Mariastella Gelmini a RTL 102.5: “Sul piano vaccinale serve uniformità nazionale". “In questo Governo non c'è tempo per le dispute politiche”

Mariastella Gelmini a RTL 102.5: “Sul piano vaccinale serve uniformità nazionale". “In questo Governo non c'è tempo per le dispute politiche”

Mariastella Gelmini a RTL 102.5: “Sul piano vaccinale serve uniformità nazionale". “In questo Governo non c'è tempo per le dispute politiche”


Mariastella Gelmini, Ministro per gli affari regionali e autonomie è stata intervistata in diretta su RTL 102.5 all’interno di Non Stop News condotto da Giusi Legrenzi, Pierluigi Diaco ed Enrico Galletti


“Le varianti specialmente quella inglese, si stanno diffondendo nel nostro paese e questo è un tema che ci preoccupa molto, per questo è stato necessario mantenere la divisone in colori con misure restrittive, non avremmo mai voluto prendere delle misure così severe, ma è stato indispensabile. Così il Ministro Gelmini ai microfoni di RTL 102.5 – “La variante inglese non è necessariamente più aggressiva della forma originaria del virus, ma è più contagiosa, da qui i provvedimenti sulla necessità di chiudere le scuole là dove la variante sia particolarmente presente e molto contagiosa”.

“Stiamo cercando di comunicare in maniera puntuale ed essenziale le notizie che sono utili per i cittadini: il DPCM è stato anticipato rispetto all’entrata in vigore perché non vogliamo gravare sui cittadini e sull’organizzazione della loro vita. Per migliorare il rapporto con le regioni c’è bisogno di uno sforzo comune, un Governo di unità nazionale lo deve essere nei fatti e rendendo le regioni protagoniste, già domani ci sarà la terza riunione della conferenza stato-regioni e affronteremo il tema insieme al Ministro Speranza delle vaccinazioni. Su questo fronte le regioni non devono essere lasciate da sole, serve una cornice nazionale, serve un potenziamento della logistica e regole chiare. Occorre una stagione di confronto dove vinca la semplificazione, la chiarezza e il servizio al cittadino”.

Le parole di Bertolaso su tutta Italia in zona rossa

“Io credo che dobbiamo cercare di non dipingere a tinte eccessivamente fosche una situazione che è già difficile, io lascio ai virologi rappresentare la situazione: la politica sulla base dei dati che la scienza ci fornisce deve trovare delle soluzioni, creare meno confusione possibile e dare ai cittadini meno disagi. Affrontare questa pandemia è molto difficile e l’arrivo delle varianti che rendono un po’ più lunga l’uscita dalla pandemia, ma io resto fiduciosa. Ieri il Premier Draghi ha avuto un confronto con la commissaria europea Von Der Leyer e si sta cercando di accelerare la produzione dei vaccini e l’approvvigionamento per il nostro paese e di costruire un sistema della logistica che consenta di somministrare le dosi di vaccino necessarie per uscire da questa situazione. L’Italia ce la può fare, ce la deve fare e questo Governo ha come primo obiettivo, come prima sfida il piano di vaccinazioni e il Premier Draghi è stato molto chiaro nel dire che le aziende che non rispettano le regole e le scadenze non devono essere scusate”.

Il nuovo Governo

“Non c’è tempo per le dispute politiche, ma questa maggioranza non rappresenta una nuova formula, ma la risposta positiva che tante forze politiche che hanno dato al Presidente Mattarella di fronte a questa emergenza e alla lotta alla pandemia che ci deve unire tutti. Ciascun ministro è concentrato sui propri obiettivi e si prova a sfrondare di polemiche inutili in un momento in cui l’Italia ha bisogno di concretezza e non di parole. Draghi è assolutamente fermo con le idee chiare ma molto disponibile all’ascolto”.

Il piano vaccini

“È innegabile che c’è stata troppa confusione, le regioni sono state lasciate da sole ad affrontare il piano vaccini, purtroppo il 30% delle dosi è ancora inutilizzato, credo sia indispensabile stabilire un ordine di precedenza, non ci possono essere scelte affidate alle singole regioni, ma una regola unica che renda uniforme l’ordine di precedenza per tutti e occorre moltiplicare i centri vaccinatori e lo possiamo fare. La volontà è quella di rispettare i sistemi sanitari regionali quindi una flessibilità ci deve essere ma dentro una cornice definita e dentro delle regole nazionali e dentro una chiarezza che ad oggi ancora non c’è”.

“Io mi auguro questo sia l’ultimo DPCM, ma questa pandemia picchia forte, non voglio sbilanciarmi, nessuno prende un DPCM a cuor leggero e certamente non vediamo l’ora che questa pandemia finisca”.



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