Un'alba in Vaticano per RTL 102.5: questa mattina una puntata speciale di Non Stop News

Un'alba in Vaticano per RTL 102.5: questa mattina una puntata speciale di Non Stop News

Un'alba in Vaticano per RTL 102.5: questa mattina una puntata speciale di Non Stop News


In diretta dalla Santa Sede tanti i temi trattati con Don Dario Viganò, Enrico Galletti, Giusi Legrenzi, Luigi Santarelli e Ivana Faccioli, la direttrice delle news di RTL 102.5. Tre ore di informazione tra l’importanza dei media tra tradizione e innovazione, la credibilità delle notizie in tempo di pandemia e le aspettative per il Natale 2021

Suggestione, innanzitutto. L’alba illumina la cupola di San Pietro, centro della cristianità. Non stop news – che va in onda dal Vaticano per una puntata unica – risveglia gli italiani in modo straordinario. Il tema della puntata di oggi è “tradizione ed innovazione”.
Dalla Città del Vaticano Enrico Galletti, Giusi Legrenzi, Ivana Faccioli (direttrice delle news di RTL 102.5), Luigi Santarelli e Don Dario Viganò - vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali- hanno condotto in diretta dalla Palazzina Leone XIII un’edizione straordinaria del programma di punta dell’informazione di RTL 102.5, Non stop news, per far vivere a tutti gli ascoltatori l’atmosfera delle feste dal luogo simbolo della cristianità.
"Siamo in un luogo straordinario, la palazzina Leone XIII: era la residenza estiva del primo Papa senza potere temporale. Alle nostre spalle l'alba: una luce che squarcia le tenebre", dice Don Dario Viganò. "Leone XIII passeggiava nei giardini vaticani e diede la prima benedizione al cinematografo e ai fratelli Dickens, il cinema è luce e movimento come gli angeli", continua.
Nel corso di Non stop news si parla del Natale. “È la festa della famiglia, come quella di Gesù che da Nazaret si è portato a Betlemme. Lo scorso anno un Natale in solitudine, speriamo che questa festa con la responsabilità di tutti possa essere serena e verso la pace”: le parole di Don Dario sono piene di speranza.
Ma cos’è per davvero il Natale? Tantissimi italiani intervengono al telefono collegandosi in diretta con la prima radiovisione italiana. “Tutte le feste hanno qualcosa di speciale. Mi pare che gli italiani siano sensibili: un Natale di grande carità. Quest’anno ci sono tante iniziative di solidarietà, un momento in cui noi italiani ci educhiamo a far stare bene gli altri”, racconta Don Dario Viganò dal Vaticano. “Calibrare sempre alcuni servizi insieme al giusto riposo e alla correttezza di far stare tutti in famiglia. Importante che non prevalga lo sfruttamento, alla fine tutti a casa – almeno a pranzo – con la famiglia”, dice nel corso di Non stop  news.


LA COMUNICAZIONE AI TEMPI MODERNI

ALICE TOMASSINI E I SOCIAL NETWORK DEL PAPA
Poi, nel corso della puntata, arriva Alice Tomassini che ha scritto e diretto “Churchbook: quando la fede si fa social”: “Avevo un’idea: capire come si comunica le fede sui social network”, racconta la Tomassini – che come regista è inserita dalla prestigiosa rivista Forbes tra i giovani più promettenti (prima di questo documentario sui social network della Santa Sede ne ha realizzato un altro sulle adozioni). “Il primo Papa ad avere Twitter è stato Benedetto XVI. Una rivoluzione, dovreste vedere il mio documentario”, svela la Tomassini a Non stop news. Infatti, quel 12 dicembre 2012 entra nella storia: nell’Aula Paolo VI, Benedetto XVI con un iPad sancisce l’inizio del viaggio digitale con l’apertura del profilo Twitter @Pontifex.
Ho mandato una mail a Don Dario, che mi risponde dandomi un appuntamento al giorno successivo per incontrarlo”, racconta la regista che trascorre un anno e mezzo in Vaticano per raccontarne l’era dei social. “Dietro un tweet del Papa c’è la scelta di riprendere frasi dette nel corso di un’omelia. I social sono l’oralità secondaria”, puntualizza Don Dario. “E’ una scelta di sottolineare alcuni aspetti che per noi sono importanti per la comunità”. Lo staff che si occupa dei social network del Papa è composto da diverse persone che seguono il Santo Padre ovunque. “La parte più affascinante di tutto è il contenuto, che è molto importante in questo caso sui social”, dice la Tomassini. “Il mezzo in questo caso è solo utile a raggiungere le persone lontane e basta”.


