Maurizio Lupi a RTL 102.5: “Il mio rapporto con Berlusconi adesso è molto buono, ci sentiamo, anche se nove anni fa ci fu uno strappo"

Maurizio Lupi a RTL 102.5: “Il mio rapporto con Berlusconi adesso è molto buono, ci sentiamo, anche se nove anni fa ci fu uno strappo"

Maurizio Lupi a RTL 102.5: “Il mio rapporto con Berlusconi adesso è molto buono, ci sentiamo, anche se nove anni fa ci fu uno strappo"


Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, è stato ospite questa mattina durante Non Stop News con Enrico Galletti, Barbara Sala e Massimo Lo Nigro

CALENDA-RENZI

Il giorno dell’alleanza lo scacchiere si è definito. “Direi di sì. Avete detto che dobbiamo essere all’insegna della concretezza, della responsabilità e serietà. Stiamo candidandoci tutti a governare l’Italia nel 2027 e nel centrodestra Noi Moderati mette insieme la mia storia, quella di Giovanni Toti, di Luigi Brugnaro, cioè di moderati che vogliono dare un contributo che va nella direzione auspicata da tutti voi. Il vostro slogan con cui in questi mesi ci accompagnate è ‘il potere di essere umani’, se il cittadino è protagonista vuol dire che devi tradurre questa visione in cose concrete. ‘Il potere di essere umani’ non è male, volevo farlo come slogan di Noi Moderati ma sarei stato citato per danni d’immagine”.

NOI MODERATI

Quali sono le idee che porterete avanti? “Intanto ridare potere d’acquisto agli italiani che hanno perso con il 10% d’inflazione. La strada è diminuire la pressione fiscale sul lavoro. Ho incontrato un imprenditore che ha cento dipendenti, dicendo che per dare € 200 di aumento ai suoi dipendenti gli costa € 545 a dipendente. Gli aumenti che le imprese vogliono dare ai dipendenti che siano totalmente detassati. Si discute del reddito di cittadinanza e del lavoro. Il lavoro lo danno le imprese, la dignità di una persona è di avere un lavoro, non di avere assistenzialismo. Spendiamo otto miliardi di euro l’anno da quattro anni per il famoso reddito di cittadinanza. Una parte di queste persone non può lavorare, ma un’altra parte ha diritto a un lavoro. Noi dobbiamo lasciare il 40% di questi otto miliardi a chi non può lavorare, gli altri cinque miliardi perché non li diamo alle imprese? Così da assumere tutte le persone che erano in lista del reddito di cittadinanza”.
Quindi più che rivederlo, il reddito di cittadinanza andrebbe smantellato. “Il reddito di cittadinanza ha avuto un danno enorme in questi quattro anni, quello di far passare l’idea dell’assistenzialismo e non l’idea di una dignità del lavoro”.
Il logo di Noi Moderati. “Il più visibile è il mio, ma uno dei più brutti. La forza dell’operazione di Noi Moderati è stata quella di rimetterci insieme, il tempo purtroppo è stato poco, però è molto efficace. L’idea che ci sono tante storie che si mettono insieme con un noi. La moderazione non vuol dire non metterci passione, ma ha cuore il bene di un Paese e capisce che lo deve fare con serietà e responsabilità”.

I BONUS

La politica dei bonus ha un solo criterio: un euro di soldo pubblico deve essere un moltiplicatore delle risorse private. Abbiamo discusso del 110%. Abbiamo ristrutturato con il 110% l’1% del patrimonio immobiliare. Ho incontrato un ragazzo di trent’anni che per comprare una casa ha fatto un mutuo per trentacinque anni. Suo padre ha sessantacinque anni, è medico e si è ristrutturato la villetta gratuitamente con il 110%. Avessimo preso una parte di quei soldi per far acquistare le case ai giovani, sarebbe stata una logica diversa. Premesso che se lo Stato ha fatto un contratto con i cittadini va rispettato, quindi dobbiamo salvaguardare chi si è affidato a questa misura, ma non si può andare avanti così”.

