10 ottobre 2024, ore 13:00
Auricolari, microcamere e trasmettitori: l’equipaggiamento costava 3500 euro. Quaranta le persone indagate che avrebbero usufruito del servizio illegale
L’esame della patente è per molti un trauma difficile da superare. Tante le storie di ragazzi che, a causa dell’ansia o della scarsa preparazione, non riescono a passare il temuto quiz a crocette che permette di accedere al foglio rosa e, dunque, alle guide con l’istruttore. Ad avere difficoltà non solo i più giovani, ma anche, gli stranieri che ancora hanno difficoltà con la lingua – magari perché arrivati da poco in Italia – e che dunque non possono accedere alla licenza. Proprio in soccorso di questa seconda categoria arrivava una banda specializzata in truffe alla motorizzazione che operava nel torinese, fornendo dietro lauto pagamento un kit completo per barare all’esame. Tre le persone arrestate dalle forze dell’ordine che hanno scoperto gli imbrogli, una quarta risulta ricercata; almeno quaranta le persone indagate in totale.
L’inchiesta
Gli inquirenti hanno ricostruito almeno 22 episodi in cui la banda di truffatori è riuscita a portare a termine l’imbroglio. Ai candidati, il gruppo forniva un kit molto composito: microcamere, auricolari, trasmettitori gsm, telefoni cellulari da nascondere e, addirittura camicie, felpe e giacche modificate con appositi forellini per consentire il cablaggio dei cavi necessari. Non ultima, la disponibilità di un vero e proprio router wi-fi per garantire la qualità delle trasmissioni.
Attraverso questi dispositivi i candidati potevano inquadrare i fogli o i terminali al momento dell’esame e ricevere indicazioni da parte di un collaboratore della banda che comunicava direttamente nelle cuffie microscopiche inserite nelle orecchie. Per questo equipaggiamento e il servizio di suggerimento il gruppo criminale chiedeva 3500 euro.
Queste attrezzature si trovano attualmente sotto sequestro disposto dalla Procura e contribuiscono ad arricchire il quadro probatorio già composto da intercettazioni telefoniche in cui venivano spiegate ai clienti le procedure per mettere in atto la trucca e le quote da corrispondere per il servizio.
La banda
Le forze dell’ordine hanno proceduto con gli arresti nella giornata di martedì scorso. Le misure cautelari, disposte dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dal sostituto Elisa Buffa, sono state emesse nei confronti dei membri principali del gruppo criminale: due fratelli di origine egiziana, un italiano che si dedicava alla ricerca di candidati interessati e un pakistano residente a Brescia che aveva il ruolo di suggeritore. Tre di loro sono in carcere, uno sarebbe ancora latitante.
In totale sarebbero almeno quaranta le persone che avrebbero sostenuto l’esame in varie motorizzazioni civili in Piemonte e che, attualmente, risultano indagate a piede libero. Tutti i clienti della banda sarebbero cittadini stranieri che, tra il novembre 2022 e il giugno 2023, avrebbero imbrogliato ai test. Gli inquirenti, tuttavia, sono convinti che il giro di clienti dell’organizzazione possa essere più ampio