L’ordine dei Senzasonno, il romanzo urban fantasy che nasce da un sogno lucido: Isaak Friedl ci porta alla scoperta del suo libro

L’ordine dei Senzasonno, il romanzo urban fantasy che nasce da un sogno lucido: Isaak Friedl ci porta alla scoperta del suo libro

L’ordine dei Senzasonno, il romanzo urban fantasy che nasce da un sogno lucido: Isaak Friedl ci porta alla scoperta del suo libro Photo Credit: "L'Ordine dei Senzasonno" di Isaak Friedl, Giunti


Un nuovo mondo in cui perdersi, all’interno del primo capitolo autoconclusivo di una saga che mixa il racconto classico del romanzo a un apparato grafico con oltre duecento illustrazioni a colori


Il grande potere delle storie racchiuse tra le pagine dei libri è quello di far viaggiare la fantasia, valicando ogni confine. Il tacito patto di sospensione dell’incredulità tra lettori e autori fa sì che anche le cose più inverosimili assumano connotati possibili. E questo patto è ancor più necessario che venga rinsaldato quando si parla di narrativa che confluisce nel genere fantasy.

Ovvio che il compito più gravoso sia quello degli autori e delle autrici che a quelle storie ci lavorano. Incastrare ogni parte e far combaciare i pezzi con credibilità è una vera impresa che, però, regala anche belle soddisfazioni. Come nel caso de “L’Ordine dei Senzasonno" di Isaak Friedl, pubblicato da Giunti. Un volume di pregio che nasconde una storia altrettanto pregevole, in ogni sua sfumatura. E proprio con l’autore siamo andati dietro le quinte di un lavoro dalle moltissime particolarità.


L’ORDINE DEI SENZASONNO, UN RACCONTO “TRATTO DA UNA STORIA (QUASI) VERA”

Ciao Isaak, è il momento delle presentazioni e quindi lascio a te la parola: cosa troviamo nel tuo nuovo libro, “L’ordine dei Senzasonno”?

“Ciao! E grazie mille per questa chiacchierata. “L’Ordine dei Senzasonno” è un romanzo urban fantasy accompagnato da oltre 200 illustrazioni a colori, uscito per Giunti il 15 ottobre. La protagonista è Victoria Ignis, una quattordicenne segnata dalla perdita della madre, senza amici e con un’unica, enorme paura: rimanere sola. Da quando la madre non c’è più, infatti, Victoria segue il padre nei suoi continui viaggi d’affari in giro per il mondo, mettendo da parte i propri sogni e desideri. Un giorno però una misteriosa febbre la costringe a fermarsi a Londra, in compagnia dell’odiata zia Elga. È lì la sua vita prende una direzione inaspettata: quella febbre non è un malanno comune, ma la Febbre Arcana, l’incantesimo più antico al mondo, ideato per reclutare i nuovi apprendisti dell’ordine dei Senzasonno. Chi sono? Cosa fanno? Be’, preferisco lasciarlo scoprire ai lettori, ma posso anticiparvi qualcosa: i Senzasonno sono un ordine antichissimo che risiede in una città al centro della Terra e che combatte da secoli contro un nemico spietato: le Forze del Nulla. Delle entità oscuro che minacciano l’esistenza stessa dell’umanità.


Com’è nata l’idea per questa storia? C’è stata qualche ispirazione particolare?

“In realtà l’idea principale alla base della storia nasce da un’esperienza personale. Nel romanzo, la Febbre Arcana è un incantesimo che colpisce una sola volta nella vita tutti i ragazzi e le ragazze tra gli 11 e i 14 anni. È un rito d’iniziazione che mette alla prova il loro coraggio: chi riesce a superarla viene introdotto al mondo magico, chi fallisce si risveglia senza memoria di quanto accaduto, come dopo un sogno confuso. La fascia d’età è molto importante perché, come direbbe il buon Morpheus di Matrix — che aveva giurato di non risvegliare mai gli adulti — in quegli anni il cervello è abbastanza formato per capire ciò che sta accadendo, ma ancora elastico per accettare l’impossibile. Bene, io, nonostante i miei 30 e passa anni, ho sperimentato questa prova sulla mia pelle. Mi è capitato mentre avevo la febbre a 40 a causa del Covid, e l’intero secondo capitolo (e l’inizio del terzo) è il resoconto fedelissimo di ciò che mi è successo in una sorta di sogno lucido-allucinazione e che mi ha fatto vivere in prima persona quello che poi è successo anche a Victoria. In questo caso, l’ispirazione non è arrivata da un libro o da un film, ma da un’esperienza diretta, intensissima e incredibilmente vivida. Una delle esperienze più forti e intense che ho mai sperimentato. Potrei parlarne per ore, ma se siete curiosi trovate tutto nelle prime pagine del libro.”


Sei molto attivo sul fronte creativo, anche e soprattutto nell’ambito delle graphic novel - che strizzano, di fatto, l’occhio a questo libro, complice l’inserimento di una componente visiva a corredo della storia. Come mai questa scelta?

“Ad oggi, in Italia, escono più di 85.000 titoli all’anno. La produzione è così vasta che scrivere un buon libro, purtroppo, non basta più per essere notati o letti. Come hai accennato, vengo da oltre quindici anni di esperienza nel mondo del fumetto e dell’illustrazione. E così, insieme a Oscarito (amico e collaboratore storico), ho deciso di sfruttare questa competenza per creare qualcosa che unisse i due linguaggi in modo da creare qualcosa di mai visto prima nel panorama italiano. L’idea era quella di sviluppare un metodo narrativo in cui testo e immagini non fossero semplici complementi, ma parti di un’unica esperienza — una narrazione immersiva, pensata anche per i lettori più giovani, abituati a media visivi e a un ritmo più immediato. Sapevamo che sarebbe stata una sfida, ma l’abbiamo accolta con entusiasmo e oggi siamo davvero felici del risultato. Alcuni lettori hanno definito il libro come una “novel graphic”, e per me — oltre a essere un termine molto divertente — è un complimento enorme. Creare qualcosa di diverso comporta sempre un rischio, certo, ma è solo sperimentando che si possono aprire nuove strade.”


