Lo scrittore Paolo Cognetti si racconta: il buio della depressione e il ricovero. Oggi ricomincia a fare progetti

Lo scrittore Paolo Cognetti si racconta: il buio della depressione e il ricovero. Oggi ricomincia a fare progetti

Lo scrittore Paolo Cognetti si racconta: il buio della depressione e il ricovero. Oggi ricomincia a fare progetti Photo Credit: agenziafotogramma.it


L'autore del libro premio Strega 2017 "Le otto montagne" si apre in una lunga intervista sulle colonne de La Repubblica. Racconta di un periodo difficile, durante i quale ha vissuto il dramma della depressione e un TSO in un ospedale psichiatrico

'Le otto montagne' è un inno all’amicizia, alla serenità e alla riconciliazione con l’ambiente e la natura. Il libro, vincitore del premio Strega nel 2017, è il racconto di due amici il cui confronto con le difficoltà della vita quotidiana, si risolve con la ricerca della pace e i silenzi nello spazio incontaminato della montagna. Un libro che concilia solitudine e armonia, uomo e natura. Il cantico del cammino verso la serenità. Poi, l’autore, Paolo Cognetti, viene forzosamente ricoverato in un ospedale psichiatrico.

L'INTERVISTA

Il coraggio dell’autore, 46 anni, è raccontato in un’intervista profonda e autentica sulle pagine del quotidiano La Repubblica. Le sue parole sanno essere sassi o carezze, esattamente come accade nei suoi libri. Una capacità non comune di trasferire il dolore e il buio vissuti negli ultimi mesi. Dalle prime righe è palpabile l’origine del precipizio: la paura di aver raggiunto l’apice del successo e il timore del declino “la popolarità è spietata e ha un prezzo significativo”, spiega Cognetti al giornalista. “Forse ho temuto di aver toccato il mio massimo editoriale, con il Premio Strega”.

LA CONFESSIONE 

L’autore spiega “siamo obbligati ad apparire sani, forti e colmi di gioia. Io però sono uno scrittore: per me è tempo di alzare il velo della colpa che nasconde il dolore. Voglio dire semplicemente la verità, a costo di essere sfrontato”. E non lesina i particolari, anche i più scabrosi, di quello che gli è successo “un giorno mi sono accorto che il mio pensiero e il mio linguaggio acceleravano. Gli amici mi hanno fatto notare che facevo cose strane” e continua “ho inviato ad amici immagini di me nudo e ho regalato in giro un sacco di soldi. Si sono allarmati tutti: c’era il timore, per me infondato, che potessi compiere gesti estremi, o che diventassi pericoloso per gli altri”.

IL RICOVERO

Poi il 4 dicembre il ricovero e Cognetti ricorda con dolore: “resto un anarchico, ma in ospedale ai medici devi obbedire. Ti svegliano alle sei di mattina e ti obbligano a bere subito due bicchieroni di tranquillanti. Sei vivo, ma è come se fossi morto. Avrei cercato di guarire risalendo piuttosto in montagna, o partendo per un viaggio. Dal reparto psichiatrico di un ospedale esci solo se dici e se fai esattamente ciò che chi ti cura si aspetta».

IN ALTA QUOTA

Lo scrittore illustra la scelta di vivere buona parte dell’anno in alta quota: “mi sono illuso di poterlo fare. L’innamoramento è durato quattro anni: per due ho fatto il cameriere e mi sono sentito parte di una comunità. Poi, dopo che ho cominciato a camminare e a scrivere, l’umanità della montagna mi ha respinto».

RICOMINCIARE A FARE PROGETTI

Oggi, Cognetti ha ricominciato a vivere, fa progetti per il futuro andrà in Nepal “prima di girare un documentario nel Mustang. In marzo terrò un corso di scrittura a Marrakech: una settimana, poi mi fermerò un po’ in Marocco. In ospedale ho iniziato a scrivere un nuovo romanzo, a tratti divertente, sui temi seri di cui stiamo parlando”.

