Cassa integrazione, Carlo Calenda, uno Stato che non riesce a pagarla è uno Stato che non esiste più

Cassa integrazione, Carlo Calenda, uno Stato che non riesce a pagarla è uno Stato che non esiste più

Cassa integrazione, Carlo Calenda, uno Stato che non riesce a pagarla è uno Stato che non esiste più


Il leader di Azione Carlo Calenda ha commentato la gestione politica dell’emergenza coronavirus, criticato l’incoerenza di Matteo Renzi e ribadito che non intende candidarsi sindaco di Roma

L'europarlamentare e leader di Azione, Carlo Calenda, è intervenuto su RTL 102.5, affrontando, tra i vari temi, anche quello delle 53 proposte avanzate nei giorni scorsi. L’idea è quella di pensare non a dichiarazioni di intenti, ma a cose che si possano realizzare nel concreto.
L’Italia parla di Stati generali, di green, di grande bellezza, ma poi non si quaglia mai niente…”, ha detto Calenda.

La task force di Colao

Secondo Calenda, quando un Governo non riesce a governare chiama un manager di primissimo ordine come Colao, facendo una task force con un programma di qualità, seppur non sempre condivisibile. “Poi lo ha buttato nel cestino, aprendo gli Stati generali senza alcun piano, mentre nel frattempo gli italiani stanno aspettando la cassa integrazione. È un Truman show, fatto sulla pelle dei cittadini!”. Calenda ha sottolineato che, finché il messaggio era di restare a casa, gli italiani si sono comportati bene e hanno seguito le disposizioni. La fase difficile è quella attuale, in cui il Governo deve fare realmente qualcosa di concreto, a partire dalla cassa integrazione.

Le ingerenze social nelle elezioni

Il leader di Azione ha parlato delle ingerenze straniere nei processi democratici dell’Unione Europea. Si sono viste, ha precisato, sui canali social ingerenze significative da parte della Russia e non solo. Le elezioni sono l’espressione massima della democrazia nei Paesi, non possono quindi essere manipolate con grandi somme di denaro e fabbriche di finti profili internet da potenze straniere.

Le critiche a Matteo Renzi

Carlo Calenda ha criticato inoltre la linearità dei comportamenti di Matteo Renzi. “Se la parola non vale più niente, non è più politica ma diventa sottopolitica”, ha detto. Ha quindi ribadito di aver costruito Azione proprio in quanto stanco dell’idea di politica come eco di rancori e scelte incoerenti.
Quando si critica un provvedimento del governo, bisogna proporne immediatamente un altro per far capire come si intende agire. L’opposizione deve essere basata su quello che si può fare”, ha precisato.

Politica ed emergenza coronavirus

Per quanto riguarda il comportamento della politica durante questo periodo di emergenza coronavirus, secondo il leader di Azione si è verificata una prima fase in cui si cambiava opinione di settimana in settimana sul tema delle chiusure.
È seguita una fase di grande solidarietà, che è durata però il tempo di una canzone sui balconi, poi siamo tornati a dividerci tra comunisti e fascisti. Un rumore di sottofondo; perché uno Stato che non riesce a pagare la cassa integrazione, è uno Stato che non esiste più”.

“Non ho intenzione di candidarmi sindaco di Roma”

Calenda ha spiegato di non aver intenzione di candidarsi sindaco di Roma, nonostante sia stato fatto il suo nome in alcune occasioni. “Faccio un lavoro diverso, ho fondato un movimento politico per la prima volta, dopo sei mesi stiamo crescendo molto”.
Azione ha raggiunto 20.000 iscritti, questa settimana è in corso una campagna di tesseramento e si tratta di un lavoro molto difficile, ha aggiunto. Per quanto riguarda Roma secondo Calenda serve un commissariamento straordinario, con poteri straordinari, perché ormai la situazione è al di là del rettificabile. “Penso che il centrosinistra si alleerà con il Movimento 5 Stelle e Virginia Raggi non è l’origine di tutti i problemi ma sicuramente li ha aggravati. Questo vuol dire non aver capito niente, io non sono proprio disponibile”.


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