Università ai tempi del coronavirus, il rettore della Bocconi: "Adesso e in futuro più formazione a distanza"

Università ai tempi del coronavirus, il rettore della Bocconi: "Adesso e in futuro più formazione a distanza"

Università ai tempi del coronavirus, il rettore della Bocconi: "Adesso e in futuro più formazione a distanza"


Il professor Gianmario Verona ha raccontato come e quanto il mondo dell'Università sta cambiando per l'emergenza coronavirus

"In futuro ci sarà più formazione a distanza, molto apprendimento si può scaricare fuori dall'aula, ma la parte di campus universitario rimarrà fondamentale". Lo ha detto a RTL 102.5 il rettore dell'Università Bocconi di Milano Gianmario Verona, intervenendo in diretta questa mattina a proposito di quanto l'emergenza coronavirus stia cambiando l'Università italiana e su quali saranno le conseguenze nel medio-lungo termine sia dal punto di vista degli studenti sia da quello dei docenti. Il professor Verona ha spiegato che tutte le università stanno modificando l'architettura propria per affrontare i cambiamenti causati dalla pandemia.  

Coronavirus e l'apprendimento a distanza per le Università

Il professor Verona ha sottolineato che in questo periodo viene praticato il distance learning, ossia l'apprendimento a distanza, reso possibile, evidentemente, dall'utilizzo di strumenti tecnologici di cui l'Università non può più far a meno. "Sono sempre stato un grande fan della tecnologia digitale, che adesso ci sta aiutando a vivere. Pensate quanto sarebbe ancora più triste vivere questa drammatica pandemia senza il supporto della tecnologia digitale. Non dimentichiamo, però, il rischio di ampliare ancor di più il digital divide. Adesso diventa fondamentale che tutte le istituzioni si adoperino perché tutti possano avere accesso al digitale in modo coerente, perché nella scuola è fondamentale che ci sia una equa distribuzione degli strumenti". Dopo aver espresso apprezzamento per il dialogo in corso con il ministro dell'Università e della ricerca Gaetano Manfredi, il rettore della Bocconi ha fatto intendere che a seguito dell'inedita esperienza che stiamo vivendo con il coronavirus, potrebbero sorgere nuovi corsi di studi. 


I ragazzi proattivi e l'appello ai professori

Il professor Verona ha osservato come gli studenti stiano vivendo questa complicata fase con maturità e responsabilità, potendo contare anche su una naturale confidenza con i mezzi digitali di cui sono costretti a servirsi anche per la formazione. Resta però, per loro, il problema di non poter coltivare relazioni come invece sono sempre stati abituati a fare: "I ragazzi stanno dimostrando grandissima maturità. Non voglio fare il retorico, ma vedo i ragazzi bocconiani che stanno dimostrando di essere proattivi. Si tratta di ragazzi della generazione zeta o, i più piccolini, delle generazione alpha; sono molto vicini agli strumenti digitali, trovano questa situazione coerente con le loro skill, sebbene sia anomala dal punto di vista relazionale".  

A questo punto, il rettore dell'Università Bocconi di Milano ha detto che sarebbe il caso di rivolgere un appello non tanto agli studenti, bensì ai docenti, che si ritrovano a dover trasmettere conoscenza tramite strumenti da molti di loro poco conosciuti o frequentati: "L'appello deve essere fatto ai colleghi professori che devono fare il possibile per trasformare il loro impegno in qualcosa di davvero costruttivo. È un qualcosa di diverso. Molti di noi non erano abituati a lavorare in digitale, a trasferire la conoscenza con strumenti potentissimi, ma che richiedono lunghi corsi di apprendimento. È importante che tutti noi siamo dedicati per riuscire a trasmettere il massimo ai nostri ragazzi".  

Di seguito trovate il video integrale dell'intervista al professor Gianmario Verona, rettore dell'Università Bocconi di Milano.



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