Lucio Corsi al Festival di Sanremo 2025: il significato di “Volevo essere un duro”

Lucio Corsi al Festival di Sanremo 2025: il significato di “Volevo essere un duro”

Lucio Corsi al Festival di Sanremo 2025: il significato di “Volevo essere un duro”


Tutto quello da sapere sul singolo d’esordio al Festival di Sanremo di Lucio Corsi

Lucio Corsi, al suo primo esordio al Festival di Sanremo, porterà sul palco dell’Ariston per la settantacinquesima edizione il brano “Volevo essere un duro”. Attraverso un post su Instagram, Lucio Corsi ha voluto pubblicare il testo illustrato di “Volevo essere un duro” e, ad accompagnare il carosello di immagini e dei disegni di Giulio Melani, una significativa descrizione: «“Volevo essere un duro" contiene 260 parole. Qua sopra trovate il testo illustrato, mi piaceva l'idea di dare un volto agli svariati personaggi che compaiono nella canzone. Ringrazio le comparse che hanno recitato in questa ballata, in ordine di apparizione: Il Robot, il lottatore di sumo, lo spaccino in fuga da un cane lupo la gallina dalle uova d'oro, i campioni di sputo, lo scippatore che ti aspetta nel buio la gazza ladra che ti ruba la fede i girasoli con gli occhiali le lune senza buche. Ci vediamo all'Ariston, tra pochi giorni». Il brano di Lucio Corsi propone un autoritratto, con uno stile ironico, nel quale i saggi consigli materni si confrontano con la cruda realtà della vita vera. Come racchiuso anche nel titolo, il brano mostra il contrasto tra ciò che l’artista vorrebbe essere, un uomo duro, forte e autonomo, e ciò che in realtà è: “Solo Lucio”, come ripete alla fine del brano.

VOLEVO ESSERE UN DURO, IL TESTO DELLA CANZONE DI LUCIO CORSI 

Volevo essere un duro

Che non gli importa del futuro

Un robot

Un lottatore di sumo

Uno spaccino in fuga da un cane lupo

Alla stazione di Bolo

Una gallina dalle uova d’oro

Però non sono nessuno

Non sono nato con la faccia da duro

Ho anche paura del buio

Se faccio a botte le prendo

Così mi truccano gli occhi di nero

Ma non ho mai perso tempo

È lui che mi ha lasciato indietro

Vivere la vita

È un gioco da ragazzi

Me lo diceva mamma ed io

Cadevo giù dagli alberi

Quanto è duro il mondo

Per quelli normali

Che hanno poco amore intorno

O troppo sole negli occhiali

Volevo essere un duro

Che non gli importa del futuro no

Un robot

Medaglia d’oro di sputo

Lo scippatore che t’aspetta nel buio

Il Re di Porta Portese

La gazza ladra che ti ruba la fede

Vivere la vita

È un gioco da ragazzi

Me lo diceva mamma ed io

Cadevo giù dagli alberi

Quanto è duro il mondo

Per quelli normali

Che hanno poco amore intorno

O troppo sole negli occhiali

Volevo essere un duro

Però non sono nessuno

Cintura bianca di Judo

Invece che una stella uno starnuto

I girasoli con gli occhiali mi hanno detto

“Stai attento alla luce”

E che le lune senza buche

Sono fregature

Perché in fondo è inutile fuggire

Dalle tue paure

Vivere la vita è un gioco da ragazzi

Io

Io volevo essere un duro

Però non sono nessuno

Non sono altro che Lucio

Non sono altro che Lucio



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Lucio Corsi
Volevo essere un duro

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