Guerra in Ucraina, dal calcio alla Formula 1 ecco la risposta del mondo dello sport

Guerra in Ucraina, dal calcio alla Formula 1 ecco la risposta del mondo dello sport

Guerra in Ucraina, dal calcio alla Formula 1 ecco la risposta del mondo dello sport


L’invasione russa dell’Ucraina ha scatenato una serie di conseguenze in tutti gli ambiti e lo sport è uno di questi. La voce di tutti gli sportivi si è fatta sentire parecchio nelle ultime ore e anche la maggior parte degli eventi che si sarebbero dovuti disputare in Russia sono stati cancellati

Quanto sta accadendo in Ucraina ha sconvolto l'intero pianeta. La comunità internazionale si è fatta sentire condannando le violenze, e anche il mondo dello sport non è rimasto a guardare. Dal calcio alla Formula 1 ecco le reazioni del mondo dello sport per dire no alla guerra.


Eventi cancellati: dalla finale di Champions league al Gran premio di Sochi di Formula 1

Giornata movimentata a causa della guerra in Ucraina anche nel mondo sportivo. Questa mattina alle 10:00 c’è stata una riunione straordinaria dell’Uefa in cui il presidente Ceferin e i suoi collaboratori hanno ufficialmente deciso che la finale di Champions league inizialmente prevista a San Pietroburgo il 28 maggio è stata spostata a Parigi, allo Stade de France. Inoltre l'unione ha annunciato che le nazionali e i club di Ucraina e Russia giocheranno “fino a nuovo ordine” tutte le partite casalinghe in stadi neutrali. Passando ai motori, le sanzioni sono praticamente le stesse. La stagione di Formula 1 sta per iniziare; a Barcellona sono in corso i test pre-mondiale e, dopo un confronto straordinario dei team, è stato comunicato ufficialmente l’annullamento della gara a Sochi in programma il 25 settembre prossimo. Si cercano sedi sostitutive anche per gli eventi di sci: la Federazione Internazionale ha annunciato che la Russia non ospiterà nessun evento della Coppa del mondo in programma il prossimo mese.


FIGC: tutte le partite dei campionati di calcio inizieranno con cinque minuti di ritardo

“Senza distinzione, professionisti e dilettanti, si uniranno in un’unica testimonianza di pace, sensibilizzando appassionati e tifosi sul rispetto della vita umana e sulla necessità di trovare una soluzione diplomatica in Ucraina”. Queste le parole che si leggono sul sito della Figc in merito a un ritardo di cinque minuti dell'inizio delle partite in segno di vicinanza a quanti stanno soffrendo. Parole forti anche quelle del presidente Gravina: “I valori universali dello sport ci impongono una riflessione, non vogliamo girarci dall’altra parte. Interpretando un sentimento diffuso nell’opinione pubblica italiana, che attraversa in modo trasversale anche il nostro mondo, vogliamo mandare un messaggio chiaro. Il movimento calcistico nazionale è sensibile e molto preoccupato per quello che sta accadendo in queste ore, lo sport non fa politica ma reclama a gran voce la pace”. Restringendo il campo alla Serie A, lo speaker dello stadio prima dell’inizio di ogni partita leggerà un messaggio di pace.


Malagò: “Cerchiamo di non penalizzare ulteriormente gli atleti”

Tema delicato quello degli atleti russi. Si è espresso in merito il presidente del Coni Giovanni Malagò: “Possibili sanzioni alla Russia alle prossime Paralimpiadi? Questo è un tema che riguarda il Comitato internazionale paralimpico. Penso che gli atleti non debbano essere penalizzati ulteriormente, ma gli organismi che lo rappresentano sono coinvolti e, mia personale opinione, non si può far finta di niente”. Intanto la Federcanoa italiana si dice pronta a ospitare le squadre olimpiche e paralimpiche ucraine.



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