Censis, un terzo degli italiani preferisce le autocrazie. Famiglie più povere rispetto al 2007. Il sesso l'unico antidoto Photo Credit: ANSA
05 dicembre 2025, ore 14:00
il 59mo rapporto dell'istituto di ricerca restituisce l'immagine di un Paese spaventato povero e impreparato. L'unico leader ammirato è il papa, l'unico sollievo nei piccoli piaceri della vita, in testa il sesso
"L’Italia nell’età selvaggia, del ferro e del fuoco”. Con questo titolo apocalittico inizia il rapporto Censis, il 59mo dell'istituto.
LA FOTOGRAFIA DI UN'ITALIA SPAVENTATA
Un’età “di predatori e prede”, di totale sfiducia nella politica e di seduzione, preoccupante, verso le autocrazie, guardate con favore “dal 30% degli italiani”. La fotografia è quella di un Italia spaventata per il futuro, soprattutto per il dato economico, il Grande Debito, che influenza non solo le nostre vite, ma peserà sui nostri figli e nipoti. La percezione della denatalità e di una popolazione che invecchia bloccando la proliferazione della piccola impresa, e determinando l’impoverimento, se non la progressiva scomparsa del ceto medio. In vent’anni (2004-2024) il numero dei titolari d’impresa si è assottiglia-to da oltre 3,4 milioni a poco più di 2,8 milioni: -17,0% (quasi 585.000 in meno). I giovani imprenditori con meno di 30 anni sono diminuiti nello stesso periodo del 46,2% (quasi 132.000 in meno). E se il reddito delle piccole imprese (fino a 5 addetti) corrispondeva al 17,8% del Pil nel 2004, e poi era sceso al 15,7% nel 2014, nel 2024 si è ridotto al 14,0%. Si indebolisce anche l’altro pilastro: il lavoro.
...E PIU' POVERA
Il rapporto rivela che famiglie italiane nel 2024 hanno perso quasi il 9 per cento del valore delle retribuzioni rispetto al 2007. Un quarto dei giovani italiani non si prepara al futuro, anche se aumentano del 5 per cento le immatricolazioni all’università. E ancora, una diffusa preoccupazione rispetto alla sicurezza, oltre metà della popolazione dichiara la paura di rientrare a casa la sera. Sfiducia nelle istituzioni e nella capacità di incidere dell’Europa. Il 55% degli intervistati è convinto che la spinta del progresso in Occidente si sia esaurita e adesso appartenga a Cina e India. Il 39% ritiene che le controversie tra le grandi potenze si risolvano ormai mediante i conflitti armati, i cui esiti fisseranno i confini del nuovo ordine mondiale.
I PIACERI DEL SESSO COME ANTIDOTO
Negli ultimi vent’anni famiglie italiane hanno drasticamente ridotto le spese per la cultura con quasi meno 35%. Si tratta di poco più di 12 miliardi di euro nell’ultimo anno, ovvero poco più di un terzo di quanto spendiamo nell’insieme per smartphone e computer (quasi 14,5 miliardi nel 2024: +723,3% negli ultimi vent’anni) e servizi di telefonia e traffico dati (17,5 miliardi). La riduzione dei consumi culturali dipende dalla forte contrazione della spesa per giornali (-48,3% in vent’anni) e libri (-24,6%). Ma contemporaneamente gli altri consumi di beni (+14,2%) e servizi culturali (+28,9%) non sono affatto diminuiti. Nell’ultimo anno il 45,5% degli italiani è andato al cinema, il 24,7% ha assistito a eventi musicali, il 22,0% a spettacoli teatrali, il 10,8% a concerti di musica classica e all’opera. L’unico leader a cui si guarda con ammirazione il Papa. E l’unico antidoto alla paura, dice il Censis, sono i piaceri della vita, con in testa il sesso



