Gli Emirati Arabi alla conquista di Marte, oggi la sonda Hope raggiunge il pianeta rosso; poi cinesi e americani

Gli Emirati Arabi alla conquista di Marte, oggi la sonda Hope raggiunge il pianeta rosso; poi cinesi e americani

Gli Emirati Arabi alla conquista di Marte, oggi la sonda Hope raggiunge il pianeta rosso; poi cinesi e americani


Oggi la sonda Hope, degli Emirati Arabi raggiungerà Marte e nei prossimi dieci giorni altre due sonde, una cinese e un’altra americana toccheranno il suolo marziano

A cominciare da oggi saranno dieci giorni ad alta tensione quelli che ci terranno con gli occhi puntati su Marte per seguire l'arrivo delle tre sonde spaziali lanciate lo scorso mese luglio. La prima a giungere a destinazione sarà Hope, la sonda degli Emirati Arabi Uniti, che nelle prossime ore è attesa ad una spericolata manovra per entrare nell’orbita del Pianeta Rosso. L’ora X è fissata alle 16:41 (ora italiana). Ma non ci sarà tempo di respirare che domani toccherà alla sonda cinese Tianwen-1, raggiungere Marte. L’ultima in ordine di tempo sarà il prossimo 18 febbraio l’americana Mars 2020 della Nasa che ha a bordo il rover Perseverance.


Perché questa corsa verso Marte

Improvvisamente sembra scoppiata la corsa verso il Pianeta Rosso e l’assembramento che si sta venendo a creare è dovuto al fatto che lo scorso luglio sono state lanciate, a pochi giorni di distanza, l’una dall’altra, le tre sonde che da oggi raggiungeranno Marte. Perché tutte insieme? La spiegazione è dovuta al fatto che per essere certi che le navicelle raggiungano la destinazione si deve aprire una finestra temporale e, lo scorso luglio si è verificata questa situazione. Marte si è trovato in posizione favorevole rispetto alla Terra e questo evento capita ogni due anni. Una corsa verso il pianeta marziano segna un momento storico per l’esplorazione spaziale. Da terra si vogliono scoprire tutti i segreti compreso quello di eventuali tracce di vita su Marte.


La missione Hope

La prima a raggiungere Marte è la sonda Al Amal, (speranza in arabo - Hope in inglese) per Emirati Arabi Uniti è il debutto nella corsa allo spazio e apre i festeggiamenti per il 50esimo anniversario della loro fondazione. La sonda dovrebbe arrivare nell’orbita mariana attorno alle 16.41, ora italiana e l’attesa è alta. Il momento più difficile, ma anche quello più critico, sarà quello in cui, per essere catturata dal campo gravitazionale marziano, la navicella Hope dovrà rallentare la sua corsa da 121.000 a 18.000 chilometri orari. Un obiettivo che potrà essere raggiunto accendendo i sei motori delta-V per 27 minuti. Purtroppo la distanza tra la terra e Marte impedisce il pilotaggio manuale della sonda e gli ingegneri che hanno progettato questa navicella sperano che vada tutto bene. Le probabilità di successo, secondo alcune stime effettuate, è pari al 50%. In caso del più piccolo errore di calcolo, Hope potrebbe schiantarsi sulla superficie senza portare a termine la sua missione.

Hope, in caso di successo della missione, rimarrà in orbita per almeno per 687 giorni, ovvero un anno marziano. Avrà comppiti di monitoraggio della meteorologia e della climatologia del pianeta. A bordo sono stati caricati tre strumenti scientifici: un potente spettrometro infrarosso Emirs, una camera ad alta risoluzione Exi e uno spettrometro ultravioletto Emus.


Le ambizioni cinesi sul Pianeta Rosso

Si spingerà oltre la missione cinese Tianwen-1, il cui nome significa “ricerca delle verità celesti”. La sonda di Pechino ha con se un rover che il prossimo mese di maggio tenterà di posarsi sul suolo marziano. Se avrà successo, la Cina diventerà il secondo Paese al mondo dopo gli Stati Uniti ad atterrare su Marte.


Gli Stati Uniti non stanno a guardare

La Nasa, che ormai su Marte è di casa, sta per portare il suo quinto rover sulla superficie marziana e con la sonda Perseverance tenterà di riportare a terra alcuni campioni di suolo del Pianeta Rosso. I primi campioni di Marte sulla Terra dovrebbero arrivare entro il 2031. Questa operazione è stata realizzata in collaborazione con l’Esa, l'Agenzia spaziale europea.


L’Europa è la grande assente

Purtroppo La grande assente dalle spedizioni su Marte è l'Europa, che a causa di ritardi tecnici (legati anche all'emergenza Covid-19) è stata costretta a rinviare al prossimo anno il lancio della missione ExoMars, fatta in collaborazione con la russa Roscosmos.



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