Cospito, stop allo sciopero della fame dopo la decisione della Consulta che ha aperto la strada a uno sconto di pena

Cospito, stop allo sciopero della fame dopo la decisione della Consulta che ha aperto la strada a uno sconto di pena

Cospito, stop allo sciopero della fame dopo la decisione della Consulta che ha aperto la strada a uno sconto di pena


Già nei giorni scorsi l’anarchico aveva ripreso ad alimentarsi. Resta per ora al San Paolo, tornerà nel carcere di Opera quando starà meglio

Alfredo Cospito interrompe lo sciopero della fame contro il carcere duro , iniziato il 20 ottobre. E’ quanto ha deciso l’anarchico all'indomani della decisione della Consulta che, anche se non legata al 41 bis, ha aperto la via per uno sconto di pena. Compilando un modello prestampato, ha messo nero su bianco la sua volontà di riprendere subito ad alimentarsi, poi la sua scelta è stata comunicata all'istituto carcerario è trasmessa al tribunale di Sorveglianza di Milano. Nella dichiarazione scritta non è stata precisata la motivazione. Già nei giorni scorsi era emerso che l’esponente della Fai, ancora ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano, aveva ripreso ad assumere alimenti. Anche perché, dopo questi quasi 6 mesi di digiuno, era giunto al limite, dimagrendo quasi 50 chili, col rischio di seri problemi cardiaci e neurologici. Di ieri la decisione della Corte costituzionale che ha fatto cadere la norma che vincolava la Corte d'Assise d'appello di Torino a infliggere necessariamente l'ergastolo per l'attentato alla Scuola degli allievi dei carabinieri di Fossano che nel 2006, lo ricordiamo, non provocò né vittime né feriti. "Il carattere fisso della pena dell'ergastolo esige che il giudice possa operare l'ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto dai primi tre commi dello stesso articolo 69. Conseguentemente, il giudice dovrà valutare, caso per caso, se applicare la pena dell'ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva",  così la Consulta che ha accolto la questione sollevata dalla difesa di Cospito, accusato di strage politica. L’avvocato dell’anarchico ha sottolineato che grazie alla protesta del suo assistito ora il 41 bis viene meno tollerato dall’opinione pubblica, perché il 55enne con lo sciopero della fame ha svelato le illogiche privazioni del carcere duro. Alfredo Cospito resta ricoverato all'ospedale San Paolo nel capoluogo lombardo, quando le sue condizioni fisiche lo consentiranno verrà trasferito nuovamente nel carcere di Opera.


Precisazione del ministero della Giustizia

"La possibilità del riconoscimento delle attenuanti incide sulla pena finale e non certamente sul regime carcerario del 41 bis. Il regime del 41 bis rimane non solo per volontà politica, ma per conformi sentenze della magistratura italiana che hanno sempre precisato la pericolosità sociale di Cospito". Così in una nota il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove.



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