Il duello tra i vice. Vance e Walz si sfidano sulla Cbs: nessun guizzo!

Il duello tra i vice. Vance e Walz si sfidano sulla Cbs: nessun guizzo!

Il duello tra i vice. Vance e Walz si sfidano sulla Cbs: nessun guizzo! Photo Credit: agenzia fotogramma


I candidati alla vicepresidenza americana si confrontano su tutti i temi della campagna elettorale americana: postura deli USA nello scacchiere Mediorientale; immigrazione e aborto.

Un dibattito civile, ma senza guizzi. Questa l’opinione diffusa tra gli analisti sul dibattito andato in scena questa notte nel dibattito tv dei candidati vicepresidenti a New York sulla Cbs, Tim Walz e JD Vance.

IL DIBATTITO

Nessun colpo memorabile o da ko, in un dibattito abbastanza noioso. Ma il senatore repubblicano dell'Ohio con laurea a Yale è apparso più a suo agio, più fiducioso, più fluido nell'eloquio, proponendosi come una versione colta ed educata del trumpismo e riuscendo a rendere più appetibile le ricette del tycoon. Mentre il governatore del Minnesota era più impacciato, più nervoso, più preoccupato di snocciolare tutti i talking point imparati a memoria piuttosto che di incalzare l'avversario.

L’AMERICA CON ISRAELE

Il primo argomento su cui si sono concentrate le moderatrici è stato la risposta israeliana all’attacco dell’Iran, che si era concluso nelle ore precedenti. La domanda era se lo stato ebraico dovesse rispondere al fuoco e quale postura avrebbe dovuto tenere l’America, ma le risposte sono state simili ed evasive. In sostanza i due candidati hanno lasciato spazio alla scelta di Netanyahu, con le dovute specifiche. Vance, infatti, non si è lasciato sfuggire il momento per sottolineare che con l’amministrazione Trump la pace era stata garantita, ma la scelta di come e quando rispondere spettava solo a Israele. Walz, invece, ha giocato sull’età del Tycoon (ribaltando un po’ i ruoli a cui eravamo abituati prima della rinuncia di Biden), sostenendo che non può esser un’ottantenne a gestire una situazione tanto complessa, e che, ormai, tende a concentrarsi sempre più sul numero dei partecipanti ai suoi comizi, invece di guardare alla sostanza delle cose.

IMMIGRAZIONE

I temi caldi maggiormente affrontati sono stati aborto e immigrazione. Le posizioni dei contendenti sono opposte e gli animi si sono scaldati. Il repubblicano ha attaccato Kamala Harris per una politica di apertura delle frontiere che sta mettendo in pericolo l’America, creando sacche di delinquenza e illegalità. Ha citato il caso di Springfield. Ma è stato corretto con un fact-checking dalla conduttrice ("signorine prevenute" per Trump), che gli hanno ricordato come gli haitiani insediati a Springfield - da lui accusati falsamente di mangiare gli animali domestici dei residenti - abbiano uno stato legale. "Il piano di deportazione di massa promesso da Donald Trump inizierà prendendo di mira i migranti con precedenti penali", ha affermato, inoltre, il repubblicano. Walz lo ha accusato di “disumanizzare” i migranti.

L’ABORTO

Sull'aborto Vance ha contestato ai dem di aver una posizione radicale e ha accusato il governatore del Minnesota di aver firmato una legge “barbara” che dà la possibilità ad un medico che pratica l’interruzione di gravidanza di non salvare il neonato nel caso nasca vivo. Il dem nega che sia vero e risponde che “l'aborto rappresenta un diritto umano fondamentale, e non può dipendere dalla zona geografica in cui ci si trova". Ha citato il caso Thurman, la donna di 28 anni che aveva ottenuto pillole abortive in Carolina del Nord, ma quando l'aborto non si è completato, non è riuscita a sottoporsi a una procedura per pulire l'utero e curare un'infezione che alla fine ha causato la sua morte. Il vice di Trump ha ammesso che nella vicenda c’è stato qualcosa di sbagliato che va modificato e corretto. "Voglio che noi come partito repubblicano siamo pro-famiglia nel senso più pieno del termine. Voglio che rendiamo più facile per le mamme permettersi di avere bambini", ha detto, ribadendo la linea di Trump (confermata con un post in tempo reale) che è contrario ad un bando nazionale e favorevole a lasciare la decisione agli stati. Walz ha replicato dicendo che la visione democratica sull'aborto è semplice: "Siamo pro-donne. Siamo pro-libertà di fare le proprie scelte". Agli antipodi anche sulla sanità, dove però Walz non ha colto il destro per smentire e attaccare il rivale quando ha spacciato Trump per il salvatore dell'Obamacare.



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