Roma soffre ma resiste con il Bayer e vola in finale di Europa League. Affronterà il Siviglia che ha fermato la Juventus. In finale di Conference la Fiorentina

Roma soffre ma resiste con il Bayer e vola in finale di Europa League. Affronterà il Siviglia che ha fermato la Juventus. In finale di Conference la Fiorentina

Roma soffre ma resiste con il Bayer e vola in finale di Europa League. Affronterà il Siviglia che ha fermato la Juventus. In finale di Conference la Fiorentina Photo Credit: Fotogramma.it


Leverkusen-Roma finisce 0-0, partita di grande sofferenza per i giallorossi che però staccano il biglietto per Budapest, per la finale di Europa League. Siviglia-Juventus, finisce 2-1, bianconeri fuori a sfidare la Roma sarà il Siviglia. In Conference League Basilea-Fiorentina termina 1-3, viola in finale con il West-Ham

EUROPA LEAGUE: BAYER LEVERKUSEN-ROMA, 0-0

Il 5 maggio di un anno fa la prima finale europea dopo 31 anni e poi la Conference sollevata al cielo. Dodici mesi dopo altra finale, con il salto di qualità. La Roma di Josè Mourinho vola a Budapest dove alla Puskas Arena scenderà in campo alla conquista dell'Europa League: a Leverkusen, in un ritorno di estrema sofferenza, i giallorossi resistono per tutto il tempo all'assedio del Bayer, non fanno un tiro in porta, ma alla fine conquistano un risultato che vale l'intera stagione. Alla Roma basta l'1-0 dell'andata all'Olimpico, firmato da Edoardo Bove. E sul giovane centrocampista lo Special One punta anche per il ritorno in Germania: stavolta il 21enne della cantera giallorossa non segna, ma contribuisce alla resistenza e alla causa. Mourinho manda in panchina Paulo Dybala e Giorgino Wijnaldum, optando per il doppio attaccante con Belotti al fianco di Abraham. Fiducia a Edoardo Bove, il 21enne della cantera giallorossa e protagonista all'andata con il gol-vittoria: a centrocampo anche Pellegrini e Matic. Cristante centrale nella difesa a tre con Mancini e Ibanez. Sulle fasce Celik e Spinazzola. Tra i tedeschi Xabi Alonso punta su Azmoun nel tridente offensivo con Wirtz e Diaby. Alla Bay Arena il primo tiro è della Roma con Pellegrini, che al 2' riesce a trovare il varco, conclusione dal limite dell'area e la palla che sfila di poco all'esterno della porta. Ma poi il Bayer prova a prendere in mano la partita: prima con Wirtz che serve Diaby, ma la conclusione è alta. Due iknuti più tardi la Roma trema ancora con Diaby che supera Ibanez, calcia e prende la traversa. La Roma soffre, fatica a ripartire, per mezzora i tedeschi occupano la metà campo giallorossa. Al 34' Spinazzola chiede il cambio per un problema muscolare, al suo posto Zalewski (ennesimo infortunio in questa stagione per la squadra di Mourinho). Ma la Roma continua a subire la pressione del Leverkusen e Rui Patricio è costretto a intervenire più volte, pericoloso al 36' il tiro di Azmoun. La squadra di Xabi Alonso tiene il ritmo molto alto e con qualità ha cercato in ogni modo la rete. L'ultima azione, così come la prima, è di marca romanista: pochi sprazzi in un tempo dominato dai tedeschi, trascinati anche dalle iniziative dei singoli con Wirtz, Demirbay, Azmoun e Diaby. Nella ripresa in campo va Wijnaldum al posto di Belotti (per il Gallo partita di lotta ma senza acuti). Poi un paio di minuti di sospensione per i fumogeni accesi nella curva dei tedeschi. Brutto fallo su Matic da parte di Palacios (ammonito), Mourinho sorride ironico in panchina ("too much" dice il portoghese). La sfida si fa dura anche sul piano fisico, con il Bayer che cerca disperatamente la rete per continuare a sperare. Ci prova al 20' Azmoun, l'iraniano tra i migliori nel Leverkusen. Al 33' la Roma perde pure Celik, al suo posto Smalling ancora non al top della forma. Il finale è un assedio, Alonso manda in campo tutti gli attaccanti, la Roma lotta e resiste perché il gol di Bove all'andata è quello che pesa più di tutti in questa stagione. Vale una finale, per la gloria e le casse del club (quasi venti milioni di euro). E anche forse per dare qualche motivo in più allo Special One di rimanere a Roma, lui capace in due stagioni di spingere la squadra a giocarsi un altro trofeo. Ancora a maggio, il 31, a caccia di un altro sogno.

