Fonzie, Richie, Potsie e gli altri: “Happy Days” festeggia i 47 anni ma Trump e Biden dividono il cast

Fonzie, Richie, Potsie e gli altri: “Happy Days” festeggia i 47 anni ma Trump e Biden dividono il cast

Fonzie, Richie, Potsie e gli altri: “Happy Days” festeggia i 47 anni ma Trump e Biden dividono il cast


Il 15 gennaio del 1974 la ABC mandava in onda il primo episodio della fortunata serie ambientata a Milwaukee

Ci sono storie e personaggi che, nonostante il trascorrere degli anni, non passano mai di moda e “Happy Days” è l’esempio lampante di come si possa continuare ad apprezzare una serie ambientata in un tempo, in realtà neanche troppo lontano, che oramai non esiste più. E così ci si ritrova nel 2021 davanti alla televisione a sorridere delle vicende di quei ragazzi, allora ventenni, alle prese con i piccoli grandi dilemmi di quel mondo ovattato anni ‘60. In pratica, la fotografia perfetta di un’intera generazione nata negli anni ’50 che, nel periodo in cui è ambientata la serie, incarnava il mito del “sogno americano”, con tutti gli stereotipi del caso. Ci sono i Cunningham, famiglia borghese composta da Howard (Tom Bosley), proprietario di una ferramenta, Marion (Marion Ross), casalinga a tempo pieno e i figli Richie (Ron Howard) e Joanie “Sottiletta” (Erin Moran), presi dalle loro vicende adolescenziali tra amori impossibili e uscite con gli amici di sempre, Chachi, Ralph e Potsie. E poi c’è Arthur Fonzarelli, detto Fonzie (Henry Winkler), il classico tipo bello e dannato, con il ciuffo alla James Dean e il giubbotto di pelle, capace di dare sempre il consiglio giusto e perennemente circondato da donne innamorate di lui.


Il successo

La sitcom che, in realtà, aveva preso spunto da un episodio di “Love, American Style”, telefilm di minor successo andato in onda alla fine degli anni ‘60, ebbe all’epoca un grande impatto sul pubblico, dando il via a una serie di esperimenti più o meno fortunati ispirati ai personaggi secondari (“Le ragazze di Blansky”, “Laverne e Shirley”) e lanciando con brevi apparizioni personaggi che avrebbero trovato collocazione in nuovi telefilm, primo tra tutti l’alieno Mork (Robin Williams) del fortunato “Mork&Mindy”. A Happy Days fu dedicata anche una serie animata intitolata “Fonzie e la Happy Days Gang” firmata dalla Hanna-Barbera nel 1980, ma potremmo annoverare decine e decine di omaggi, come la statua di bronzo raffigurante Fonzie che dal 2008 si può ammirare sulla Milwaukee RiverWalk. Anche in Italia, nonostante il diverso stile di vita, Happy Days ebbe molta fortuna, diventando una finestra culturale sulla vita dei giovani americani, tra drive-in, balli scolastici, abiti colorati e giubbotti di pelle conditi da una colonna sonora piena dei successi di artisti come Elvis o i The Platters e dall’indimenticabile sigla firmata Charles Fox.


L’anniversario e quella reunion a metà

Visto il grande successo e l’impatto culturale che la serie continua ad avere in tutto il mondo, ogni anno i fan celebrano il 15 gennaio con eventi dedicati a Fonzie e gli altri. E se è vero che questa volta, a causa dell’emergenza Covid-19, non sarà possibile partecipare a feste a tema, è vero anche che gli appassionati si aspettavano almeno di vedere il cast riunito in occasione delle presidenziali, così come era stato annunciato da Ron Howard e soci. Reunion che però non c’è stata o meglio, si è svolta a metà e non senza polemiche. Le ultime elezioni USA hanno infatti diviso gli animi arrivando a far vacillare amicizie decennali. E così Ralph Malph (Don Most), se l’è presa con Chachi (Scott Baio), colpevole di aver disertato l’incontro, molto pubblicizzato attraverso i social, volto a raccogliere fondi a favore dei candidati democratici in Wisconsin. L’evento, a cui ha preso parte anche Henry Winkler, è stato invece apertamente criticato da Baio, che ha ribadito il suo “no” allo sfruttamento della sit-com ai fini politici pur confermando l’affetto nei confronti degli ex colleghi. La delusione più grande, però l’hanno avuta i fan, che da mesi attendevano di rivedere i loro beniamini tutti insieme, in un clima di amicizia come accade nelle rimpatriate tra vecchi compagni di scuola. Che gli “Happy Days” siano irrimediabilmente finiti? La giornata è lunga e chissà che non possa riservare ancora qualche sorpresa. Certo, alla luce degli ultimi eventi, servirebbe proprio Fonzie con una delle sue classiche entrate in scena; quelle in cui esclamando “Ehi!” si dirigeva sicuro verso il jukebox e con un pugno faceva partire la canzone giusta per ritrovare un clima di allegria e spensieratezza. 

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