Referendum, Luigi Di Maio a RTL 102.5, No perché tolgono un diritto

Referendum, Luigi Di Maio a RTL 102.5: "No perché tolgono un diritto"

Referendum, Luigi Di Maio a RTL 102.5: "No perché tolgono un diritto"


Il presidente della Camera ed esponente del Movimento 5 stelle è intervenuto in "Non Stop News"

Il vicepresidente alla Camera ed esponente del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio è intervenuto ai microfoni di RTL 102.5 durante "Non Stop News", condotto da Giusi Legrenzi, Pierluigi Diaco e Fulvio Giuliani. "Ci sono due aspetti della Riforma che non vanno - ha esordito Di Maio -: prima di tutto il solito stile renziano, ti tolgono un diritto e lo barattano con uno zuccherino, un bonus, o 200 poltrone dei Senatori. Se dovesse passare il Sì con questa riforma stiamo perdendo il diritto di votare il Senato, checché ne dica Renzi nella riforma c’è scritto che i nuovi Senatori non li eleggeranno i cittadini ma i Consiglieri regionali e i Consiglieri provinciali delle province di Trento e Bolzano, e ci dice che elimina 200 poltrone da Senatore. Scompaiono 200 poltrone al Senato, in cambio della scomparsa del diritto di votare il Senato, ma nessuno sta dicendo che con la Legge Del Rio un anno e mezzo fa hanno istituito 30.000 nuove poltrone nei Comuni, 6000 da Assessori, 25.000 da Consiglieri. Voi mi direte che un Senatore non vale un Consigliere, ma 30.000 tra Assessori e Consiglieri costeranno più di 200 Senatori".
Un altro passaggio molto discusso è il riordino dei rapporti fra potere centrale e Regioni. "Diciamo che l’emblema delle diversità regionali, e in generale degli enti territoriali in questo Paese, è la Sanità, e questa riforma lascia la Sanità quasi del tutto invariata. - ha spiegato l'esponente del M5S - Continueranno ad esistere venti Sanità differenti, anzi, con l’ultima legge di bilancio, per esempio in Campania hanno promosso De Luca a Commissario della Sanità in Campania. Per risolvere i problemi della Sanità non basta nient’altro che togliere il potere ai politici di nominare i dirigenti della Sanità, e questo non si deve fare neanche per riforma Costituzionale. Più in generale ci sono due aspetti: uno, i partiti tradizionali italiani sanno che stanno perdendo gran parte del potere nei Comuni e nelle Regioni, hanno perso Roma e Torino alle scorse amministrative, forse l’anno prossimo perderanno delle Regioni al prossimo turno di regionali, quindi provano ad accentrare tutti i poteri nelle mani dello Stato centrale, e lo fanno con uno spirito malsano, quello di tenersi il potere, non di ottimizzare lo Stato. Quello che è più preoccupante in questa riorganizzazione dei poteri dallo Stato territoriale allo Stato centrale, quindi dalle Regioni a i Ministeri, è questa ‘clausola di supremazia’, cioè il nuovo articolo 117 dice una cosa per me inquietante: ‘ Se il Governo vorrà fare fare un deposito di scorie radioattive nella mia città, e la Regione e il Comune si opporranno, applicando la Clausola di supremazia, potrà fare tutto quello che vuole’. Anche per questo mi rivolgo al ‘popolo delle trivelle’, dicendo di andare tutti a votare No, anche per bloccare questa arroganza del potere, del Governo Renzi che con la Clausola di supremazia vuole fare tutto ciò che vuole sui territori, senza ascoltare i territori. Sappiamo bene che questi partiti tradizionali in Italia vanno sempre al traino del petrolio, del nucleare, del carbone, che sono un tipo di energia che sta morendo ma che ogni tanto bussa alle porte di Palazzo Chigi perché ha bisogno di finanziamenti pubblici o di progetti ad hoc per continuare a campare, quindi il popolo delle trivelle voti No".

E infine: "Quella delle lettere di Renzi è propaganda, e tra l’altro viola delle norme dell’Agcom. Noi addirittura abbiamo fatto un ricorso all’ Agcom perché per quel che ci riguarda, al di là dei costi, non è un tipo di pubblicità che si addice a una campagna referendaria, mandare lettere a tutto il mondo. Tanto è vero che l’Agcom ha pensato bene di non esprimersi perché altrimenti avrebbe dovuto comminare una multa al Presidente del Consiglio. Io ieri al Campidoglio per una presentazione di un rapporto statistico, non per la mozione sul referendum, ma il Campidoglio ieri ha difeso la Costituzione mettendo al centro del proprio dibattito il tema del No o del Sì, ed è una notizia perché in quell’assise per anni si è difesa Mafia capitale, adesso c’è chi difende la Costituzione della Repubblica. Sono tutte le prerogative di un Consiglio comunale che può discutere una mozione che impegna il Sindaco a sostenere il No al Referendum, poi c’è stata l’opposizione che ha votato contro e la maggioranza che ha votato a favore, questo è un atto chiaro e trasparente. Per me è inquietante un Presidente del Consiglio che ha scritto in questo momento una legge di bilancio per dare mance a lobby e elettori in vista del referendum del 4 dicembre, questo non scandalizza il PD, dire a De Luca ‘Se fa passare il Sì con la legge di bilancio arrivano i soldi per le tue clientele in Campania’, quello non scandalizza il PD, ma mi facciano il piacere".


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