è atteso a breve il parere dell'Alta Corte. "Io sto lavorando per ridurre le bollette di luce e gas. I chiarimenti li faccio con chi deve mettere dei soldi nelle tasche degli italiani non mi interessano le polemiche. Non commento le polemiche", risponde ai giornalisti che gli chiedono delle obiezioni di Meloni. "Noi siamo in un governo che deve portare l'Italia fuori dalla pandemia. E' una nostra precisa scelta essere protagonisti della ricostruzione del Paese. Se qualcun altro preferisce stare fuori, faccia". "Con i problemi che ha il Paese, non intendo perdere nemmeno 30 secondi in polemica", sul green pass "lavoriamo all'interno del governo perché un conto è stare fuori e dire sempre no, un conto è stare dentro e confrontarsi con Franceschini, Speranza...", insiste e conclude.

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