Addio ai voti, benvenute emoji: la scuola parla una nuova lingua

Addio ai voti, benvenute emoji: la scuola parla una nuova lingua

Addio ai voti, benvenute emoji: la scuola parla una nuova lingua Photo Credit: https://www.instagram.com/p/DBmJ257yuwe/?igsh=MWhlbjIyZXBjM2Q5eQ==


Oltre a rivoluzionare il sistema di valutazione, l’obiettivo è dare priorità allo sviluppo delle competenze degli studenti. Incentivare il lavoro di gruppo e promuove un processo di apprendimento nuovo

Una delle primissime scuole ad applicare il nuovo metodo è stato il Giappone, a Kochi, dove hanno deciso di abbandonare definitivamente il vecchio approccio scolastico, a favore di emoji e stelle per valutare i progressi degli studenti dall’asilo fino alle scuole elementari. L’innovativo sistema introdotto, è in linea con la nuova politica educativa, che punta a creare una valutazione olistica e centrata sullo sviluppo degli studenti.

L’emoji che fa la differenza


Invece di voti o giudizi numerici, che possono “spaventare” e creare astio nei confronti della scuola, gli insegnanti ora utilizzano emoji sorridenti, accigliate o entusiaste per rappresentare le performance degli alunni. Questa modalità valorizza il benessere emotivo e l’apprendimento attivo, spingendo gli studenti a vedere la valutazione come un’esperienza più coinvolgente e meno stressante.

Un nuovo metodo per imparare divertendosi


Il sistema mette al centro attività pratiche e lavori di gruppo, sostituendo i tradizionali esami scritti con progetti, quiz e compiti basati sull’indagine. Gli insegnanti mirano così a sviluppare competenze cognitive, sociali e fisiche, allontanandosi da una didattica basata solo sulla memorizzazione.

Un futuro in codice emoji


Gli studenti delle classi più grandi guardano con curiosità la nuova svolta del sistema scolastico, visto che per loro ancora non è cambiato nulla. Molti sognano che un giorno le emoji possano sostituire i voti in tutte le classi: una “Faccia con lacrime di gioia” potrebbe valere un “A+”, mentre un “Teschio” segnare una bocciatura. Anche se al momento rimane solo un sogno, l’idea non smette di far sorridere.

I genitori divisi: entusiasmo o preoccupazione?


Non tutti, però, accolgono il cambiamento con entusiasmo. Alcuni genitori temono che i bambini possano perdere l’abitudine di scrivere correttamente, affidandosi solo al linguaggio visivo delle emoji. Altri, invece, apprezzano l’approccio creativo, sperando che renda più efficace l’apprendimento e prepari i figli per esami futuri in modo migliore.

Feedback a 360° per crescere meglio


Oltre alla valutazione degli insegnati, il sistema prevede autovalutazioni e opinioni da parte di compagni e genitori, promuovendo una maggiore consapevolezza del proprio percorso. Questa innovazione punta a rendere l’apprendimento non solo più efficace, ma anche più umano.

L’evoluzione dell’educazione passa dalle emozioni


Le emoji, nate per arricchire la comunicazione digitale, stanno ora rivoluzionando anche l’educazione. A Kochi e in altre scuole globali, questo piccolo cambiamento potrebbe rappresentare un grande passo verso una scuola che parla il linguaggio delle nuove generazioni. Forse, un giorno, l’idea non sembrerà più così incredibilmente “inutile”.


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