PAOLO RUFFINI: LA COMUNICAZIONE AI TEMPI DELLA PANDEMIA, IL RUOLO DELLA RADIO E LA VITA CHE CONTINUA
Nel corso di Non stop news interviene anche Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. “Quello che cerchiamo di fare è di essere al passo con i tempi ed è quello che la Chiesa ha sempre cercato di fare”, racconta in radiovisione su RTL 102.5. “Parlare il linguaggio dei social, della tv o della radio. Il Papa quando ci incontra dice: 'Non illudetevi che la soluzione sia un marketing migliore'. Il Santo Padre è molto rigido, vuole che siamo molto veri”.
Poi, Ruffini parla della radio – il mezzo di comunicazione più forte di sempre. “Amo molto la radio che è fondamentale, calda ed immediata. Non è mai stata superata dall’era digitale. Parla all’anima delle persone, la parola ti entra dentro anche più delle immagini perché quelle che suscita arrivano dal cuore”, dice. Ruffini, durante il suo intervento, parla anche della disinformazione: “C’è un solo modo per risolverla: puntare sulla credibilità di chi dà le notizie, credo sia fondamentale
Infine Ruffini suggerisce come si fa a ricordare il mondo che continua ad andare avanti e che va raccontato, nonostante la pandemia. “Credo che il modo migliore per la comunicazione sia essere sincrona con il proprio tempo e raccontare, come direbbe il Papa, tutto interconnesso. E anche come capire in qualche modo che la pandemia c’è, è un campanello d’allarme su tante altre cose che nel mondo non siamo stati capaci di gestire bene e per uscirne bisogna risalire alla radice di questo”.


ANDREA TORNIELLI: LE DIFFICOLTÀ DURANTE LA PANDEMIA E LA GESTIONE DEI DISSENSI DAL PUNTO DI VISTA DEI MEDIA VATICANI
Andrea Tornielli - direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede - racconta il periodo della pandemia. “La difficoltà più grande è stata quella di essere isolati. Io ho la mia famiglia a Milano e fisicamente non ho potuto affiancare i miei colleghi a Roma. Ma è stato bellissimo capire il ruolo che Radio Vaticana ha avuto nel tempo, soprattutto durante la Guerra Mondiale. Ha sempre creato una rete tra persone, parrocchie ed associazioni. Durante la pandemia abbiamo avuto un grande compito proprio come durante la guerra”, ricorda Tornielli. “La radio consente una comunicazione bidirezionale, che abbiamo sperimentato anche noi”, puntualizza Ruffini. “Il nostro è un sistema che parla quasi cinquanta lingue. Ci siamo resi conto che abbiamo parlato con le persone più lontane anche con diversi linguaggi”.
E poi le notizie di Vatican News, che è rimasto sempre attivo con un rullo di notizie durante la pandemia.
In Non stop news, Tornielli parla anche di come sono stati gestiti i dissensi, le proteste e i no vax dai media vaticani: “Nei media vaticani è stato dato uno spazio limitato in generale al tema della pandemia. Dal punto di vista dell’informazione scientifica non è stato un tema preponderante. Certamente abbiamo dato ampio spazio ai documenti, alla parola del Papa soprattutto che su questo tema ha detto delle cose molto chiare, direi inequivocabili in favore dei vaccini. Con un’ottica che è quella di guardare molto al terzo mondo, a chi il vaccino non ce l’ha e soprattutto a mondi dove si è vista la grande differenza tra Paesi ricchi e Paesi poveri, la possibilità di accesso alle cure, dunque l’assistenza sanitaria adeguata. Per cui non c’è stata un’informazione focalizzata sul tema delle manifestazioni dei no vax”.


