Costa Concordia, su RTL 102.5 i ricordi di quella notte dieci anni dopo il naufragio nella puntata speciale di Non Stop News

Costa Concordia, su RTL 102.5 i ricordi di quella notte dieci anni dopo il naufragio nella puntata speciale di Non Stop News

Costa Concordia, su RTL 102.5 i ricordi di quella notte dieci anni dopo il naufragio nella puntata speciale di Non Stop News


Questa mattina, in Non Stop News, il programma condotto da Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro, puntata speciale dedicata alla tragedia della Costa Concordia. Ai microfoni di RTL 102.5 alcuni dei protagonisti di quella tragica notte

Dieci anni fa la tragedia che vide protagoniste la Costa Concordia e l’Isola del Giglio. Quella che per molti doveva essere una vacanza si è trasformata in un incubo e in ricordi che, a distanza di dieci anni, ancora è difficile immaginare. Trentadue vite spezzate, quattromila persone terrorizzate, un comandante che ha perso il controllo della situazione e altri responsabili indiretti che, ad oggi, portano sulla coscienza una delle tragedie che hanno segnato il nostro Paese.

Gregorio De Falco, all’epoca capo della sezione operativa della Capitaneria di porto di Livorno, Mario Pellegrini, vicesindaco dell’isola per sette anni e primo soccorritore a salire sulla Costa Concordia appena incagliata, Tonia Cartolano, inviata di Sky TG24 in occasione del decimo anniversario e protagonista di tante dirette nei giorni successivi al disastro e Stefania Vincenzi, superstite della tragedia, hanno portato in diretta su RTL 102.5 le loro testimonianze e i loro ricordi di questa tragica vicenda.

MARIO PELLEGRINI: "IL VOLTO IMPAURITO DEI BAMBINI, UN RICORDO INDELEBILE"

Mario Pellegrini, ex vicesindaco dell’Isola del Giglio e primo soccorritore a salire sulla Costa Concordia appena incagliata, ha scritto “La notte della Concordia”, un libro che racconta quella notte dal suo punto di vista.
COSA È ACCADUTO QUELLA SERA
Abito dalla parte opposta dell’isola dove c’è stato l’impatto. Mi hanno chiamato i carabinieri e son corso giù. Ricorderò sempre quel panico, rimarrà impresso dentro di me, quei momenti drammatici dentro quel corridoio brutto quando la nave si è rivoltata. Il rumore delle lamiere, l’acqua che arriva, questo è scritto nel mio libro. Ero salito non anche tanto per dare una mano ma solo per avere comunicazioni tra noi, gli amministratori, e la nave, visto che non avevamo notizie in merito. Quando sono arrivato su ho trovato un po’ di confusione, c’erano persone che avevano bisogno di aiuto, era il minimo che potevo fare”.
I RICORDI INDELEBILI
Il volto dei bambini era una cosa incredibile, più o meno avevano tutti le stesse caratteristiche: occhi grandissimi, pieni di lacrime e non proferivano parola. La paura nei volti dei piccoli era terribile, vedevi che non si davano pace, però stavano fermi lì, paralizzati”.
L’INCONTRO A DISTANZA DI ANNI CON I SOPRAVVISSUTI
Qualche volta è capitato, qualcuno è venuto a salutare, fa sempre piacere una di queste attenzioni. Poi sono in contatto con il dottore che quella notte ha collaborato con loro, ma anche con l’ufficiale Canessa che è stato stupendo anche lui a fare uscire tutte quelle persone da quella nave”.


GREGORIO DE FALCO: “GLI UFFICIALI DI COPERTA AVREBBERO DOVUTO ASSUMERSI L’ONERE DI ORDINARE L’ACCOSTATA. NON LO FECERO PERCHÉ AVEVANO PAURA PER IL PROPRIO LAVORO E RUOLO”

Durante la puntata speciale di Non Stop News dedicata alla tragedia della Costa Concordia è intervenuto anche il senatore Gregorio De Falco, all’epoca del naufragio capo della sezione operativa della capitaneria di porto. “La nave navigava a poche centinaia di metri con la prua sugli scogli, quindi in quel momento chiunque tra gli ufficiali di coperta avrebbe dovuto assumere su di sé l’onere di ordinare l’accostata. Non lo fecero perché non avevano ben capito, avevano la loro paura per il proprio ruolo e per il loro lavoro”. L’intervista completa è disponibile cliccando qui.


