Matteo Salvini a RTL 102.5, sciopero: “Bassa adesione nei trasporti” Photo Credit: ANSA/MICHELE MARAVIGLIA
22 settembre 2025, ore 13:00
Medio Oriente: “In questo momento un errore riconoscere la Palestina”
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, interviene a RTL 102.5, all’interno di “Non Stop News”, per commentare, con Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro, Giusi Legrenzi e Ludovica Marafini, le ultimissime notizie di attualità.
22 SETTEMBRE: SCIOPERO PER GAZA
«La giornata è centrale per il tema trasporti. Lo sciopero del trasporto è cominciato ieri sera a mezzanotte e finirà alle undici di questa sera. È un sindacato di base, di estrema sinistra, la cui ultima adesione è stata sotto al 7%. Per ora, sull’alta velocità e sulle Frecce Rosse, grazie al gran lavoro di Trenitalia, c’è stato un solo convoglio che è stato soppresso, mentre sui regionali siamo al 25% di blocchi del servizio. Sul maltempo, ovviamente ci sono ritardi e interruzioni, però per motivi meteorologici. Stiamo lavorando al massimo per offrire un servizio pressoché normale a lavoratori, studenti e pendolari. Tenete presente che, per le prossime settimane, ci sono già 44 scioperi programmati: 23 a livello nazionale, su cui non possiamo intervenire, e 21 a livello locale. Tenete presente che dopo mesi e mesi di lavoro, di riunioni, di trattative, solo nel maggio scorso, è stato approvato un rinnovo del contratto dei ferrovieri per 100mila lavoratori, con aumenti di 230 euro al mese e il 68% dei lavoratori che lo ha confermato con un referendum, nello scorso mese di luglio. Quindi, dopo anni di trattative, con un contratto rinnovato con assunzioni, bonus, premialità, 230 euro in più in busta paga fino al 2026 e continuare a fare scioperi nel settore dei trasporti, in particolare quello ferroviario, lascia pensare. Sugli scioperi generali non si può intervenire, ovviamente vigiliamo che tutto sia proclamato secondo la normativa vigente, cosa che, ad esempio, alcuni sindacati non hanno fatto nel settore portuale settimana scorsa, infatti siamo intervenuti. Che poi occorra, in prospettiva, ragionare tutti insieme, in senso propositivo, sulla revisione delle normative sullo sciopero, nell’interesse degli stessi lavoratori e lavoratrici. Avere 44 scioperi nelle prossime settimane, quanti lavoratori, genitori, medici, studenti, ammalti danneggiano? Il diritto allo sciopero nessuno lo vuole toccare, però diciamo che i numeri che vi ho portato, penso che una riflessione la meritino. Non so cosa succederà a Gerusalemme e Gaza con il blocco di qualche treno pendolare di qualche treno a Milano o a Roma, però siamo in democrazia e ognuno è libero di proporre quello che ritiene. I numeri del settore ferroviario, che è quello di mia competenza, è in calo rispetto a tutte le ultime indizioni di sciopero».
LA VICENDA DI CHARLIE KIRK
«Sicuramente c’è un prima e un dopo Charlie Kirk, soprattutto per quello che è accaduto dopo. Non per quel colpo di fucile maledetto che ha strappato un padre, un marito e un intellettuale a questo pianeta. Però il dopo sono le reazioni di odio, violenza, rabbia ma anche di festa, gioia, sorriso e gente che stappava le bottiglie da una parte e di riflessione, commozione, preghiera, di adesione dall’altra. 62.000 studenti, solo in questa settimana, si sono iscritti alla piattaforma che utilizzava Charlie Kirk, per portare cultura e confronto nelle scuole. Penso che la frase più potente dell’ultimo periodo, l’abbia detta la moglie vedova, Erika: “Io lo perdono”. Penso che debba mettere tutti in condizione di pensare un po’ più a lungo, quando si individua un bersaglio o un nemico, che poi viene lasciato su pubblica piazza. Quel “Io lo perdono” smonta tutta la narrazione di Charlie Kirk, portatore di odio, razzista e omofobo. Non so dove abbia trovato la forza, perché un conto è dirlo e un altro è farlo, ma credo che queste parole lasceranno un seme molto positivo».