ALBERTO VILLANI: LA MALGESTIONE DELL’INFORMAZIONE, LE VACCINAZIONI SUI BAMBINI E I DUBBI DEI GENITORI
Nel corso di Non stop news interviene anche Alberto Villani, responsabile dell’unità operativa complessa di pediatria generale e malattie infettive dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù. “Sicuramente nel corso dei mesi ci sono state molte informazioni non corrette a cui forse è stato dato molto spazio. Anche ora che si parla di vaccinazione nei bambini credo che vada sottolineato che c’è una stragrande maggioranza di genitori che è convinta e che vuole proteggere i propri bambini e si tende a sottolineare invece chi ha dubbi, che sono legittimi e devono essere soddisfatti, o quella minoranza di persone che sono contro i vaccini. Credo che l’informazione debba sottolineare anche gli aspetti positivi. Siamo circondati da grandi Paesi con oltre 70mila positivi, con un numero di decessi che è decisamente superiore al nostro, questo però non significa che si possa o si debba allentare la morsa: siamo ancora sull’ordine dei 100 morti al giorno e credo che sia incredibile il fatto che ci siamo abituati a considerare 3mila morti al mese come se fosse la normalità. Bisogna far di tutto perché i bambini abbiamo la protezione che meritano e a cui hanno diritto”.
In merito alla vaccinazione su bambini il dottor Villani ha dichiarato: “La somministrazione del vaccino avviene con un preparato specificamente destinato all’età pediatrica che comprende un terzo della dose prevista nell’adulto e viene somministrato secondo le stesse modalità degli adulti: a distanza di 21 giorni ci sarà la seconda dose”.
Sulla risposta positiva dei giovani ai vaccini Villani risponde: “Abbiamo avuto l’esperienza dei ragazzi dai 12 anni in su che sono venuti massivamente a vaccinarsi, talvolta loro sono stati il motore perché questo si verificasse. Stesso discorso vale per i bambini, che vengono sottovalutati nella loro capacità di comprensione e nella loro volontà di riprendere una vita che sia compatibile con la loro età. L’effetto della pandemia non può essere solo contato con i numeri dei decessi, ma in termini di qualità di vita per il benessere complessivo del soggetto. Il concetto di salute è molto più esteso, non significa solo curare, ma favorire la buona salute. Un bambino deve poter giocare, andare a scuola regolarmente, praticare sport, avere relazioni sociali, poter abbracciare i nonni: gli effetti negativi di questi mesi stanno segnando queste fasce generazionali che ne pagheranno un prezzo. Prima riprenderanno una vita compatibile con la loro età e meglio sarà. Credo che la pandemia abbia dato anche tanti spunti positivi che sono quelli del valorizzare ciò che realmente è importante. Cosa dire ai genitori titubanti? Se lo sono probabilmente i loro pediatri non hanno lavorato bene nel corso del tempo. Queste titubanze esistono, basta far riferimento a numeri precisi: i milioni di morti che ci sono stati, le miliardi di dosi di vaccino che sono state praticate senza problemi. Per i bambini cinque milioni di dosi già praticate senza alcun effetto. Si parla di miocardite, noi del Bambino Gesù stiamo seguendo coloro che hanno avuto il covid in forma grave che hanno delle miocarditi gravi che li segneranno per la vita: avrei paura di questo, non certo di un vaccino sicuro, efficace e praticato in miliardi di dosi”, conclude il dottor Villani.


MASSIMILIANO MENICHETTI: IL RUOLO DI GIORNALISTA DURANTE LA PANDEMIA
Conclude Massimiliano Menichetti, responsabile della testata Radio Vaticana – Vaticana News – che parla del lavoro del giornalista in questo momento storico: “Da parte nostra c’è la necessità di essere attendibili: ecco perché anche un’iniziativa come la vostra ci aiuta a costruire una narrazione corretta. Il nostro tema è cercare di essere affidabili per poter dare un messaggio corretto, per tutelare la popolazione”.



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