Oscar, Paolo Sorrentino e la strada verso la candidatura all'ambita statuetta, i giorni decisivi: il 21 data clou

Oscar, Paolo Sorrentino e la strada verso la candidatura all'ambita statuetta, i giorni decisivi: il 21 data clou

Oscar, Paolo Sorrentino e la strada verso la candidatura all'ambita statuetta, i giorni decisivi: il 21 data clou


Martedì si saprà se E' stata la mano di Dio entra nella lista ristretta dei 15 titoli in gara per il miglior film straniero; Italia presente anche nella categoria cortometraggi con Tornatore e Bellocchio

Il 21 dicembre si saprà  se E' stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino è entrato nella lista dei 15 titoli (da 93) in gara per le nomination per il miglior film internazionale (che saranno annunciate l'8 febbraio con tutte le altre), mentre il 27 marzo a Los Angeles è la data fissata per la cerimonia di consegna degli Oscar 2022 al Dolby Theatre.

Oltre a Sorrentino, altri italiani sperano

E Sorrentino non è l'unico italiano ad incrociare le dita fino a martedì, visto che la shortlist è prevista quest'anno anche per il Miglior documentario (oltre che cortometraggio documentario, canzone originale, colonna sonora originale, trucco e acconciatura, effetti visivi e cortometraggi animati e live action). Tra i 138 documentari ci sono anche Ennio di Giuseppe Tornatore, dedicato al grande compositore Morricone, e Marx può aspettare di Marco Bellocchio, due film stupendi tra tanti altrettanto belli pero'. Un passaggio intermedio quello della prossima settimana davvero importante e in queste ore le cosiddette predictions per quelle categorie girano ad alta velocita' basandosi su vari fattori nessuno oggettivo ma danno comunque la temperatura di dove si sta andando. I rivali di Sorrentino sono fortissimi e titolati come lui nei festival piu' importanti, da Cannes a Venezia: dal norvegese La persona peggiore del mondo di Joachim Trier, all'iraniano Un eroe di Asghar Farhadi, da Titane di Julie Ducorneau al finlandese Scompartimento n.6 di Juho Kuosmanen, dal danese Flee di Jonas Poher Rasmussen al giapponese Drive my car di Ryusuke Hamaguchi, per citare i principali. Il nostro è nella rosa, ben piazzato.

Partita aperta

Ma la competizione per il miglior film internazionale è una delle gare aperte: per ora sono solo rumors, la strada è davvero piena di ostacoli ma con il nuovo film, Paolo Sorrentino può giocare per la prima volta la partita degli Oscar anche in altre categorie. E' stata la mano di Dio, nelle predictions - ossia le liste dei magazine specializzati come Variety o Indiewire che aggiornano continuamente e in base a certi parametri le classifiche dei probabili dividendoli in frontrunner, prima fila, next in line ossia la seconda e contenders ossia i possibili ma poco probabili, i fuori lista ecc - , è in lizza tra i miglior film, miglior regia, miglior attore con Filippo Scotti, migliore sceneggiatura originale, oscillando tra il 20/mo e il 32/mo posto.  Il film è stato finanziato da Netflix. Il colosso dello streaming, ormai protagonista eccellente nelle produzioni cinematografiche d'autore, che sta puntando anche su quel titolo nella campagna Oscar. Sorrentino ha fatto in questi mesi continui viaggi in America per presentare il film, farlo conoscere a Los Angeles, San Francisco, Virginia, "una marcia lenta e vediamo che succede, si vive alla giornata", dice scaramantico. E' stata la mano di Dio, grande e intimo affresco si avvale un cast formidabile con Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo, Enzo Decaro, Renato Carpentieri.


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