Ucraina: Colloqui a Mosca tra Putin e gli inviati del presidente Usa Trump, nessun compromesso sui territori

Ucraina: Colloqui a Mosca tra Putin e gli inviati del presidente Usa Trump, nessun compromesso sui territori

Ucraina: Colloqui a Mosca tra Putin e gli inviati del presidente Usa Trump, nessun compromesso sui territori Photo Credit: ANSA FOTO/KRISTINA KORMILITSINA


Il Cremlino fa sapere di essere d'accordo solo con parte del piano americano. Putin prima dell'incontro, avverte l'Europa, non vogliamo la guerra ma siamo pronti

"Un compromesso non è stato ancora trovato" tra Russia e Usa per la pace in Ucraina dopo i colloqui al Cremlino. Lo ha detto il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, rispondendo ad una domanda di un giornalista sui territori ucraini occupati, secondo quanto riportano i media internazionali. "Alcune proposte americane appaiono più o meno accettabili", ma "c'è ancora molto lavoro da fare", ha puntualizzato. La Russia continuerà le trattative con gli Usa per una pace in Ucraina nelle persone dell'inviato speciale Steve Witkoff e di Jared Kushner. Lo ha detto il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov

Ancora stallo sulla pace in Ucraina

Nessuna svolta è arrivata dal vertice al Cremlino tra Vladimir Putin, Steve Witkoff e Jared Kushner. Oltre cinque ore di colloqui, al termine dei quali gli emissari dello zar hanno fatto sapere che "un compromesso non è stato trovato" con gli Stati Uniti su uno dei nodi principali del negoziato: i territori contesi con Kiev. L'esito del vertice, nella versione del Cremlino, è stato riassunto dal consigliere presidenziale Yuri Ushakov: discussioni "utili e costruttive", ma la Russia concorda solo una parte del piano americano, mentre "qualcosa suscita critiche", e quindi "c'è ancora molto lavoro da fare". Le trattative, ha aggiunto, continueranno con Witkoff e Kushner. Putin, la sua posizione l'aveva fatta capire chiaramente prima di riceve gli emissari di Trump: la Russia respinge come "inaccettabili" le proposte di modifica degli europei al piano di pace di Donald Trump, perché hanno "solo un obiettivo, quello di bloccare l'intero processo di pace" perseguito dal presidente americano.

La minaccia di Putin all'Europa

"Se l'Europa vuole la guerra, noi siamo pronti", ha tuonato il presidente russo, attaccando anche le autorità di Kiev che "sembrano vivere su un altro pianeta", rifiutando di riconoscere la situazione per loro sfavorevole sul campo di battaglia. Nemmeno le ultime dichiarazioni di Trump hanno giustificato l'ottimismo. La guerra in Ucraina è un "disastro", ha detto. "La nostra gente è in Russia per risolvere la situazione, non è una situazione facile, lasciatemelo dire", ha riconosciuto il capo della Casa Bianca. Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammesso che qualcuno degli alleati di Kiev "è stanco" e lui teme che Washington possa perdere interesse ai negoziati. "L'obiettivo della Russia è quello di far perdere interesse all'America in questa situazione", ha affermato il leader ucraino. L'inviato speciale Usa Witkoff, accompagnato dal genero del tycoon Kushner, sono arrivati a Mosca nel primo pomeriggio, e subito sono stati presi in consegna da Kirill Dmitriev, il consigliere di Putin per gli investimenti esteri con il quale lo stesso Witkoff ha instaurato uno stretto rapporto da mesi e che aveva ricevuto a Miami alla fine di ottobre per discutere le proposte di pace per l'Ucraina. Un pranzo in un rinomato ristorante, una visita al Teatro Bolshoi e una passeggiata sulla Piazza Rossa hanno preceduto le discussioni al Cremlino, dove Putin è stato affiancato dallo stesso Dmitriev e dal consigliere per la politica estera Yuri Ushakov. Chiara la linea di Mosca, che sul terreno rafforza le sue posizioni e che poche ore prima aveva annunciato la conquista della strategica città di Pokrovsk, nella regione di Donetsk, smentita da Kiev. "La Russia - ha detto il portavoce di Putin, Dmitry Peskov - rimane aperta ai negoziati di pace". "Ma attraverso i negoziati - ha aggiunto - dobbiamo raggiungere i nostri obiettivi ed eliminare le cause iniziali dell'operazione militare che abbiamo iniziato". Tali obiettivi non sono solo territoriali, perché Mosca non cessa di insistere sulla necessità che l'Ucraina rinunci ad entrare nella Nato e in ogni alleanza militare con gli occidentali, perché la presenza di basi e truppe straniere sarebbe vista come una minaccia dalla Russia. Le posizioni assunte invece dagli europei, in particolare dalla Coalizione dei Volenterosi, tra i quali si continua a parlare dell'invio di truppe di "rassicurazione", dimostra, secondo Putin, che l'Europa occidentale non ha rinunciato al sogno di "infliggere una sconfitta strategica alla Russia". Ciò dimostra che questi Paesi "sono ancora a favore della guerra", ha accusato il capo del Cremlino, per lanciare poi un durissimo monito. "Non combatteremo con l'Europa, come ho già detto cento volte - ha scandito - ma se all'improvviso l'Europa decide di combattere e avvia le ostilità, siamo pronti a rispondere immediatamente, e nessuno ne deve dubitare". Zelensky, in visita oggi in Irlanda, ha detto che Witkoff e Kushner sono sempre "benvenuti" a Kiev per riferire dei colloqui al Cremlino. Mentre un giornalista di Axios ha riferito che i due inviati americani dovrebbero incontrare lo stesso Zelensky in "un Paese europeo". Forse nelle prossime ore a Bruxelles, ha lasciato intendere una fonte ucraina all'Afp. Il leader ucraino ha giudicato questo come "uno dei momenti più difficili e allo stesso tempo più ottimistici" per le prospettive di pace, e ha reso noto che l'ultima bozza del piano, quindi quella presentata a Putin, è stata ridotta a 20 punti rispetto ai 28 iniziali, dopo i colloqui tra delegazioni degli Usa e dell'Ucraina a Ginevra e in Florida. Nulla si sa dei contenuti. Ma Zelensky ha sottolineato che "alcune cose devono ancora essere risolte".


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