LP.8.1: la nuova variante Covid corre nel mondo, ma i rischi restano contenuti

LP.8.1: la nuova variante Covid corre nel mondo, ma i rischi restano contenuti

LP.8.1: la nuova variante Covid corre nel mondo, ma i rischi restano contenuti


Dagli Stati Uniti all’Asia, cresce la diffusione della variante LP.8.1. Più contagiosa ma non più pericolosa, preoccupa per la sua capacità di eludere i vaccini. EMA chiede l’aggiornamento dei sieri per la stagione 2025/26.

Chi pensava che il Covid-19 fosse ormai un capitolo chiuso si sbaglia. Negli ultimi mesi, una nuova sottovariante del virus SARS-CoV-2, denominata LP.8.1, ha ripreso a far salire i contagi in diverse parti del mondo. Dai picchi registrati in Asia, in particolare a Singapore e Hong Kong, fino alla crescita nei casi in Europa, Stati Uniti e Regno Unito, il virus torna a far parlare di sé, anche se con effetti clinici generalmente più lievi.
Identificata per la prima volta nel luglio 2024, LP.8.1 è diventata dominante tra marzo e aprile 2025 in diversi Paesi, rappresentando il 70% dei casi negli Stati Uniti e il 60% nel Regno Unito, secondo i dati dei CDC americani.

COS’È LA VARIANTE LP.8.1 E PERCHÉ SI DIFFONDE COSÌ VELOCEMENTE

LP.8.1 è una discendente della variante Omicron, più precisamente del lignaggio JN.1, dalla quale si è evoluta attraverso la sottovariante KP.1.1.3. Secondo gli studi genetici, LP.8.1 presenta nove mutazioni aggiuntive nella proteina Spike, che le conferiscono una maggiore capacità di diffusione e immuno-evasione rispetto ad altre varianti attualmente in circolazione, come XEC.
L’OMS ha classificato la variante come “sotto monitoraggio” e non come variante di preoccupazione, ritenendo basso il rischio aggiuntivo per la salute pubblica.

I SINTOMI: SIMILI A QUELLI INFLUENZALI

I sintomi della LP.8.1 non sembrano più gravi rispetto alle precedenti varianti, ma sono quelli noti: febbre alta, mal di gola, stanchezza, dolori muscolari e articolari, mal di testa, congestione nasale, e in alcuni casi alterazione di gusto e olfatto. Meno comuni, ma possibili, diarrea e perdita di appetito.
Le complicazioni più serie, come polmonite o insufficienza respiratoria, si manifestano principalmente in anziani, immunocompromessi o persone con patologie croniche.

I VACCINI PROTEGGONO ANCORA?

Gli attuali vaccini anti-covid, aggiornati per contrastare JN.1, offrono una buona protezione contro le forme gravi di LP.8.1, anche se l’efficacia contro l’infezione lieve può essere ridotta. La capacità della nuova variante di sfuggire parzialmente alla risposta immunitaria solleva però la necessità di un aggiornamento vaccinale specifico.
L’EMA (agenzia europea per i medicinali) ha già raccomandato di riformulare i vaccini per la stagione 2025/2026, includendo LP.8.1 tra i ceppi target.
Sebbene LP.8.1 sia più contagiosa, non è più pericolosa delle precedenti. Tuttavia, la sua rapida diffusione, soprattutto in un contesto di calo dell’immunità e copertura vaccinale disomogenea, impone attenzione e prudenza.
La variante rappresenta l’ennesima evoluzione del Sars-Cov-2, che continua ad adattarsi. La comunità scientifica è attrezzata per monitorare e rispondere, ma la collaborazione dei cittadini resta fondamentale per contenere la diffusione del virus e proteggere le persone più fragili.

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