Il giorno più nero di Donald Trump, il partito potrebbe abbandonarlo, su di lui lo spettro delle inchieste

Il giorno più nero di Donald Trump, il partito potrebbe abbandonarlo, su di lui lo spettro delle inchieste

Il giorno più nero di Donald Trump, il partito potrebbe abbandonarlo, su di lui lo spettro delle inchieste


Il presidente uscente degli Stati Uniti ha incassato una nuova sconfitta. I Repubblicani hanno perso il Senato e il partito sta per abbandonarlo, intanto lui medita di rifugiarsi in Scozia per giocare a golf

Di giorni neri ne ha avuti tanti, Donald Trump, nei suoi quattro anni tumultuosi da presidente degli Stati Uniti. Ma il sei gennaio di quest’anno lo ricorderà come il giorno in cui ha perso tutto il suo potere politico. Dopo la Casa Bianca, si vede costretto a dire addio alla maggioranza che aveva al Senato, consegnando di fatto al partito democratico le chiavi di tutto il Congresso americano. Questo significa che il neo presidente Joe Biden ha la possibilità di realizzare senza intoppi quanto ha messo in agenda durante la campagna elettorale. Il suo insediamento alla Casa Bianca come 46esimo capo di Stato americano è previsto il prossimo 20 gennaio. A nulla sono serviti gli ultimi comizi e i numerosi tweet di Donald Trump per sostenere i due senatori uscenti in Georgia. Ora l’ex presidente si ritrova cucito addosso l'insopportabile marchio del “fallito”, lui che ha sempre conosciuto e vantato solo il successo.


Il partito volta le spalle a Trump

Adesso a Trump non resta che continuare con il suo mantra delle elezioni truccate nel disperato tentativo di macchiare la vittoria di Joe Biden e di tenere alta l’attenzione nella sua base. Il vero pericolo per lui, che già lavora alla ricandidatura per le presidenziali del 2024 rischia di ritrovarsi ancora più solo e il timore è che il partito Repubblicano gli volti definitivamente le spalle dopo aver chiesto ai suoi un atto di fedeltà con la richiesta ai parlamentari di ribaltare al Congresso l'esito del voto.


La guerra interna ai repubblicani

Voltate le spalle a Donald Trump, il partito repubblicano cerca di uscire dalle sabbie mobili in cui è stato trascinato dall’ormai ex presidente. La guerra interna nel Grand Old Party è iniziata. Chi aveva scommesso sul magnate e sul suo appoggio elettorale, che si è rivelato perdente, ora riflette se sul da farsi. Qualcuno ha già fatto un passo indietro e lo accusa della sconfitta al Senato, di aver diviso il partito, per averlo imbarazzato con le sue minacce al segretario di Stato repubblicano della Georgia, per aver scoraggiato l'afflusso dei sostenitori con le sue accuse di brogli. La sconfitta al Senato però potrebbe mettere la parola fine all’ipotesi di Trump di ricandidarsi nel 2024. Intanto, in un comizio tenuto davanti ai sui sostenitori oggi ha ribadito che non concederà mai la vittoria ai democratici, rivendicando il successo personale, definendolo più ampio rispetto a quello del 2016.

La paura delle inchieste

Donald Trump non è tipo da gettare la spugna facilmente, anche perché se non resta al centro del ring potrebbe avere difficoltà a gestire gli ingenti debiti finanziari accumulati dalla sua holding. Ma c’è di più. Il timore, anzi lo spettro di una mezza dozzina di inchieste, potrebbe portarlo a fare uno dei suoi ultimi atti da presidente, ovvero graziare i suoi famigliari e se stesso, direttamente o cedendo temporaneamente i poteri a Mike Pence. Ma il vicepresidente potrebbe rifiutarsi. Anche lui ha velleità politiche. Pence ha ambizioni di poter entrare alla casa Bianca da Presidente e non vorrebbe compromettersi oltre il necessario.


Le indagini della procura di New York

Intanto la procura di New York sta accertando se la Trump Organization abbia commesso frodi bancarie, assicurative e fiscali. I maligni dicono il magnate abbia già pronto un piano per allontanarsi dalla scena per un po’. Sarebbe già pronto un un Boeing 757 militare per andare all’estero. Partenza prevista il 19 gennaio, il giorno prima del giuramento di Biden. Tra le destinazioni ci sarebbe la Scozia, dove Trump ha un club di golf. Ma Il premier scozzese Nicola Sturgeon ha già fatto intendere che non farà eccezioni alle restrizioni anti Covid durante il lockdown e al momento non è permesso a nessuno, dall’estero, entrare in Scozia, ameno che si tratti di un viaggio essenziali. E per il primo ministro scozzese, giocare a golf non è una ragione essenziale.



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