Scuola, la proposta del Ministro Valditara: aiuti privati per finanziare stipendi differenziati

Scuola, la proposta del Ministro Valditara: aiuti privati per finanziare stipendi differenziati

Scuola, la proposta del Ministro Valditara: aiuti privati per finanziare stipendi differenziati Photo Credit: agenziafotogramma.it


Torna a parlare il Ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. La nuova proposta per la scuola e per i docenti innesca immediatamente una nuova polemica politica ma trova il consenso dei Presidi.

Non appena si parla di scuola la situazione diventa bollente e difficile da gestire. Lo sa bene Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito che, dopo la bufera dovuta alla condivisione del suo concetto di umiliazione abbinata ai lavori socialmente utili, si trova a dover fronteggiare una nuova possibile polemica.

La proposta di Valditara: finanziamenti privati e stipendi differenziati

Questa volta il discorso si muove intorno ad una vera e propria proposta avanzata e caldeggiata da Valditara: “La scuola pubblica ha bisogno di nuove forme di finanziamento - ha affermato - anche per coprire gli stipendi dei professori che potrebbero subire una differenziazione regionale. E per trovarle, si potrebbe aprire ai finanziamenti privati". L’idea è, quindi, quella di far guadagnare di più chi vive e lavora in una regione d'Italia in cui è più alto il costo della vita.
Poi il Ministro ha spaziato su diverse tematiche, imbattendosi anche sull’intelligenza artificiale, che da diversi anni viene valutata come un ottimo potenziale per rinnovare e rinforzare alcuni settori della società, tra cui l’Istruzione: “Non dobbiamo averne paura, ma dobbiamo saperla governare. – rassicura Valditara - Avranno un impatto notevole nel futuro, può essere un rischio se non è sufficientemente governata. I docenti dovranno essere formati per saperla gestire. Non ci saranno robot a fare lezione”.

Il “Sì” dei Presidi

Le dichiarazioni del Ministro hanno già scatenato un ampio dibattito ma sono state accolte subito in modo positivo dai dirigenti scolastici e dall’associazione nazionale di categoria, che ritiene la proposta sensata. Aumentare gli stipendi al personale scolastico che vive al nord "è una misura abbastanza sensata": a dirlo è Mario Rusconi a capo dei presidi di Anp di Roma. Quanto all'ingresso dei privati nella scuola, "già questo avviene, soprattutto alle superiori e alle tecniche professionali. Bisogna vedere le condizioni in cui il privato entra, ma le scuole hanno bisogno di fondi, le risorse a disposizione degli enti locali non sono molte. E le scuole dovrebbero avere lo statuto di Fondazioni per avere celerità nello svolgimento dei lavori e risparmio nei costi".
Flc Cgil: “Ci riportano indietro di 50 anni. Pronti alla mobilitazione”
Tra le voci che si sono fortemente opposte alla nuova idea di Scuola dettata dal Ministro del Governo Meloni, c’è il segretario Flc Cgil, Francesco Sinopoli: "L'idea di introdurre salari differenziati per Regione in base al costo della vita è totalmente strampalata, ci riporta indietro di 50 anni, alle gabbie salariali; semmai c'è un problema che riguarda tutto il personale della scuola: il ministro dovrebbe far finanziare il contratto collettivo che ora vede zero risorse. Il combinato disposto tra ingresso dei privati e disarticolazione del sistema contrattuale è la distruzione della scuola pubblica, è la cosa peggiore che si può fare. Siamo pronti a mettere in campo ogni mobilitazione se questa sarà confermata come proposta".
Più tardi si è unito anche il segretario generale nazionale della Cgil, Maurizio Landini: “Credo che tornare a una differenziazione di gabbie salariali come c'era cinquant'anni fa sia una follia, il nostro Paese è già abbastanza diviso non ha bisogno di aumentare le divisioni”

L’opposizione, M5S e PD all’attacco

Il no categorico arriva anche dal Movimento 5 Stelle che definisce il modello Valditara come la scuola delle disuguaglianze: “Valditara getta la maschera e descrive a chi avesse ancora qualche dubbio il modello che vuole realizzare questo governo: la scuola delle disuguaglianze. Garantire stipendi più alti al Nord perché il costo della vita è più alto non ha nulla a che vedere con il merito, né tiene conto degli sforzi enormi che molti docenti mettono in campo in contesti disagiati, dove la scuola rappresenta il principale presidio democratico”.

E, infine, c’è il PD che legge la proposta sulla Scuola come un prolungamento dell'Autonomia differenziata per le Regioni proposta dal senatore leghista Roberto Calderoli. A parlarne è stata proprio la candidata alla segreteria del partito, Elly Schlein: “Sono affermazioni inaccettabili quelle del ministro Valditara e fanno il paio con la pessima proposta di autonomia di Calderoli. La destra mostra il suo volto, vuole dividere il Paese e perpetuare le disuguaglianze. Dice bene il sindaco di Napoli, Manfredi: si rischia la desertificazione di alcune zone dove invece, al contrario, va investito nella scuola pagando tutti gli insegnanti di più. La scuola è il primo strumento di emancipazione sociale”.


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