BASILEA-FIORENTINA, 1-3

La Fiorentina batte il Basilea 3-1, grazie ai due gol di Nico Gonzalez e quello di Barak all'ultimo minuto del secondo tempo supplementare e conquista la finale di Conference League che giocherà il prossimo 7 giugno a Praga contro il West Ham. Al St.Jacob Park avvio di primo tempo con la Fiorentina in difficoltà in fase offensiva nel riuscire a creare pericoli nell'area del Basilea e in fase difensiva, con i tanti errori e palle perse da Amrabat e Dodo, nel cercare di contenere le ripartenze degli svizzeri. Col passare dei minuti, però, l'intensità della squadra di Vogel è andata a diminuire, soprattutto con Augustin, Diouf e Amdouni che sin dal primo minuto hanno pressato molto sulle corsie esterne in particolar modo su Gonzalez e Brekalo. La partita non sembra cambiare tema con pressione a tutto campo del Basilea e questo non permette alla Fiorentina di giocare come vorrebbe. Al 25' cross interessante di Biraghi, stacca di testa Castrovilli che mette la palla di testa sul fondo. La Fiorentina si accende. Al 31' la squadra di Italiano si fa pericolosa: cross di Biraghi dalla sinistra sul secondo palo per Gonzalez che di testa in anticipo su Calafiori cerca il diagonale vincente ma la palla esce di poco fuori. Un minuto dopo Bonaventura va vicino al gol con un tiro da dentro l'area del Basilea ma il portiere Hitz riesce a deviare in angolo. E sulla battuta (34') la Fiorentina passa in vantaggio: calcio d'angolo dalla destra di Biraghi, Gonzalez lasciato solo solo al centro dell'area stacca di testa e mette dentro senza problemi. La Fiorentina adesso è padrona del campo e al 41' va vicinissima al raddoppio: Gonzalez manda Dodo al cross, colpo di testa di Bonaventura in area avversaria ed il portiere Hitz si esalta con una grandissima parata in controtempo A inizio del secondo tempo Italiano lascia negli spogliatoi Brekalo e inserisce il francese Ikone cercando di dare maggior imprevedibilità alla propria fase offensiva ma il Basilea torna in campo con la voglia di trovare subito il gol del pareggio che arriva al 9'st: punizione da centrocampo, Amdouni aggira Igor in area viola dove avanza solitario e batte Terracciano. Un minuto dopo Italiano richiama lo stesso Igor in panchina (già ammonito) e inserisce Ranieri. Passano tre minuti e anche il difensore viola prende un cartellino giallo per fallo a centrocampo su Augustin. La Fiorentina, però, non molla. Si ributta nella metà campo del Basilea alla ricerca del gol che arriva meritatamente al 27'st ancora con Nico Gonzalez: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, la palla attraversa tutta l'area, Amdouni commette anche fallo di mano in area, ma in realtà accomoda la palla per l'esterno argentino che la spedisce in rete alla sinistra di Hitz. La partita cambia nuovamente, la Fiorentina ci crede e va vicino al gol al 36'st con Milenkovic bravo a saltare più in alto di tutti e colpire di testa sul calcio d'angolo viola ma la palla esce di poco sopra la traversa. Dopo tre minuti di recupero, e il 2-1 dell'andata per gli svizzeri, la gara va ai supplementari. Italiano inserisce Jovic al centro dell'attacco al posto di Cabral che nel suo ex stadio non è riuscito a brillare. Tre minuti e Fiorentina vicinissima al gol proprio con Jovic che di testa, su cross centrale di Amrabat, colpisce a botta sicura ma Hitz si supera con una grande parata. A inizio del secondo tempo supplementare Italiano richiama Bonaventura, autore di una ottima partita, e inserisce Barak. Al 107' minuto di gioco la partita si è fermata perché si è sentito male un tifoso della Fiorentina nel settore ospiti. Sono stati i calciatori viola che stavano riscaldandosi sotto quel settore a richiamare l'attenzione dei medici che sono intervenuti. Dopo dieci minuti di stop, mentre il tifoso veniva trasferito in ospedale, riprendeva la gara. In pieno recupero incredibile l'errore commesso da Jovic che si ritrova solo davanti a Hitz ma il suo tiro a volo da corta distanza finisce sopra la traversa. La Fiorentina ci crede, non molla e all'ultimo minuto di recupero conquista la finale con Barak bravo a riprendere una corta respinta in area e battere Hitz in uscita tra la gioia e il delirio dei tifosi viola presenti.

