Marcello De Angelis non è più il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio

Marcello De Angelis non è più il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio

Marcello De Angelis non è più il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio Photo Credit: Fotogramma.it


De Angelis – che nell’ultimo mese ha esposto le sue tesi negazioniste sulla strage di Bologna dice che nei suoi confronti si è mossa una mostruosa macchina del fango e rivendica il suo diritto al dubbio su quell'attentato

Marcello De Angelis non è più il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio. Il dirigente, con un passato nell'estrema destra e da settimane al centro di polemiche, ha rassegnato le dimissioni al governatore di centrodestra Francesco Rocca. Ai primi di agosto De Angelis era finito sulle cronache per un post sulla strage di Bologna, in cui dichiarava innocenti Mambro, Fioravanti e Ciavardini, e su questo De Angelis rivendica il diritto al suo dubbio. Poi era scoppiato un secondo caso attorno al testo della canzone 'Settembre nero' scritta anni prima in cui gli ebrei sono definiti "razza di mercanti". E qui l’autore fa ammenda e si dice vergognosamente responsabile di aver composto in passato un testo di una canzone che considera un messaggio di odio insensato. Esulta il centrosinistra che da giorni ne chiedeva l'allontanamento, a partire da Elly Schlein. De Angelis nella sua lettera di dimissioni parla di "gogna" e di "mostruosa macchina del fango".

VITTIME STRAGE BOLOGNA, HA ATTESO ANCHE TROPPO

"Era ora, ha aspettato anche troppo!". Così il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della Strage del 2 agosto 1980, Paolo Bolognesi, commenta le dimissioni di Marcello De Angelis, finito al centro delle polemiche proprio per dichiarazioni sulla strage. Per Bolognesi si tratta di un'ottima notizia.

LE ALTRE REAZIONI

"Finalmente, mi viene da dire, sulle dimissioni di De Angelis".Lo ha detto il segretario del Pd, Elly Schlein, per la prima volta alla Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lucca), intervistata da Agnese Pini direttrice di Qn, sulle dimissioni del capo della comunicazione di Regione Lazio. "Le sentenze basta leggerle e accertano una cosa precisa: è certo che la strage di Bologna fosse una strage di matrice fascista, con la partecipazione di neofascisti e di apparati deviati dello Stato. Non essere in grado di riconoscere la matrice fascista di quella strage è un problema e non è compatibile con un ruolo istituzionale", aggiunge la segretaria del Pd. "Meglio tardi che mai le dimissioni di De Angelis. Una buona notizia per le nostre istituzioni". Lo scrive su X la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. "Le dimissioni sono il minimo sindacale ma la verità è che una persona con la storia di De Angelis non avrebbe mai dovuto ricoprire quell'incarico. Purtroppo la sua nomina non è che la testimonianza di un revisionismo neofascista che questo esecutivo ha sdoganato con comportamenti a dir poco ambigui. Il governo Meloni sappia che fortunatamente il nostro Paese è ancora in grado di produrre quella sana indignazione capace di allontanare personaggi dalla cultura stragista e ostili ai principi e valori democratici. L'auspicio è che le dimissioni di De Angelis facciano in modo che chiunque voglia riscrivere la storia italiana, quella con la S maiuscola, d'ora in poi conti fino a dieci prima di parlare". Lo afferma Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera M5S. "Bene che De Angelis si sia dimesso da capo comunicazione della Regione Lazio, male che Francesco Rocca continui a giustificarlo e non abbia deciso lui di revocare incarico. Gravissimo il silenzio di Giorgia Meloni". Così su X il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.


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