L’attesa per il rilascio degli ostaggi israeliani che potrebbe avvenire prima dell’atterraggio di Trump a Tel Aviv

L’attesa per il rilascio degli ostaggi israeliani che potrebbe avvenire prima dell’atterraggio di Trump a Tel Aviv

L’attesa per il rilascio degli ostaggi israeliani che potrebbe avvenire prima dell’atterraggio di Trump a Tel Aviv Photo Credit: ANSA/ABIR SULTAN


Le famiglie degli ostaggi attendono con ansia le ore che separano il ritorno a casa dei 20 ostaggi che da due anni sono nelle mani di Hamas, resta l’incognita sui 48 deceduti

La Piazza degli ostaggi a Tel Aviv è gremita e segue in diretta il momento storico del ritorno a casa dei 20 rapiti ancora in vita, come promesso dall'organizzazione islamica palestinese. È ancora giallo sull’orario del rilascio. Di certo c’è che le 20 persone saranno consegnati alla Croce Rossa, che a sua volta li porterà all'idf, che li scorterà fuori dalla Striscia. Una volta che gli ostaggi vivi ritroveranno la libertà, Israele procederà con il rilascio dei detenuti palestinesi: in totale, si tratta di 250 ergastolani condannati per attentati e omicidi, più altri 1.700 incarcerati dal 7 ottobre 2023 ma non coinvolti nell'attacco di Hamas, tra i quali figurano anche 22 minorenni. Resta l’incognita sul recupero dei 28 ostaggi israeliani deceduti. L’accordo prevede che Hamas debba consegnare entro mezzogiorno di oggi, lunedì 13 ottobre, ma solo quelli che è riuscita a rintracciare.


Il discorso di Netanyahu

"Domani i figli torneranno alla loro terra. È un evento storico che mescola dolore per la liberazione dai carnefici e gioia per il ritorno degli ostaggi. È un evento storico che molti non credevano sarebbe accaduto. Ma i nostri combattenti hanno creduto. Molti nel popolo hanno creduto. E io ho creduto. Questa è una serata emozionante. Domani inizia un nuovo cammino, un percorso di ricostruzione, di guarigione e, spero, di unione dei cuori". Ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio registrato per i media.


Gli aiuti

Decine di camion di aiuti umanitari sono allineati sul lato egiziano del valico di Rafah, in attesa del segnale per entrare nella Striscia di Gaza. I mezzi sono carichi di migliaia di tonnellate di beni di prima necessità, tra cui riso, pasta, legumi, alimenti in scatola, latte artificiale e zucchero, oltre a forniture mediche, dispositivi e prodotti farmaceutici. A coordinare il tutto e a consegnare gli aiuti a chi ne ha bisogno saranno i team della Mezzaluna egiziana con quella palestinese


Trump

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump è in volo verso il Medio Oriente, dove farà tappa in Israele e in Egitto. Il presidente rimarrà nella regione per circa otto ore. E’ previsto che arrivi poco dopo le nove del mattino ora locale in Israele, le 8 in Italia e che riparta dall'Egitto, dopo il vertice a Sharm El-Sheikh, intorno alle 17 ora locale. A bordo dell’Air Force One, parlando con i giornalisti Trump si è detto convinto che il cessate il fuoco reggerà e a Gaza la guerra è finita. "Non penso vogliano deludermi. Mi sono state date molte garanzie verbali e per questo che penso sarà un successo". Io e Netanyahu siamo in buoni rapporti, ha risposto ad una domanda, sottolineando come il primo ministro israeliano lo abbia proposto per il Nobel per la Pace. Il numero uno della Casa Bianca ha ance toccato altri argomenti come i rapporti con Pechino, dopo l’annuncio di sabato di ulteriori dazi del100% sui prodotti made in China. “Xi è un grande leader, penso che andrà tutto bene". “Sono bravo a risolvere guerre” si è vantato Trump. Per aver fermato gli scontri tra Pakistan e Afghanistan. Su quella in Ucraina, ha ribadito che esiste la possibilità di inviare a Kiev i missili Tomahawk se la guerra non si risolve prima.



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