“VANNACCIZZAZIONE” DELLA LEGA
«Ognuno giustamente fa il suo mestiere, i giornalisti spesso scavano e trovano informazioni, ma se non le trovano montano e inventano. Roberto Vannacci ieri, da tutte le decine di migliaia di persone proveniente da tutta Italia a Pontida, è stato accolto con calore ed estremo affetto, come Zaia, Giorgetti, Calderoli e i sindaci. È un valore aggiunto fra i tanti, che stanno facendo crescere il movimento. Poi, ognuno ha il suo stile, la sua storia, c’è chi nella vita ha fatto il generale, l’infermiere, l’architetto… Ognuno porta il suo vissuto personale. In Lega stanno entrando tante persone con culture diverse, ma il bello è questo. Gli obiettivi devono essere uguali: su come vediamo il mondo, sul taglio delle tasse, sulla sicurezza interna, sul contrasto alla prepotenza islamica, sull’autonomia, sulla giustizia… Ovviamente ci sono valori comuni, ma ognuno dà il suo apporto personale. Ci sono stati degli sciocchi cori razzisti, ma se su 30.000 persone, ci sono 30 che dicono qualcosa di stupido, gli altri hanno il diritto e il dovere di condannarli. Ieri si è parlato anche della prima casa per i giovani, con i soldi che arrivano dalle banche che l’anno scorso hanno guadagnato 46 miliardi e mezzo, anche grazie alla differenza fra i tassi d’interesse che danno a chi lascia i soldi sul conto corrente e che chiedono a chi entra in banca quando deve chiedere un mutuo, quindi proposte assolutamente costruttive che non possono essere offuscate da venti o trenta sciocchi».
IL TAGLIO DELLE TASSE
«Tutti sono chiamati a dare il proprio contributo, ci sono medici, infermier, insegnanti, poliziotti o pompieri, che lavorano molto di più del dovuto perché ci sono carenze di organico. Quindi tutti, nel loro vissuto quotidiano, sono chiamati a dare qualcosa in più. Io sono liberale, quindi per me, più uno guadagna più è bravo, più uno fattura più è bravo, perché crea ricchezza e lavoro. Quindi per me chi ha successo è bravo, ma il caso delle banche che hanno incassato 46 miliardi e mezzo di utili. Una parte di questi utili garantito dallo Stato in caso di problemi, che è già un’impresa particolare. Imprenditori e agricoltori se hanno un problema, non hanno lo Stato che garantisce e rimborsa. Oltretutto, una parte di questi guadagni non sono dovuti alla loro bravura, ma alle commissioni, pensiamo al POS, e a questa differenza: Voi sapete cosa vi dà la vostra banca su cui vi appoggiate sul conto corrente? Zero o, se vi va bene, zero virgola… Se voi domani andate a chiedere un fido mutuo, cosa vi chiedono? Il 4%, il 5% o il 6%? Ecco, la nostra proposta è che le banche che guadagnano più di 500 milioni di euro all’anno, grazie alla differenza fra tassi di interesse e commissioni, un contributo, come fa la Spagna. Ecco, questa norma è attiva in Spagna dal 2023 fino al 2027, quindi non stiamo inventando niente. Quei soldi possono servire a famiglie e imprese in difficoltà».
PALESTINA RICONOSCIUTA DA AUSTRALIA, CANADA E PORTOGALLO
«Io penso che sia un errore in questo momento. Penso che sia una giusta prospettiva: i due popoli e i due Stati che convivono pacificamente con i ragazzi che giocano, studiano e crescono insieme. Dire di sì in questo momento a uno Stato che è sotto il controllo di un’organizzazione terroristica, non è un fastidio per Israele, è un errore storico e geopolitico gigante. Significa riconoscere, ahimè, autorevolezza a i terroristi islamici di Hamas, che sono il primo danno per i bambini di Gaza, in primis. L’obiettivo è quello, nessuno vuole cancellare dalla faccia della terra lo Stato Palestinese, a differenza di quello che si vorrebbe fare con Israele e c’è nello statuto di Hamas. Però riconoscere oggi uno Stato che è sotto il controllo militare e terroristico di Hamas è un clamoroso errore. Sicuramente gli eccessi, come l’annessione della Cisgiordania, in questo momento vanno fermati e i civili colpiti vanno azzerati. Non possono esserci errori collaterali, nelle scuole, negli ospedali, per le strade… È chiaro che Hamas li usa come scudi umani, ma ogni bambino morto è una confitta per l’umanità. Quindi gli eccessi anche dei coloni, l’occupazione del territorio, ovviamente vanno bloccate con ogni strumento necessario. Se ci fosse il rilascio degli ostaggi, io sono convinto che il cessate il fuoco arriverebbe un minuto dopo e se la comunità internazionale si accordasse per l’allontanamento dei terroristi islamici da quei territori, la prospettiva dei due popoli e due Stati pacificamente conviventi sarebbe più vicina».
