Giro d’Italia, da Pavarotti e Ferrari a Peppone e Don Camillo: viaggio tra miti ed eccellenze

Giro d’Italia, da Pavarotti e Ferrari a Peppone e Don Camillo: viaggio tra miti ed eccellenze

Giro d’Italia, da Pavarotti e Ferrari a Peppone e Don Camillo: viaggio tra miti ed eccellenze


La dodicesima tappa della corsa rosa si snoda a cavallo tra Modena e Mantova, terre di sapori unici e personaggi che hanno segnato la storia dell’Italia

All’ombra della Ghirlandina, la torre campanaria simbolo della città di Modena, ha inizio la dodicesima tappa del Giro d’Italia. La città è un esempio di organizzazione, bellezza e accoglienza. Il cuore pulsante è piazza Grande, patrimonio dell’Unesco dal 1997, dove troneggia la cattedrale romanica del XII sec, orgoglio della città. Non distante si trovano le case museo di due modenesi, personaggi tra i più noti a livello mondiale del Belpaese: Luciano Pavarotti e Enzo Ferrari.

PAVAROTTI E FERRARI

La Casa Museo Luciano Pavarotti è la dimora che il Maestro ha fatto costruire nella campagna modenese, all’interno di una grande tenuta, ove egli ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. Il Maestro ha voluto la magione per accogliere gli amici, insegnare ai giovani cantanti e godersi la vita in famiglia. In contrasto con l’eleganza rurale del casale, in un modesto edificio di mattoni ha sede il museo Enzo Ferrari. È la casa dove l’ingegnere nacque il 18 febbraio 1898, figlio del proprietario dell’officina meccanica Alfredo. Il percorso museale è un viaggio alla scoperta di un personaggio che amava ripetere: «io sono uno che sognava di essere Ferrari!».
Attorno alla casa natale si sviluppa un’avveniristica costruzione che riproduce le linee del cofano di un’automobile sportiva, interamente dipinto di giallo, il colore dello stemma del cavallino. Sotto la straordinaria volta sono esposte, come opere d’arte, numerose vetture, che raccontano l’intera storia della casa automobilistica, dalla nascita ai grandi successi nelle corse di Formula 1.

PEPPONE E DON CAMILLO

C’è un filo doppio che unisce il Giro d’Italia al parroco e al sindaco degli anni ‘50 più litigiosi di sempre. La corsa rosa passerà per Brescello, il paese celebre perché fu lo sfondo dei film ispirati ai racconti di Giovannino Guareschi. La località apparve subito ideale per ambientare le storie del parroco e dell’onorevole grazie alla piazza centrale del paese che aveva -una di fronte l’altra- la chiesa e la casa comunale. Il regista individuò nel piazzale il set ideale delle scaramucce tra Gino cervi (Peppone) e il cantante francese Fernandel (Don Camillo). Ma a questo intreccio di filo se ne aggiunge un altro. L’indimenticabile rincorsa in bicicletta lungo l’argine del Po che chiude il film ‘Don Camillo e l’onorevole Peppone’ del 1955. Una gara nella quale i due nemici/amici si sfidano, si attendono e si superano è il tracciato anche della tappa di oggi con il passaggio in Via Moro, Via King, Via Allende, Via Nizzoli, Piazza Matteotti -proprio sotto la statua del don- per poi proseguire in direzione Boretto, fino ad approdare a Viadana.


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