L'Austria verso una svolta storica, l'ultradestra in testa alle elezioni secondo gli exit poll

L'Austria verso una svolta storica, l'ultradestra in testa alle elezioni secondo gli exit poll

L'Austria verso una svolta storica, l'ultradestra in testa alle elezioni secondo gli exit poll Photo Credit: https://agenziafotogramma.it/


Votazioni in Austria per il rinnovo del Nationalrat, il parlamento austriaco. Le urne si sono chiuse alle 17 e al momento è il partito di estrema destra FPÖ guidato da Herbert Kickl ad essere in testa, seguito dai popolari dell'ÖVP del cancelliere Karl Nehammer

In Austria si sono chiuse le urne alle 17 per il rinnovo del Nationalrat, il Parlamento nazionale. Sono stati 6,43 milioni i cittadini chiamati a esprimere il proprio voto in un'elezione che potrebbe segnare una svolta storica per il Paese. Secondo i primi exit poll diffusi dall'emittente statale ORF, il partito di estrema destra FPÖ, guidato da Herbert Kickl, è in testa con il 29,1% dei consensi, superando i popolari dell'ÖVP del cancelliere Karl Nehammer, fermi al 26,2%. Seguono i socialdemocratici dell'SPÖ al 20,4%, mentre i Verdi si attestano all'8,6%. Il portavoce dell'FPÖ, Michael Schnedlitz, ha subito commentato i risultati parziali con entusiasmo: "Grazie a ogni singolo elettore: oggi gli austriaci hanno fatto la storia. La popolazione si è espressa chiaramente a favore del cambiamento". La rilevanza di questi risultati, se confermati, segnerebbe un'importante svolta per l'Austria, consegnando la vittoria al partito ultranazionalista e liberale per la prima volta nella storia del Paese.


UN CAMBIO EPOCALE

Se i dati degli exit poll si tradurranno in risultati definitivi, l'Austria potrebbe assistere a un cambiamento politico di portata storica. Sebbene l'estrema destra abbia già avuto accesso al potere in passato, come nel 1999 con Jörg Haider e nel 2017 con Heinz-Christian Strache, mai prima d'ora l'FPÖ aveva conquistato la maggioranza dei voti. Questa nuova affermazione arriva in un contesto politico profondamente mutato rispetto a cinque anni fa, quando l’ÖVP, sotto la guida di Sebastian Kurz, aveva trionfato con il 37,5% dei voti, portando Kurz a diventare il più giovane capo di governo al mondo. Dal 2019, però, numerosi eventi hanno scosso la politica austriaca: dalla pandemia di Covid-19 alle dimissioni di Kurz, seguite da un breve interregno di Alexander Schallenberg, fino all'ascesa dell'attuale cancelliere Nehammer, che guida il Paese dal dicembre 2021. Al contrario, l'FPÖ ha vissuto una parabola di risalita, dopo il crollo del 2019 a causa dello scandalo "Ibizagate", che aveva travolto il partito per corruzione. Sotto la guida di Herbert Kickl, ex ministro dell'Interno, il partito ha ritrovato slancio, cavalcando temi come l'opposizione all'immigrazione, alle misure anti-Covid e alle sanzioni contro la Russia, in difesa della neutralità austriaca. Kickl, 55 anni, ha già dichiarato di voler diventare il "Volkskanzler", ossia "il cancelliere del popolo", in caso di vittoria. Le sue posizioni si sono contrapposte a quelle del governo di coalizione ÖVP-Verdi, che ha criticato duramente, definendolo "il peggior governo di sempre". La sua retorica ha fatto presa su un elettorato in cerca di soluzioni forti, soprattutto in merito a temi centrali come l'immigrazione e la gestione della pandemia.

GLI ALTRI PARTITI

Nehammer e il suo partito, l’ÖVP, hanno cercato di rispondere alle preoccupazioni degli elettori promettendo una stretta sull'immigrazione e un miglioramento della sicurezza. Tra le proposte, anche sanzioni per i genitori di studenti indisciplinati e un alleggerimento del carico fiscale sugli imprenditori. Il tema del costo della vita e della sicurezza è stato centrale nella campagna elettorale, insieme alla questione climatica, particolarmente sentita dopo le recenti alluvioni che hanno provocato vittime e danni ingenti. Anche Werner Kogler, leader dei Verdi e co-governatore, ha puntato molto sulla protezione dell'ambiente, proponendo, tra le altre cose, l’introduzione di un limite di velocità di 100 chilometri orari sulle autostrade per ridurre l'inquinamento. I socialdemocratici dell'SPÖ, guidati da Andreas Babler, hanno invece insistito su una maggiore equità fiscale, proponendo di aumentare le tasse sui ricchi. Beate Meinl-Reisinger dei Neos ha posto l'accento sui diritti umani e sulla regolamentazione dell'immigrazione, proponendo anche una riduzione dei costi del lavoro. Tra gli altri candidati, figurano Tobias Schweiger del partito comunista, Dominik Wlazny del "Partito della Birra", Fayad Mulla del "Keine" e Madeleine Petrovic della sua lista LMP.



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