TONIA CARTOLANO: “LE VITTIME FURONO 33, PERSE LA VITA ANCHE UN SOCCORRITORE”

Anche Tonia Cartolano, giornalista di Sky TG24 che è stata la prima giornalista ad arrivare sull’Isola del Giglio nella notte del 13 gennaio 2012 è intervenuta questa mattina in Non Stop News.
Posso dirvi che ero emozionata stamattina, molta emozione che mi ha portata a quella notte e a quelle ore, non potevano non essere qui oggi, per ricordare innanzitutto le 32 vittime. Poco fa ho intervistato il Prefetto Gabrielli che era capo della protezione civile e mi ha detto che forse dovremmo dire 33 vittime, perché in quella tragedia perse la vita anche un soccorritore proprio mentre si cercava di realizzare quell’impresa che sembrava impossibile. Recuperare più persone possibili in vita, fu un’impresa, ma avremmo potuto raccontare una storia diversa se quella nave non si fosse girata e non fosse arrivata su quello scoglio che l’ha letteralmente accolta e sopportata per diversi mesi. Quella è stata una tragedia immane, su quella nave c’erano più di quattromila persone, poi un azzardo, quell’inchino, quella manovra scellerata, morì anche una bambina di cinque anni. Poco fa pensavo alla disperazione di quel buio, a volte abbiamo paura persino quando va via la luce in casa, pensate cosa si possa provare nel mezzo del mare, quando fa freddo. Ieri sera era così, esattamente come quelle ore: lo stesso freddo, lo stesso gelo, lo stesso vento che ha aiutato quella nave ad appoggiarsi su quello scoglio che l’ha accolta.
Di quella sera ricordo l’abbraccio enorme di questi gigliesi che hanno accolto in chiesa le persone. Don Lorenzo, il parroco di quei giorni, ha aperto la chiesa, l’ha fatta diventare casa. Ma anche le palestre, le scuole, tutta la comunità del Giglio si è mobilitata per accogliere i superstiti”.
LE PERSONALITÀ CHE RAGGIUNGERANNO L’ISOLA
Ci sarà il Prefetto Gabrielli che ha rappresentato lo Stato in questa tragedia, che ha preso sulle spalle insieme al Paese e agli isolani la gestione di quello che sarebbe successo. Lui è già arrivato ieri sera sull’isola e ci siamo ricordati di quelle ore. Arrivò tre giorni dopo la tragedia e i gigliesi chiesero a lui di portare via la nave il più presto possibile. Un’impresa davvero enorme vigilata da Gabrielli. Portare via la nave intera. Quella nave ha ruotato nel giro di poche ore, si cominciò il 16 settembre 2013 e fu presa e trascinata verso Genova e poi lì è scomparsa e proprio mentre la smantellavano trovarono l’ultimo corpo”.


STEFANIA VINCENZI: “HO ASPETTATO MIA MADRE A TERRA MA LEI NON È MAI ARRIVATA”

Infine, tra gli ospiti intervenuti a Non Stop News, Stefania Vincenzi, superstite della tragedia, che quel giorno perse la madre. “Sapeva che se non mi avesse detto che era al sicuro io non avrei lasciato la nave, quindi mi sono imbarcata in quella scialuppa con la serenità che anche lei stesse facendo lo stesso. Quando sono arrivata a terra ho aspettato e lei non è mai arrivata”, ha raccontato. Qui la sua testimonianza completa.


Una terribile vicenda, dunque, che sembra essersi conclusa facendo pagare chi ha sbagliato. Una magra consolazione per tutte le persone che, quella notte, hanno perso una parte importante della loro vita e che non hanno mai più guardato il mare allo stesso modo.


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