IL NO AL RIARMO DELLA LEGA
«Sull’assoluto no all’invio dei nostri ragazzi e degli aiuti militari a morire e combattere in Ucraina e in Russia, la maggioranza è totalmente concorde, quindi d’accordo con la Lega. Siamo d’accordo sull’investire in sicurezza, per gli accordi fatti. La posizione della Lega, ma penso solo della Lega e conto alla fine dell’intero Governo, è di investire sulla sicurezza interna. Dobbiamo aumentare le spese per la difesa? Si e questo vuol dire anche militari, poliziotti, esercito e guardia costiera. Mai nella vita penserei a un esercito europeo, non penso che ci sia nessuna volontà di proseguire, anche perché un improbabile esercito europeo oggi alla guida di un francese, sarebbe già in guerra. Io non voglio lasciare il mio destino nelle mani di qualcun alto e quello dei miei figli men che meno. Quindi investire in sicurezza nazionale, a proposito di sciopero per presidiare, non oggi ma domani e dopo domani, le metropolitane, le scuole, le strade le piazze sì perché c’è una criminalità ahimè dilagante, ma investire in sicurezza per comprare carri armati da usare in Ucraina, visto che non siamo in guerra contro la Russia, no».
IL TEMA DELL’IMMIGRAZIONE
«Innanzitutto c’è una legge e già in questo periodo di governo, ne abbiamo rimpatriati quasi 15.000, perché clandestinamente presenti sul territorio o per commissione di delitti. Noi abbiamo circa fra il 9% e il 10% delle persone che oggi sono in Italia, sono di origine straniera. Tanti sono assolutamente di grande aiuto e sono i benvenuti. Io faccio il Ministro delle opere pubbliche e in ogni cantiere trovo anche la metà dei ragazzi che sono stranieri. A Livigno, per esempio, a costruire i parcheggi per le Olimpiadi, quest’inverno, a -12° la metà dei ragazzi era di colore. Chi è qua per inserirsi, portare il proprio contributo e soffrire, costruire e sperare come facciamo noi, è il benvenuto. Il problema sono i troppi criminali, perché al 10% delle persone straniere risponde il 35% dei reati commessi da stranieri e i troppi entrati clandestinamente. Da Ministro dell’interno, ho dimostrato che si potevano ridurre gli sbarchi d 180.000 a 8.000 e che si potevano aumentare le espulsioni e su questo ci stiamo impegnando e stiamo preparando anche un nuovo decreto di immigrazione. Tema diverso è l’immigrazione di natura islamica, ma non è un tema diverso in Italia, è un tema diverso nel mondo, di quanto chi applica integralmente e fanaticamente il Corano, possa o voglia integrarsi, su questo il no è più chiaro del sì, ma perché lo dicono loro: lo professano loro con moschee abusive, scuole abusive, locali abusivi. Quindi quanto sia l’interpretazione letterale del Corano compatibile con la libertà dei diritti delle donne, al lavoro o all’amore. Non ho dubbio alcuno che, in buona parte, l’Islam non sia qua per integrarsi, ma per sostituire e occupare. Di questo bisogna tener conto quando si fanno le leggi».
IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA
«I lavori partono appena c’è l’ok della Corte dei Conti, che ha in esame tutta la documentazione e che ci permetterà di andare in gazzetta ufficiale. Più o meno siamo a fine settembre, spero possa partire per ottobre: le imprese sono pronte in tutta Italia, gli operai, ingegneri, geologi e architetti sono pronti da tutta Italia. Sono calate in 120 mila le unità di lavoro coinvolte durante la costruzione prevista dagli ingegneri della durata di 7 anni, si inquinerà di meno, si perderà meno tempo e ci sarà un corridoio unico da Palermo, Roma, Milano, Berlino e Helsinki. Sono orgoglioso del lavoro fatto e non vedo l’ora che partano i lavori».
I CANI IN AEREO DA DOMANI
«Ovviamente ci sono norme di sicurezza, c’è l’ENAC e ci sono Enti preposti a questo. Stiamo facendo quello che altri Paesi Europei, più evoluti di noi, hanno già fatto. C’era fino ad oggi un limite di 8-10 kg di taglia e si potrà ovviamente pagare un biglietto, come gli altri passeggeri e in condizioni di totale sicurezza. Da domani si potranno portare cani anche superiori a questa taglia. È chiaro che non mi troverò un San Bernardo accanto, ma è un atto di civiltà. La mia compagna ha 4 cani e con i miei figli siamo cresciuti con due Labrador. A me di avere un Labrador seduto accanto, superiore agli 8 kg, giocoso, simpatico e controllato non crea nessun problema. Anzi, magari è meno molesto di qualche persona».



