Roberto Saviano a RTL 102.5: «Ho paura di continuare a vivere sotto scorta. Non ho paura del fango e dell'odio. Devo trovare, prima o poi, il modo di uscirne»

Roberto Saviano a RTL 102.5: «Ho paura di continuare a vivere sotto scorta. Non ho paura del fango e dell'odio. Devo trovare, prima o poi, il modo di uscirne»

Roberto Saviano a RTL 102.5: «Ho paura di continuare a vivere sotto scorta. Non ho paura del fango e dell'odio. Devo trovare, prima o poi, il modo di uscirne»


Nel corso di Non Stop News con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro interviene Saviano che tuona: «Matteo Messina Denaro è un capo del passato, aveva uno scettro più simbolico che reale».

L'arresto del super latitante Matteo Messina Denaro, catturato in una clinica di Palermo, al centro dell'approfondimento di Non Stop News su RTL 102.5. Al telefono Roberto Saviano dice: «È un tema difficile, quando accadono arresti, serve conoscenza di questi fatti per considerare gli elementi importanti. Ad esempio, le indagini che vanno avanti da 10 anni hanno un punto di caduta quando Messina Denaro sta male. Ci sono situazioni tipiche del capo Mafia che perde contatti di protezione. Mi riferisco ad un ex sottosegretario che - come dice la sentenza - è stato a disposizione della Mafia dal 2001 al 2006, in un posto dove ha conosciuto le indagini. Nei prossimi mesi occorre capire cosa è successo, cosa accadrà, che tipo di detenzione avrà».

LA CASSAZIONE

Cosa potrebbe accadere in Cassazione? «Mi sento di dire a chi ci ascolta che su queste cose serve prudenza. L'espressione “trattativa” assume un perimetro di accordo politico tra parti. Spesso è strategia. Davvero non riesco a immaginarlo, spesso si arriva a una visione di complotto perché non si conoscono le dinamiche. Nessun Boss, ad esempio, può pensare di vivere per sempre la latitanza, che la propria struttura di difesa possa essere impermeabile. Chi ha deciso di collaborare nelle informazioni aveva dato tutti i passaggi chiari, chissà se lo sapremo mai», continua Saviano autore di numerose inchieste contro la Mafia.

LA MAFIA È CAMBIATA

«Nel mio articolo ho mostrato che il problema non viene arginato con il suo arresto. La Mafia è l'economia più florida del nostro Paese, 38 miliardi di euro l'anno e di 100 milioni al giorno mossi dalle organizzazioni mafiosi. Cifre enormi. La Mafia è sicuramente cambiata negli anni, che è stata quella stagista: bombe e uccisione dei giudici. È un capo del passato, aveva uno scettro più simbolico che reale», dice. E poi tuona: «Ho paura di continuare a vivere così, sotto scorta. Non ho paura del fango e dell'odio, uno degli assassini di Falcone ha chiesto il ritiro del mio ultimo libro: assurdo. Devo trovare, prima o poi, il modo di uscirne».



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