EUROPA LEAGUE: SIVIGLIA-JUVENTUS, 2-1

L'Europa resta un tabù per la Juventus, Allegri fallisce anche l'obiettivo Europa League: Vlahovic fa sognare, Suso e Lamela eliminano i bianconeri dopo i tempi supplementari. Il Siviglia avrà un'altra occasione per confermarsi campione nella competizione contro la Roma, alla Juve resta soltanto il secondo posto in campionato. Allegri aveva annunciato di avere un dubbio per reparto, alla fine preferisce Gatti ad Alex Sandro, sorprende con Iling-Junior al posto di Kostic e lancia Kean nel tandem offensivo con Di Maria. Così la panchina a sua disposizione è davvero di lusso, con la possibilità di giocarsi a gara in corso le carte Chiesa, Milik e Vlahovic. In mediana si rivede Fagioli insieme a Locatelli e Rabiot, davanti a Szczzesny ci sono i due brasiliani Danilo e Bremer con Cuadrado esterno destro a tutta fascia. Il Siviglia visto a Torino è piaciuto talmente tanto a Mendilibar da confermare in blocco l'undici della settimana scorsa: Lamela, Gomez e Suso cominciano fuori, il trio terribile Ocampos-Torres-Gil supporta bomber En-Nesyri. Rakitic fa ancora il mediano davanti alla difesa insieme a Fernando, Badé-Gudelj è la coppia di centrali nella difesa a quattro a protezione della porta di Bounou. Il Sanchez-Pizjuan è una bolgia da quarantamila spettatori, l'arbitro Makkelie estrae il primo cartellino giallo già dopo 11 minuti e ammonisce Kean per un fallo in attacco. La Juve è subito pericolosa al 15', la testa di Gatti sul corner battuto da Fagioli trova una grande risposta di Bounou. Qualche minuto dopo anche Szczesny è costretto al miracolo riuscendo a non far entrare il pallone sulla deviazione aerea di Ocampos, mentre Di Maria tenta egoisticamente un tocco sotto che non inquadra la porta. Il Siviglia comincia ad alzare i ritmi ma è ancora la Juve ad andare vicina al colpo grosso, con Kean che alla mezz'ora va via in velocità a Badé e poi tenta un diagonale che colpisce il palo esterno. A fine primo tempo Fagioli ha la peggio nel violento scontro con Gudelj ed esce in barella (si teme la frattura della clavicola), Allegri decide di sostituirlo con Paredes e Locatelli va a fare la mezzala. Proprio l'ex Sassuolo viene lanciato da Danilo e trova il passaggio vincente per Rabiot, ma il vantaggio bianconero è annullato per fuorigioco. Nel finale, Cuadrado rischia tanto con un'entrata in scivolata su Torres non giudicata da rigore dal Var. I bianconeri cominciano bene anche nella ripresa, Rabiot e Bremer sfiorano il palo con i loro tentativi. All'ora di gioco Mendilibar lancia Suso, Allegri risponde con Chiesa e Vlahovic al posto di Kean e Di Maria. E il serbo, appena entrato, va subito in gol superando Bounou per l'1-0. Dalla panchina del Siviglia si alza anche Lamela, il pareggio quasi immediato porta la firma di Suso con un gran mancino da fuori area dopo un errore di Chiesa. Gli andalusi cercano il sorpasso nei 90' ancora con l'ex Milan, con Gil e soprattutto con En-Nesyri, Szczesny abbassa la saracinesca e si va ai supplementari. La Juve sembra averne di più con Vlahovic e Chiesa che mettono paura a Bounou, ma Lamela si inserisce con i tempi giusti e fa 2-1 al 94'. Allegri si gioca la carta Milik per gli ultimi 15', Acuna viene espulso con il secondo giallo a causa di una perdita di tempo. Gli assalti nel finale non mettono paura a Bounou, la Juve è fuori dall'Europa: la bacheca dei bianconeri rimarrà vuota per il secondo anno di fila.


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