Morti e feriti nell'attacco ad Hezbollah, esplosi i cercapersone usati dai miliziani

Morti e feriti nell'attacco ad Hezbollah, esplosi i cercapersone usati dai miliziani

Morti e feriti nell'attacco ad Hezbollah, esplosi i cercapersone usati dai miliziani Photo Credit: agenziafotogramma.it


Annunciate ripercussioni contro Israele, che non ha comunque rivendicato l'attacco

Già pochi mesi dopo gli attacchi di Hamas in Israele del sette ottobre scorso era chiaro che il conflitto si sarebbe inevitabilmente allargato. E con il tempo è stato sempre più evidente che l'allargamento sarebbe avvenuto in diverse direzioni, con il coinvolgimento dell'Iran, con (anche) le ingerenze degli Houthi in Yemen e, soprattutto, con il coinvolgimento dei miliziani di Hezbollah, specialmente nel sud del Libano, proprio al confine con Israele. Negli ultimi mesi proprio gli attacchi tra l'esercito di Israele ed Hezbollah si erano intensificati, ancora al confine tra i due Paesi con reciproci lanci di razzi oltre confine. Con l'attacco di oggi la tensione sicuramente conosce un nuovo capitolo. Nelle ore subito successive all'attacco Israele ha compiuto nuovi raid ancora nel sud del Libano. Tre sospetti operativi di Hezbollah sono stati uccisi.


L'attacco

Poco dopo le tre del pomeriggio un attacco simultaneo ha fatto esplodere migliaia di dispositivi utilizzati come cercapersone in dotazione ai miliziani di Hezbollah a Damasco, Beirut e in diverse altre regioni del Libano. I dispositivi sono esplosi tutti insieme contemporaneamente provocando almeno sedici vittime e oltre tremila feriti, di cui duecento in gravi condizioni. Tra le vittime anche una bambina di 9 anni, figlia di un membro della milizia, e il figlio di un deputato proprio di Hezbollah in Libano. Tra i feriti, anche l'ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani. Non sarebbe invece rimasto ferito il leader dei miliziani Nasrallah, sempre secondo quanto dichiarato proprio da Hezbollah. Quanto alla dinamica, secondo un esperto di munizioni citato dalla Bbc, i dispositivi esplosi avrebbero avuto al loro interno "probabilmente dai 10 ai 20 grammi ciascuno di esplosivo ad alto potenziale, nascosto all'interno di un componente elettronico falso". Tale esplosivo sarebbe stato poi attivato con l'invio di un messaggio ai dispositivi stessi.


La non rivendicazione e le presunte responsabilità

Seppure Israele non abbia rivendicato l'attacco (di rivendicazioni non ne sono arrivate affatto), il portavoce del governo libanese ha affermato che l'esecutivo ritiene Israele responsabile dell'attacco coordinato e lo considera una violazione della sovranità del Paese. Hezbollah ha poi dichiaratamente accusato lo stato ebraico dell'attacco annunciando una "giusta punizione" in risposta. L'ufficio del premier israeliano Netanyahu ha invece preso le distanze da un portavoce che sui social aveva in un certo senso parlato della responsabilità di Israele.


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