Alla società italiana serve un cambiamento epocale, il Censis fotografa un Paese ancora in crisi, senza progetto

Alla società italiana serve un cambiamento epocale, il Censis fotografa un Paese ancora in crisi, senza progetto

Alla società italiana serve un cambiamento epocale, il Censis fotografa un Paese ancora in crisi, senza progetto


Aumentano, tra le ferite lasciate dalla crisi del Covid, le fughe in avanti verso l'irrazionale: per 3 milioni la malattia è un'invenzione, per il doppio, sei milioni, il vaccino è inutile; sempre più italiani credono che la Terra sia piatta; donne e giovani le categorie sociali più a rischio; il Censis auspica un cambiamento epocale

Italia a una svolta, o si cambia o si perde

Il 55esimo rapporto del Censis, che si sofferma sui tanti aspetti della vita quotidiana degli italiani e sulle sue criticità, lancia un messaggio chiaro riguardo a un cambio di prospettive necessario: "La società italiana è mutata"- si legge nelle considerazioni generali- e ha attraversato crisi ed emergenze", ora adattarsi non basta più: "Il nostro complessivo sistema istituzionale deve ripensare sé stesso"- spiegano gli analisti del Censis-"Siamo di fronte a una società che potrà riprendersi più per progetto che per spontanea evoluzione(...) E' il tempo di un cronoprogramma serio", di "riforme strutturali" e "dell'intervento pubblico" con "scelte coraggiose".

Italiani e irrazionali, per 3 milioni il Covid non esiste

Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il Covid non esiste e per più di 6 milioni (il 10,9%) il vaccino è inutile.  Ma la deriva irrazionalistica che si respira in tante teorie autoprodotte e pericolose non si esaurisce qui: il 5,8% degli italiani è convinto che la Terra è piatta, per il 10% l'uomo non è mai sbarcato sulla Luna, per il 19,9%, invece, il 5G è uno strumento sofisticato per controllare le persone. Per quello che riguarda la fiducia nel vaccino, c'è un 31,4% che pensa che il vaccino sia un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie. Per il 12,7% la scienza produce più danni che benefici. Nel rapporto leggiamo che: "Accanto alla maggioranza ragionevole e saggia si leva un'onda di irrazionalità che è la spia di qualcosa di più  profondo: le aspettative soggettive tradite provocano la fuga nel pensiero magico".

Donne e giovani sempre più fragili

Nell'anno del Covid-19 le donne chiuse in casa hanno avuto più  paura, tanto che sono cresciute in maniera esponenziale le richieste di aiuto: nel 2020 si sono registrate 31.688 chiamate al numero verde 1522 (+48,8% rispetto al 2019). Di queste, 11.653 erano vittime di violenza e 1.342 di stalking. Il trend non sembra diminuire nell'anno successivo. Anche i giovani portano sulla pelle le ferite della crisi pandemica: su di loro  "dal punto di vista psicologico, il prolungato periodo di pandemia ha provocato effetti collaterali non indifferenti". Nel rapporto si legge che  "l'81,0% dei 572 dirigenti scolastici di scuola secondaria di secondo grado intervistati segnala che tra gli studenti sono sempre piu' diffuse forme di depressione e disagio esistenziale". Nel rapporto si evidenzia poi che "l'ultima rilevazione Invalsi ha evidenziato un peggioramento delle performance degli studenti italiani rispetto al 2019, ma sarebbe ingeneroso individuare la sola causa nella didattica a distanza"

Povertà in aumento esponenziale nel 2020

Nel 2020, 2 milioni di famiglie italiane vivono in povertà assoluta, con un aumento rilevante rispetto al 2010, quando erano 980.000: +104,8%. L'aumento è sostenuto soprattutto al Nord (+131,4%), rispetto alle aree del Centro (+67,6%) e del Sud (+93,8%). Tra le famiglie cadute in povertà assoluta durante il primo anno di pandemia, il 65% risiede al Nord, il 21% nel Mezzogiorno, il 14% al Centro. 

Media: in aumento telespettatori e la radio si ascolta sul web 

Nel 2020, mentre prosegue la crisi della carta stampata a tutto favore del web, la fruizione della televisione ha conosciuto un incremento rilevante dovuto sia alla crescita degli usi tradizionali, sia degli impieghi più innovativi: aumentano sia i telespettatori della tv tradizionale (il digitale terrestre: +0,5% rispetto al 2019) e della tv satellitare (+0,5%), sia quelli della tv via internet . La radio è sempre il mezzo di comunicazione preferito dagli italiani: i radioascoltatori sono il 79,6% degli italiani, stabili da un anno all'altro. Cambia però la modalità di fruizione. Se la radio ascoltata in casa attraverso l'apparecchio tradizionale perde 2,1 punti percentuali di utenza e l'autoradio 3,6 punti (penalizzata dalle limitazioni alla mobilità imposte dall'emergenza sanitaria), aumenta invece l'ascolto delle trasmissioni radiofoniche via internet con il pc (lo fa il 20,2% degli italiani: +2,9%) e attraverso lo smartphone.

 


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