Mariastella Gelmini a RTL 102.5: «La manovra del “vorrei ma non posso” perché ci sono tanti micro interventi ma si rinviano le decisioni fondamentali»

Mariastella Gelmini a RTL 102.5: «La manovra del “vorrei ma non posso” perché ci sono tanti micro interventi ma si rinviano le decisioni fondamentali»

Mariastella Gelmini a RTL 102.5: «La manovra del “vorrei ma non posso” perché ci sono tanti micro interventi ma si rinviano le decisioni fondamentali»


«Di fronte ad una manovra che non ci piace non abbiamo invocato la piazza ma abbiamo preferito costruire delle proposte concrete», dice in radiovisione

Mariastella Gelmini, Senatrice e Vicesegretario di Azione, è intervenuta nel corso di Non Stop News su RTL 102.5 con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro per discutere della manovra economica, del bonus cultura, del Price Cap e del MES.

LEGGE DI BILANCIO E MANOVRA ECONOMICA

Ai microfoni di RTL 102.5 Maria Stella Gelmini interviene sulla manovra economica: «Certamente non facciamo il tifo per l’esercizio provvisorio e, nonostante l’iter in Parlamento e in Commissione Bilancio sia stato molto pasticciato, ci auguriamo che la manovra venga approvata», dichiara Gelmini. «Il nostro giudizio era già fortemente critico e l’andamento dei lavori e la gestione del Governo nel passaggio parlamentare peggiorano ulteriormente la nostra valutazione. La riteniamo un po’ la manovra del “vorrei ma non posso” perché ci sono tanti micro interventi ma si rinviano le decisioni fondamentali come reddito di cittadinanza, delega fiscale, taglio del cuneo per aumentare lo stipendio dei lavoratori e per sostenere le imprese. Non c’è traccia di un aiuto sugli oneri di sistema per le PMI. È una manovra che rinuncia ad una visione sulla politica industriale, che non riforma il reddito di cittadinanza e non vede traccia sulla delega fiscale», continua.

CALENDA APRE AL DIALOGO CON IL GOVERNO

Sull’apertura al dialogo di Carlo Calenda nei confronti del Governo Meloni la senatrice Gelmini dice: «Noi siamo opposizione e lì rimaniamo. Certamente c’è un modo differente di Carlo Calenda, di Matteo Renzi e del terzo polo nell’interpretare il ruolo dell’opposizione rispetto a PD e Cinque Stelle. Di fronte ad una manovra che non ci piace non abbiamo invocato la piazza ma abbiamo preferito costruire delle proposte concrete, le abbiamo presentate alla Meloni attraverso Calenda, continueremo ad incalzarle e continuiamo dall’opposizione a fare il tifo per l’Italia. Questo paese è stato ingabbiato nella logica di uno scontro fra destra-sinistra per troppi anni, oggi dobbiamo avanzare le riforme e dare un contributo in Parlamento. Noi siamo e rimaniamo opposizione ma siamo pagati per dare un sostegno all’Italia e, anche su questa legge di Bilancio, abbiamo fatto delle proposte. Abbiamo chiesto che il reddito di cittadinanza sia più vicino ad un reddito d’inclusione, che non venga dato ai giovani perché a loro va garantito un lavoro, abbiamo proposto un piano per le imprese e un aiuto sugli oneri di sistema».

BONUS CULTURA

Sul bonus cultura, le Gelmini di dichiara contraria all’opposizione e favorevole ad attribuirlo ai più meritevoli. «Noi siamo contrari all’abolizioni perché riteniamo che la cultura e il merito vadano sostenuti. Abbiamo anche votato a favore della denominazione del Ministero dell’Istruzione come Ministero del Merito, riteniamo che sia giusto premiare i capaci e i meritevoli e dare un sostegno ai giovani che si laureano e si diplomano con il migliore dei voti. Ora vediamo come verrà scritto questo ennesimo emendamento. Dobbiamo sostenere chi è in maggiore difficoltà e chi si impegna di più, chi ha il coraggio di scommettere su questo Paese e di costruire il proprio futuro», dichiara a Non Stop News.

PRICE CAP

Sull’accordo sul Price Cap la Gelmini dichiara: «È meglio un timido accordo che nessun accordo. Su questo tema l’Unione Europea è stata un po’ troppo timida e certamente non tempestiva. Il Cap scatterà a fronte di un grave peggioramento della situazione ma i prezzi sono ancora alti e serviranno altri interventi. Questo accordo ci consente di evitare il disastro ma non basterà a calmare l’inflazione».

MES

Nel corso di Non Stop News la senatrice Gemini interviene anche sul MES: «Noi riteniamo che l’Italia non possa essere l’unico Paese europeo a non ratificare il MES, riteniamo che una parte di quelle risorse siano indispensabili per garantire una sanità pubblica e soprattutto per liberare risorse sanitarie nazionali e quindi colmare quel vuoto di infermieri e di medici. Io credo che la scelta di investire sul MES sia non solo necessaria ma indispensabile per il diritto alla salute e mi auguro che coloro che si dicono liberali si esprimano a riguardo. Su questo punto si rischia di fare un grande danno al paese, le risorse del PNRR non bastano, le risorse nazionali vanno liberate e il MES è uno strumento che l’Europa mette a disposizione con queste finalità, sarebbe sciocco non approfittarne», conclude.



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