Quanto lavoro è stato necessario per completare il tutto? Immagino che, tra idea, scrittura e disegni, oltre all’editing, siano serviti un bel po’ di sforzi…

 “Immagini bene! A essere sincero, non saprei nemmeno quantificare il tempo e le energie che ho riversato in questo progetto — è stato un lavoro immenso, sotto ogni punto di vista. Tra idea, scrittura, sviluppo visivo, illustrazioni ed editing, L’Ordine dei Senzasonno ha richiesto un impegno che ha superato tutto ciò che avevo fatto prima. Detto questo, quando ami davvero quello che stai creando, la fatica pesa molto meno, quasi scompare. È stato senza dubbio il progetto più complesso e ambizioso della mia carriera, ma anche quello che mi ha dato di più in assoluto. Proprio per questo avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.”


Il libro è idealmente rivolto ai più giovani, ma non si pone limiti di età. A patto, ovviamente, di fare però presa su lettori e lettrici. Come si cattura l’attenzione di un pubblico più adulto?

“Quello che dici è verissimo. Il libro è pensato per essere letto e apprezzato da chiunque ami l’avventura e il fantasy, a prescindere dall’età o dal genere. Questo è possibile perché i temi centrali — la morte, il lutto, la crescita personale, la ricerca di sé — offrono diversi livelli di lettura: i più giovani colgono l’emozione e il senso di scoperta, mentre i lettori adulti possono percepirne le sfumature più profonde ed esoteriche. Anche il sistema magico è stato costruito con grande perizia: è abbastanza complesso e strutturato da soddisfare un pubblico abituato al fantasy contemporaneo, ma allo stesso tempo rimane accessibile e intuitivo per chi si avvicina per la prima volta al genere. Le illustrazioni, infine, permettono ai lettori più adulti di ritrovare quel senso di meraviglia che provavano da bambini quando scoprivano un nuovo mondo immaginario. Anche la sintesi stilistica, la scelta dei soggetti e l’attenzione grafica con cui sono state realizzate sono adatte sia ai più giovani che ai veterani. Infine, la cura editoriale e la cartotecnica di pregio con cui è stato realizzato lo trasformano in un vero e proprio oggetto da collezione, perfetto da regalare o da custodire nella propria libreria.”


L’ORDINE DEI SENZA SONNO, TRA GRANDI ISPIRAZIONI E GRANDI PROGETTI FUTURI

Se il tuo libro fosse una canzone, quale sarebbe?

“Che domanda difficile! Ti stupirò con due titoli molto diversi tra loro: “Lacrimosa” dal Requiem for My Friend di Zbigniew Preisner (nella versione utilizzata nella colonna sonora di The Tree of Life di Terrence Malick) e “Freedom” dei Rage Against the Machine.. A prima vista possono sembrare un accostamento azzardato, ma secondo me rappresentano perfettamente i due lati predominanti del romanzo: da un lato la solennità, il mistero e il senso di meraviglia; dall’altro la ribellione, l’energia e la lotta contro ciò che sembra inamovibile.”


Per capire che tipologia di contenuti troveremo nel tuo libro: dicci 3 titoli di film e 3 libri che ti hanno ispirato o che potrebbero piacere al pubblico di riferimento per l’ordine dei Senzasonno.

“Ce li ho! Per quanto riguarda i film direi: Matrix, Inception e Avatar. Per i libri, invece: La bussola d’oro, La storia infinita e Coraline. Ho scelto questi titoli perché ognuno contiene un elemento preciso che in qualche modo ha a che vedere col mondo dei Senzasonno — e che i lettori più attenti, ne sono certo, potranno riconoscere tra le pagine.”


Siamo al primo volume di quella che si prospetta come una saga in grado di appassionare. C’è già una roadmap programmata? Si possono già fare anticipazioni su quanti volumi e quante storie andranno a comporre il quadro completo? O, quantomeno, quale sarà la prossima storia…

“Certo! Il prossimo volume uscirà nell’inverno del 2026 e, sebbene il primo sia autoconclusivo, la nuova avventura riprenderà esattamente da dove ci siamo fermati. In questo secondo capitolo impareremo a conoscere meglio i personaggi già incontrati e approfondiremo molti aspetti del mondo dei Senzasonno. Per quanto riguarda l’antagonista… preferisco non anticipare nulla, per non rovinare la sorpresa. Diciamo soltanto che le Forze del Nulla nascondono molti più segreti di quanto chiunque possa immaginare. Come il primo, anche il secondo volume sarà autoconclusivo. Ho già diverse idee per eventuali sviluppi futuri, ma preferisco concentrarmi sulla storia che sto scrivendo ora e lasciarmi guidare da possibili sviluppi. L’universo dei Senzasonno è vasto, ricco e pieno di possibilità: il mio compito è trovare la strada migliore e percorrerla, una parola alla volta. Ovviamente, molto del futuro della serie dipenderà anche dalla risposta del pubblico. Perciò, se con le mie parole vi ho incuriosito, vi invito a recuperare una copia e a dargli una possibilità: sono certo che non ve ne pentirete.”



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