Da Washington prime dichiarazioni ufficiali sull'arresto in Iran di Cecilia Sala

Da Washington prime dichiarazioni ufficiali sull'arresto in Iran di  Cecilia Sala

Da Washington prime dichiarazioni ufficiali sull'arresto in Iran di Cecilia Sala


Presidio a Torino, davanti alla Prefettura, per chiedere la liberazione della giornalista arrestata a Teheran il 19 dicembre

L’Iran deve smetterla di arrestare arbitrariamente cittadini stranieri per usarli come leva politica di ricatto,  chiediamo il rilascio immediato di tutti i detenuti, inclusa Cecilia Sala. Così un portavoce del dipartimento di Stato americano a Repubblica, nella prima dichiarazione ufficiale rilasciata da Washington sul caso della giornalista italiana arrestata, per non meglio definiti comportamenti illegali, a Teheran il 19 dicembre e tuttora detenuta in una cella di isolamento nel carcere di Evin, a nord della capitale iraniana. Rigurdo all’arresto a Milano Malpensa il 16 dicembre di un cittadino iraniano, dopo la richiesta di estradizione arrivata dagli Stati Unti, la stessa fonte ha specificato  che  i droni trafficati da Mohammed Abedini sarebbero stati utilizzati per  sostenere gruppi di terroristi e milizie filo iraniane che puntano a destabilizzare il Medio Oriente. Il governo italiano resta ottimista sul rientro  a casa della nostra connazionale in tempi brevi. Spero possa tornare presto con la sua famiglia, ha dichiarato durante una diretta social il vice premier  Matteo Salvini. A Torino presidio davanti alla prefettura per chiedere la liberazione di Cecilia Sala. Intanto, si moltiplicano sul web i messaggi volti a  chiedere la liberazione della giornalista frelance di 29 anni, da dieci giorni  costretta dietro le sbarre nel famigerato penitenziario in cui sono rinchiusi in Iran dissidenti e prigionieri politici. 


L’iraniano arrestato a Malpensa chiederà i domiciliari

Con la formalizzazione da parte degli Usa della richiesta di estradizione di Mohammad Abedini Najafabadi, si è avviato l'iter per il trasferimento negli Stati Uniti del cittadino iraniano arrestato il 16 dicembre a Malpensa. L’uomo è accusato dagli Stati Uniti di aver fornito il supporto materiale al Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica. Il legale dell'imprenditore, attualmente detenuto nel carcere di Opera, chiederà entro martedì gli arresti domiciliari. La giustizia italiana avrà un mese per decidere sulla richiesta di estradizione.  Dopo la Corte d'Appello, l'ultima parola spetterà al ministro della Giustizia Nordio. Alla luce delle dichiarazioni fonite da  Washington, appare sempre più concreta l'ipotesi che la vicenda di Cecilia Sala, entrata in Iran con un regolare visto giornalistico, possa rappresentare  una sorta di ritorsione per la cattura italiana di Abedini. 


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