Pechino Express – Sul tetto del mondo: i Medagliati, Jury Chechi e Antonio Rossi, vincono la dodicesima edizione

Pechino Express – Sul tetto del mondo: i Medagliati, Jury Chechi e Antonio Rossi, vincono la dodicesima edizione
09 maggio 2025, ore 15:30
Pechino Express – Sul tetto del mondo: i Medagliati, Jury Chechi e Antonio Rossi, vincono la dodicesima edizione
Una carriera piena di medaglie d’oro e adesso se n’è aggiunta un’altra: le due leggende dello sport italiano Jury Chechi e Antonio Rossi, la coppia dei Medagliati, hanno vinto Pechino Express. A proclamarli, nello spettacolare Tempio di Uma Maheshwor in Nepal, Costantino della Gherardesca, che ha guidato i viaggiatori di questa stagione insieme all’inviato speciale Fru. Secondo posto per i Complici Dolcenera e Gigi Campanile; terzi classificati gli Estetici Giulio Berruti e Nicolò Maltese. La coppia dei Medagliati sin dalla partenza di questa stagione era tra le favorite per la vittoria finale: non poteva che essere così per due atleti che per anni hanno vinto qualsiasi gara a livello mondiale, Giochi Olimpici compresi, e per due viaggiatori che da migliori amici nella vita quali sono hanno affrontato l’avventura di “Pechino Express” - 6mila chilometri tra Filippine, Thailandia e Nepal - godendosi non solo la meta ma anche il viaggio. «Nella finale non sapevamo il risultato: alcune cose sono andate bene, ma sulla memoria un disastro quindi avevamo grossi dubbi di aver vinto. L’atteggiamento da sportivi ci ha aiutato in alcuni frangenti, come non mollare mai e di crederci. È comunque un gioco e la gara l’abbiamo fatta anche qui, ma non è paragonabile alle tensioni che abbiamo vissuto alle Olimpiadi, sono due mondi diversi. Spero ci sia possibilità di vederci e sentirci con tutti perché abbiamo condiviso un’esperienza davvero unica» racconta Jury Chechi in conferenza stampa. «Ci sono stati tanti momenti emozionanti, ma uno fra tutti è la prima notte nelle Filippine. Non sapevamo benissimo come funzionasse il programma e quando dalle radio ci hanno detto di cercarci un alloggio, pensavamo che fosse comunque una cosa televisiva e che la produzione ci avrebbe aiutato. Invece no, abbiamo trovato una casetta sul mare da cui abbiamo visto un’alba spettacolare: è stato il nostro inizio di Pechino Express. La nostra forza è stata la nostra amicizia, il conoscerci, sapere i nostri punti deboli e aiutarci, ma anche il divertirsi insieme. Il Nepal è stato il paese più difficile perché non c’erano tante macchina, era difficile trovare i passaggi e le strade erano messe male. Nella sfida dei “7 Mostri” ho trovato il coraggio pensando a Federica Pellegrini: lei aveva mangiato tutto senza difficoltà e ho pensato che dovevo farcela anche io» aggiunge Antonio Rossi.
Grande soddisfazione anche per i secondi classificati, i Complici Dolcenera e Gigi Campanile, che dopo un’unione professionale e sentimentale che dura da 30 anni si sono a loro dire ulteriormente riscoperti anche durante le tappe di Pechino Express. Dolcenera rivela: «Quello che si prova in un programma di questo tipo è indescrivibile, sono emozioni personali e non raccontabili. Ognuno di noi ha fatto un viaggio interiore che conserverà nei ricordi. Nel viaggio, mi è venuto spontaneo usare la voce come mezzo comunicativo ancestrale. È la mia vocazione: quella cosa che ti fa stare bene mentre la fai e dona al mondo la parte migliore di te. Era per compensare una difficoltà comunicativa, ma anche per unirsi e connettersi. Avrei voluto avere un registratore perché c’erano un sacco di ispirazioni musicali e melodie, è stata una mancanza che ho sofferto molto. Il nostro momento più difficile a posteriori è stato l’inizio. Siamo partiti, fuori luogo, inadeguati e pian piano abbiamo imparato e siamo cresciuti. L’adrenalina è una cosa su cui riflettere a Pechino, perché quello che accadeva lì, con una gara che durava tutto il giorno e tutti i giorni, è differente da quello che consociamo». «In questa edizione c’è stata anche un po’ di ironia in più tra le squadre, che ha esaltato la competizione. Quando tu arrivi alla fine di un percorso ti senti vincitore, quando per un mese sei in continua sfida, sfoghi tutte le tue emozioni all’arrivo. Certo che è importate vincere ma siamo comunque arrivati alla fine, abbiamo applicato la perseveranza e raggiungere il traguardo finale è stata una grande emozione» ha continuato Gigi Campanile.
Terzi classificati gli Estetici Giulio Berruti e Nicolò Maltese, amici da anni nella vita, che anche nella tappa conclusiva hanno dato il massimo e si son goduti il viaggio con l’atteggiamento scanzonato e curioso che li ha contraddistinti per tutta l’esperienza. «È stato un viaggio indescrivibile e due ore di puntata non racchiudono tutto quello che abbiamo visto realmente. È un’esperienza difficile a livello fisico e mentale e nelle ultime due puntata abbiamo mollato un po’ di testa. Tutti quanti abbiamo giocato per vincere ma la competizione è stata sana, insieme a una grandissima sportività. La bellezza di questo viaggio è che ti consente di togliere tutte le distrazioni e ti permette di essere in ascolto di te stesso. Perdere contro i più forti al mondo, tutto sommato, va bene. Sono stato felicissimo del percorso, perché noi ce l‘abbiamo messa tutta. Per noi è comunque una soddisfazione, un po’ amara ma comunque una grande soddisfazione» rivela Giulio Berruti. Nicolò Maltese, in conferenza stampa, ha raccontato: «Siamo partiti molto carichi e ci siamo andati vicino. Quando ci hanno ospitato i monaci è stata una serata magica, mistica e abbiamo provato un gran senso di pace. La finalissima è stata ad un passo da noi, ma fare una finale con tutti loro è stata una cosa bellissima. Io e Giulio ci siamo guardati a metà percorso della nostra ultima tappa ed eravamo già felici così».
COSA È SUCCESSO DURANTE LA FINALISSIMA?
Gli ultimi chilometri di questa edizione hanno visto le tre coppie partire dalla Skywalk Tower di Katmandu, per poi proseguire in direzione delle tre affascinanti Durbar Square della valle, le piazze del Palazzo Reale, quelle di Katmandu, Patan e di Bhaktapur. Traguardo intermedio al Tempio induista di Pashupatinath, il più antico del Nepal: qui il primo Tappeto Rosso della finale, con l’eliminazione degli Estetici Berruti e Maltese, medaglie di bronzo. E poi l’ultima faticosissima, adrenalinica e spettacolare corsa, fino al Tempio di Uma Maheshwor: sullo sfondo di una spettacolare danza cadenzata dall’incessante rullo dei tamburi Costantino ha potuto urlare i nomi di Jury e Antonio. I più veloci, i più forti: Medagliati per sempre.