All'Aeroporto di Roma Fiumicino arriva il Teatro Patologico: in scena "Medea" ma anche l'inclusione

All'Aeroporto di Roma Fiumicino arriva il Teatro Patologico: in scena "Medea" ma anche l'inclusione

All'Aeroporto di Roma Fiumicino arriva il Teatro Patologico: in scena "Medea" ma anche l'inclusione


Il Terminal 1 diventa un palcoscenico per la compagnia teatrale unica. Così l'inclusione passa anche per l'arte, offerta ai passeggeri in transito

Prendersi un momento, nel flusso rapido di una partenza, per guardare l’altro. Non “ingannare l’attesa”, ma riempirla di significato. È anche questo il senso dell’iniziativa messa in campo questa mattina all’Aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino, dove si sono esibiti gli attori del Teatro Patologico. Dieci interpreti, uomini e donne con patologie psichiche, che hanno messo in scena la Medea, una delle più famose tragedie di Euripide. Un testo ancora attualissimo, tra gelosia e tradimento. Abbandono e vendetta.


IL TEATRO PATOLOGICO

Il Terminal 1 è diventato un palcoscenico per questa compagnia teatrale unica, che dopo aver portato le proprie performance in giro per il mondo, da Tokyo a New York, da San Paolo a Londra, per la prima volta si è esibita in un aeroporto, tra lo stupore e l’allegria dei passeggeri in transito. Un modo per donare arte e cultura ma anche per creare vera inclusione, in uno spazio sociale. Come spiega Dario D’Ambrosi, che nel 1992 ha creato il Teatro Patologico, di cui è Direttore Artistico: “L’Aeroporto sta dimostrando di non essere solo efficiente e bello esteticamente” dice “ma anche attento all’inclusione sociale, all’accettazione. Devo ringraziare per aver avuto questa idea geniale, per un’iniziativa che sarà copiata da altri aeroporti nel mondo. Perché irrompere nella vita di una persona che prima di partire vede questi ragazzi recitare in greco antico è un’esperienza unica, per noi ma soprattutto per i passeggeri”. Una soddisfazione condivisa anche dal Presidente di Aeroporti di Roma, Vincenzo Nunziata: "La performance è stata una dimostrazione tangibile del potere dell'arte di abbattere barriere" ha affermato "e creare, invece, collegamenti tra le persone".

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