LA PRESA DI COSCIENZA 

Spiega con delicatezza cos’è la depressione e come si è accorto che il buio lo stava avvolgendo: «È successo che i miei occhi hanno mutato sguardo. Già un anno fa mi sono scoperto depresso. Per me un bosco è tornato solo un bosco, un torrente solo un torrente, perfino un albero non mi ha detto più niente. Nel cuore è sceso il silenzio: la malattia è riuscire a vedere solo il lato apparente della realtà».

POI TUTTO IL RESTO...

Poi l’ambientalismo (che non deve essere un dogma, ma un pensiero ponderato) e la politica (che rischia di perdere aderenza con il valore della storia e, quindi con la realtà), la cultura (che viene sostituita da quella dei reality). Poi la religione, l’autore è buddista è “una filosofia fondata sulla ricerca dell’armonia tra essere umani, animali e vegetali. Il buddhismo non ha mai promosso guerre sante: pratica la pace e insegna che la sofferenza nasce dal desiderio di ciò che non si possiede. Celebro il Natale in famiglia, senza regali, solo per fare felici i miei genitori». E conclude parlando di cosa lo farebbe stare bene: «Vorrei avere cinque o sei amici sinceri, per contare su una mia famiglia vera. E poi essere libero, con un’agenda sempre vuota per i successivi sei mesi. Riuscire a godermi il pianeta, rifugiandomi negli ultimi luoghi rimasti originari. Alla fine anche per me è vivere la cura per riuscire a vivere».



Argomenti

depressione
le otto montagne
paolo cognetti
tso

Gli ultimi articoli di Valentina Iannicelli

  • Garlasco, la super perizia: "compatibilità forte" con Dna di Sempio. I limiti della relazione

    Garlasco, la super perizia: "compatibilità forte" con Dna di Sempio. I limiti della relazione

  • Mogherini Sannino e Zegretti rimessi in libertà. L'europa trema dopo il nuovo caso di corruzione

    Mogherini, Sannino e Zegretti rimessi in libertà. L'Europa trema dopo il nuovo caso di corruzione

  • Garlasco, le foto di Andrea Sempio davanti casa Poggi il giorno del delitto. Rimaste su un hard disk dal 2007

    Garlasco, le foto di Andrea Sempio davanti casa Poggi il giorno del delitto. Rimaste su un hard disk dal 2007

  • Trento la provincia nella quale si vive meglio, secondo la classifica del Sole 24 Ore. Maglia nera per Reggio Calabria

    Trento la provincia nella quale si vive meglio, secondo la classifica del Sole 24 Ore. Maglia nera per Reggio Calabria

  • Leonardo presenta il progetto Michelangelo: una cupola di protezione

    Leonardo presenta il progetto Michelangelo: una cupola di protezione

  • Garlasco, la nuova perizia conferma Dna compatibile con quello di Sempio. La difesa: 'è la prova di un contatta indiretto'

    Garlasco, la nuova perizia conferma Dna compatibile con quello di Sempio. La difesa: 'è la prova di un contatta indiretto'

  • Coppa Davis, un amore di punto. Bologna offre l’arena della Virtus al tennis

    Coppa Davis, un amore di punto. Bologna offre l’arena della Virtus al tennis

  • Trump 'obbligato' a fare causa alla BBC. Lo rivela il presidente in una intervista alla Fox

    Trump 'obbligato' a fare causa alla BBC. Lo rivela il presidente in una intervista alla Fox

  • Gino Cecchettin ricorda Giulia, a due anni dal suo omicidio: "l'educazione affettiva è una protezione"

    Gino Cecchettin ricorda Giulia, a due anni dal suo omicidio: "l'educazione affettiva è una protezione"

  • Individuato l'elicottero scomparso dai radar domenica. Un cumulo di rottami sull'Appennino toscano

    Individuato l'elicottero scomparso dai radar domenica. Un cumulo di rottami sull'Appennino toscano