Natale, il governo valuta nuove misure per le festività

Natale, il governo valuta nuove misure per le festività

Natale, il governo valuta nuove misure per le festività


Tutto dipenderà dall’andamento dell’epidemia, ma l’esecutivo sta lavorando a un piano per permettere agli italiani di festeggiare il Natale con i parenti più stretti, possibili interventi sugli spostamenti tra regioni e per lo shopping, per la ripartenza delle scuole forse bisognerà aspettare il 7 gennaio

In attesa della scadenza del prossimo Dpcm, prevista per il 3 dicembre prossimo, il governo lavora ai possibili piani in vista dell’arrivo delle festività. Tutto dipenderà, ovviamente, dall’andamento del contagio, ma sul tavolo dell’esecutivo ci sono già diverse ipotesi. Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, lo ha ribadito nei giorni scorsi: “dovrà essere un Natale più sobrio rispetto agli scorsi anni” ma forse qualche concessione sarà possibile. Alla scadenza del decreto in vigore, potrebbe arrivare un provvedimento per definire la nuova divisione del Paese in fasce di rischio, magari garantendo lo shopping natalizio per dare una boccata d’ossigeno ai commercianti, e un ulteriore provvedimento dedicato nello specifico alle festività. Secondo il sottosegretario alla salute, Sandra Zampa, l’obiettivo è quello di evitare gli errori fatti durante l’estate, quando il “Liberi tutti” e la minore attenzione per la sicurezza hanno messo le basi per la seconda ondata di coronavirus.


Feste, veglioni e cene tra i parenti

Per gli italiani il tema più caldo è quello legato ai giorni di festa e alla possibilità di trascorrere i giorni di Natale con i parenti più stretti. Escluso che si possano organizzare feste di piazza , resterà la possibilità di organizzare cene a casa: Secondo il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, “dobbiamo sforzarci di essere il meno numerosi possibile perché più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente e maggiore e' il rischio". Zampa pensa a “5-6 persone al massimo, ma e' ovvio che non sara' possibile controllarlo”. Non si esclude anche di spostare in avanti l’orario del coprifuoco, magari alle 23 o a mezzanotte, addirittura per la vigilia natalizia e per il 31 fino all’una di notte

Spostamenti tra regioni per rivedere i parenti

Il governo potrebbe intervenire nelle prossime settimane riguardo agli spostamenti tra regioni per rendere possibile alle tante persone che lavorano fuori sede di riabbracciare i familiari. Al momento la divisione del Paese in fasce di rischio vieta lo spostamento nelle zone rosse e impone limitazioni in quelle arancioni, ma l’andamento dell’epidemia potrebbe consentire alcune deroghe. Di certo sarà consentito il ritorno nei luoghi di domicilio o residenza, ma altrettanto certo è che l’esecutivo vuole evitare l’esodo di massa da Nord a Sud visto quando si diffuse la notizia del lockdown dello scorso 9 marzo. Per questa ragione si sta studiando la possibilità di individuare situazione specifiche in cui sarà possibile spostarsi da una regione all’altra. Una delle ipotesi è che si possa decidere di imporre zone rosse localizzate e dove il rischio contagio sia più alto rispetto al resto del territorio regionale. Quindi con una maggiore possibilità di movimento per le altre zone.

Shopping natalizio, bar e ristoranti

Un importante intervento del governo potrebbe interessare il commercio, visto che proprio per questo settore il 30% degli incassi annuali si concentra nel mese di dicembre. Pur confermando la divisione dell’Italia in zone, l’esecutivo potrebbe permettere lo shopping natalizio, con i negozi aperti in una fascia oraria più ampia per evitare gli assembramenti. I centri commerciali resterebbero aperti nei giorni festivi e nel fine settimane, mentre sarebbero contingentati gli ingressi in strade e piazze, soprattutto nelle grandi città e nei week end. Nelle zone a minor rischio contagio, potrebbe essere concessa la riapertura di bar e ristoranti, magari nelle ore serali, ma con un limite massimo di persone sedute al tavolo



Per le scuole nulla cambia fino al 7 gennaio

Il ministro dell’istruzione, Lucia Azzolina, su Rtl 102,5 nei giorni scorsi non si era voluto sbilanciare sulla possibile riapertura delle scuole superiori di secondo grado, chiuse ormai dallo scorso 6 novembre. Aveva parlato di ripartenza graduale e di scelte che devono passare necessariamente dallo studio dell’andamento dell’epidemia. Con un post su Facebook, questa mattina, ha anche smentito che il suo dicastero dia per scontato che anche a dicembre i ragazzi resteranno a casa. Certo, dalla scadenza del Dpcm, che cade di venerdì, i giorni disponibili per rientrare in aula prima delle festività natalizie sono pochi, dal 9 fino al 22. Probabile che si decida di spostare il rientro in classe a dopo l'epifania, il prossimo 7 gennaio. Il Comitato tecnico scientifico in questi giorni ha ribadito quanto sia importante risolvere nel più breve tempo possibile le questioni riguardanti la scuola per i danni devastanti che le chiusure hanno provocato a ragazzi e adolescenti.



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