MAURIZIO LUPI E SILVIO BERLUSCONI

Com’è il rapporto tra Lupi e Berlusconi? “Il mio rapporto con Berlusconi è molto buono anche se nove anni fa abbiamo preso strade diverse, ci sentiamo periodicamente”.
Come mai ci fu quello strappo? “Sul tema della responsabilità di governo, della concretezza. Nel 2008 c’erano quattordici milioni di elettori di centrodestra che votavano il Popolo della Libertà. Questi quattordici milioni di elettori credono in cose semplici. In Italia l’1% del PIL lo destiniamo alla famiglia e alle politiche sulla natalità, in Europa l’1,8% del PIL. Sono tredici miliardi di euro l’anno in meno per quanto riguarda famiglia e natalità. Ritornare a parlare ai nostri elettori vuol dire non fare promesse stratosferiche ma dire che nel centrodestra ci sono persone che quando c’è da lavorare insieme lo si può fare”.
Silvio Berlusconi e le dichiarazioni su Mattarella. La sua reazione? “La mia reazione è che è conosco Berlusconi e che ha un modo di parlare in modo diretto e di mettersi al centro del dibattito. Sette mesi fa abbiamo rieletto il presidente Mattarella, ringraziandolo ancora una volta per esserci. Ma tutti gli italiani che cosa pensavano del rito antico in cui c’è la scheda bianca, la scheda nulla, la votazione andata a vuoto. Abbiamo detto che potevano essere gli italiani a votare direttamente e scegliere il loro presidente della Repubblica. Nel nostro programma proponiamo il presidenzialismo, che deve prevede contrapposizioni di potere. Quando ciò accadrà avremo una nuova modalità del presidente della Repubblica, quindi sarà il presidente della Repubblica a scegliere la strada migliore”.
Berlusconi forse ha voluto spostare l’attenzione sulla Meloni? “La coalizione di centrodestra si propone con proposte politiche di Forza Italia, Fratelli d’Italia, della Lega. C’è la possibilità di scegliere competenti, serie che con la loro storia hanno dato in questi anni il loro contributo al Paese e che sono del centrodestra, ma che vogliono portare nei toni, nella modalità programmi molto concreti. Abbiamo dato un contributo sulla scuola. Il pilastro del futuro del Paese si chiama scuola. Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi si parlano, come parlo io con Giorgia. Mi fa piacere che Enrico Letta oggi abbia chiesto scusa alla Meloni per i toni e le modalità di attacco che le sono stati rivolti. Credo che Giorgia Meloni abbia la sua storia politica. Concentriamoci sui programmi”.

IL TEMA DELL’IMMIGRAZIONE

Crediamo che il diritto alla difesa dei propri confini sia un diritto fondamentale per una Nazione, così come è fondamentale il diritto alla sicurezza e il dovere di un’accoglienza dignitosa. Le cose possono andare insieme con il senso di responsabilità e di serietà. Cosa è successo in Italia con i profughi che scappano da una guerra come quella in Ucraina? Abbiamo dimostrato che si può e si deve accogliere. Il problema è quanto, come, con quali numeri e quale dignità. Abbiamo bisogno di accogliere persone, però dobbiamo dargli una possibilità di una casa e di un’istruzione. Crediamo che libertà di mercato sia fondamentale, ma non può che andare avanti anche con l’equità e la giustizia sociale. L’unico problema è che questo lo fai puntando sul benessere, sullo sviluppo, non sull’assistenzialismo. L’impresa ha un valore sociale, ma se non c’è accoglienza non si va da nessuna parte. Non è vero che sviluppo e ambiente non possono andare di pari passo. Il tema del nucleare, i riclassificatori, ci stanno dimostrando come la gente prima dell’energia non gliene fregava niente, quando ha visto che la bolletta elettrica è aumentata ha compreso come una politica intelligente sia fondamentale”.



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