Ondata di affetto e stima per Gigi Riva: mito del calcio e soprattutto persona per bene

Ondata di affetto e stima per Gigi Riva: mito del calcio e soprattutto persona per bene

Ondata di affetto e stima per Gigi Riva: mito del calcio e soprattutto persona per bene Photo Credit: agenziafotogramma.it


L'attaccante fautore dello storico scudetto conquistato dal Cagliari nel 1970 è morto ieri sera per problemi cardiaci. Scompare un simbolo della Sardegna, anche se era nato in Lombardia

GRANDE ATTACCANTE, PERSONA PER BENE

Qualcuno ha detto che Gigi Riva è il quinto moro della bandiera sarda. Lui, nato sul Lago Maggiore in provincia di Varese. Orfano di entrambi i genitori, è arrivato giovanissimo a Cagliari ed è stato adottato dalla città. Attaccante formidabile e moderno, è stato l’artefice dello storico scudetto del 1970. La Juventus e altre squadre molto prestigiose gli hanno fatto maxi offerte, ma lui ha giurato fedeltà a quella che è rimasta la sua terra fino alla fine. Cagliari da sessant’anni era casa sua. Ormai era il più sardo dei sardi: serietà, correttezza, poche parole e tanta sostanza. E’ diventato un simbolo per tutta la regione. A Cagliari gli verrà intitolato lo stadio. Era presidente onorario della società rossoblu. Il suo nome è fortemente legato anche alla nazionale. Lo ricordiamo come capo delegazione azzurro, sempre pronto a trovare la parola giusta per trovare l’armonia tra calciatori, commissari tecnici, giornalisti. In campo detiene ancora il record di gol segnati con la maglia dell’Italia: 35. Ha vinto l’Europeo del 1968, secondo nel mondiale 1970. A proposito: Gigi Riva è morto due settimane dopo Franz Beckenbauer: in quindici giorni se ne sono andati due grandi protagonisti di quella leggendaria Italia-Germania 4-3 giocata allo stadio Atzeca di Città del Messico.


REAZIONI SINCERE

Per misurare l’affetto e la stima che circondano Gigi Riva basta leggere i numerosissimi messaggi di cordoglio arrivati in queste ore: roba autentica, non formale. Gianni Rivera ha sostenuto che Rombo di Tuono – questo il suo soprannome, affibbiatogli da Gianni Brera- sarebbe stato forte in ogni epoca. Era il mio Hulk, ha chiosato Roberto Boninsegna. Era il mito dei miti, ha detto tra le lacrime Fabio Cannavaro. Addolorato Dino Zoff, che racconta di una amicizia tosta, come era lui. Secondo il ct della Nazionale Luciano Spalletti Gigi Riva era un supereroe silenzioso che ha sempre pensato di far star bene gli altri prima che se stesso. Marco Tardelli ha svelato di essersi allenato a calciare di sinistro perché voleva somigliare a lui. La notizia della morte di Gigi Riva questa mattina occupa le prime pagine, non soltanto dei quotidiani sportivi, non soltanto in Italia. In Francia gli dedica l’intera prima pagina L’Equipe, che sotto una sua foto titola: “Riva, e il tuono tacque”.



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