09 gennaio 2024, ore 11:00
La Germania lo ricorda come un idolo, anche fuori dal campo. Commossi ricordi anche dal calcio italiano e dalle istituzioni del football mondiale
HA CAMBIATO IL CALCIO
Le condizioni di salute di Franz Beckenbauer da tempo erano molto precarie. Per questo la notizia della sua morte ieri non ha colto tutti di sorpresa. Aveva 78 anni, da tempo non lo si vedeva più ai grandi appuntamenti del calcio internazionale. Ma non per questo la sua scomparsa è meno dolorosa. Se ne è andato uno dei giocatori più importanti della storia del calcio. Franz Beckenbauer non soltanto è stato il difensore più forte di sempre, ma soprattutto è stato colui che ha letteralmente rivoluzionato il ruolo: all’efficacia un po’ rude dei suoi predecessori, il Kaiser ha aggiunto l’eleganza e le sortite offensive. In carriera ha vinto tutto: da calciatore, da allenatore, da dirigente. Con la Germania ha conquistato due mondiali: uno in campo nel 1974, uno in panchina nel 1990 come Commissario Tecnico. E da presidente del comitato organizzatore possiamo dire abbia vinto anche nel 2006, quello in Germania resta il mondiale meglio gestito (e in campo vinsero gli azzurri di Marcello Lippi). E’ stato artefice anche dei molteplici successi del Bayern Monaco, di cui è stato giocatore e presidente. Per i difensori è sempre stato molto complicare conquistare il Pallone d’Oro: Beckenbauer lo ha vinto due volte.
UN IDOLO PER LA GERMANIA
Con il passare delle ore si moltiplicano i messaggi di cordoglio e i ricordi di chi ha giocato con lui, lo ha affrontato da avversario o semplicemente di chi lo ha ammirato sui campi. Grande emozione naturalmente tra i tedeschi. Il presidente della Germania Frank Walter Steimeier ha affermato: “Nessuno ha influenzato il calcio tedesco come ha fatto lui”. L’attuale ct della Germania Julian Nagelsmann ha aggiunto: “E’ stato il miglior giocatore nella storia della Germania, sapeva galleggiare sull’erba”. Lothar Matthaeus era il capitano della nazionale tedesca che guidata da Beckenbauer conquistò il mondiale a Italia 90 e oggi lo ricorda così: “E’ stato un grande, in campo e anche fuori. Aveva una personalità eccezionale, non solo nel calcio”. Karl Heinz Rumenigge ha rivolto un appello: “Il Bayern organizzi il funerale nel suo stadio in segno di gratitudine”.
I RICORDI ITALIANI
Molti commenti sono arrivati anche dal mondo del calcio nostrano. Franco Baresi, il miglior difensore della storia italiana, ha rivelato: “Lui è stato il numero uno, il paragone con lui onestamente mi metteva a disagio: io facevo qualche fallo in più. Quando lo incontrai per la prima volta ero già adulto, ma arrossii per l’emozione”. Gianni Rivera ricorda la mitologica Italia-Germania 4-3 del 1970 in Messico, quando Beckenbauer restò in campo nonostante si fosse lussato una spalla; all’epoca non erano consentite le sostituzioni e il kaiser, per non lasciare la sua squadra in dieci, giocò con un braccio appeso al collo. Il Golden Boy oggi racconta: “Franz soffriva eppure lottava. Che lezione ha dato a tutti con quel braccio legato! E’ stato un gigante del calcio, qualcosa di superiore e di maestoso”.
LE ISTITUZIONI DEL CALCIO MONDIALE
Cordoglio anche dalle istituzioni del calcio internazionale. Il presidente della FIFA Gianni Infantino lo ha definito “ una leggenda del calcio tedesco e mondiale, ma è sempre rimasto con i piedi per terra”. Gli ha fatto eco il presidente dell’Uefa Alexander Ceferin: “Il suo stile visionario ha cambiato la forma del calcio che si giocava nella sua epoca”. Michel Platini, che come lui è stato fuoriclasse allenatore e dirigente ha scritto: “Addio compagno, come Pelè Cruiff e Charlton hai alimentato la mia passione per il calcio”. Gli rende omaggio anche Pep Guadiola: “E’ stato un onore condividere bei momenti nel Bayern Monaco. Riposa in pace, Kaiser”.