Maurizio Lupi a RTL 102.5: “Dico a Salvini che a rincorrere Trump non si va da nessuna parte”

Maurizio Lupi a RTL 102.5: “Dico a Salvini che a rincorrere Trump non si va da nessuna parte”

Maurizio Lupi a RTL 102.5: “Dico a Salvini che a rincorrere Trump non si va da nessuna parte” Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, interviene a RTL 102.5

Il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, interviene a RTL 102.5, all’interno di Non Stop News con Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro e Giusi Legrenzi.


IL CONFLITTO IRAN-ISRAELE

«La preoccupazione credo sia di tutti e ci vengono i brividi a pensare che qualche anno fa Papa Francesco diceva che eravamo di fronte a una terza guerra mondiale a pezzi. Tutti l’abbiamo sottovalutato. Purtroppo, drammaticamente, se guardiamo quello che sta scoppiando nel cuore dell’Europa, nel Mediterraneo e in altre parti del mondo, sembra tutto avverarsi. Quindi, la responsabilità deve essere grande, stiamo lavorando perché il conflitto non si allarghi, perché ci sia la de-escalation e perché possa tornare la pace. Perché questo accada, la diplomazia deve mettersi in moto, l’Europa deve tornare ad essere protagonista ma attenzione, occorre sempre avere chiaro un giudizio: l’Iran che è una dittatura teocratica, se si porta ad avere una bomba atomica, diventa un pericolo non solo per Israele ma per tutto il mondo. Quindi, devono riprendere assolutamente i negoziati sul disarmo nucleare da parte dell’Iran tra Usa e Iran. La cosa migliore da fare adesso è quella di ritornare a capire che l’unica strada è quella del dialogo e del fare accordi che portano al disarmo nucleare. È evidente una cosa, che è sotto gli occhi di tutti, ovvero che l’Iran ha nel suo DNA questa teocrazia e l’eliminazione dalla faccia della terra, in particolare di quel pezzetto di terra di Israele, finanzia i terroristi di Hamas e di Hezbollah. Israele ha tutto il diritto di difendersi, ma poi alla fine la strada della guerra non porta da nessuna parte. Per questo, bisogna provare oggi a lavorare insieme, dialogando con Israele e con l’Iran perché si possa tornare a quel negoziato che garantisce ovviamente la pace per tutti. È evidente che il tema della difesa comune e della deterrenza diventa uno dei temi fondamentali in un mondo drammatico come questo».


LA FIGURA DI PUTIN COME MEDIATORE

«Un po’ mi fa sorridere, ma è un sorriso un po’ amaro. Io credo, e lo dico anche all’amico Salvini, che sempre rincorrere Trump non si va sa nessuna parte. Noi dobbiamo avere una posizione netta e chiara ed è evidente che Putin in questo momento deve dimostrare, più che fare la mediazione con altri Paesi, di dover fare veramente la pace seria e giusta nei confronti dell’Ucraina. Anche stanotte Kiev è stata bombardata e ci sono stati altri morti civili. Che mediatore di pace può essere un dittatore che sta aggredendo da tre anni una nazione? Noi siamo convinti che bisogna dialogare con gli Stati Uniti d’America e che debbano essere, insieme all’Europa, un elemento fondamentale. Far diventare il premio Nobel della pace Putin mi sembra un’esagerazione, anche da parte di chi rincorre queste boutade».


LA QUESTIONE DEL TERZO MANDATO

«La posizione della Lega sul terzo mandato è da sempre chiara, così come la posizione di Noi Moderati. Crediamo che bisogna dare più poteri all’esecutivo. In questo caso, i governatori hanno un grande potere per dieci anni, due mandati sono sufficienti perché loro possano attuare il loro programma e perché ci possano essere anche le giuste contrapposizioni e balance che le democrazie richiedono. Quindi, secondo me, quella è la strada giusta. Poi, non si capisce perché il terzo mandato deve essere dato ai Presidenti di regione ma non ai Sindaci delle grandi città. Mi sembra che il tema sia, come sempre, cercare di riavvicinare i cittadini alla politica. Per farlo, la politica deve decidere ma contemporaneamente non è che possiamo avere un uomo solo al comando per trent’anni, perché è un errore. Noi non siamo d’accordo e ne abbiamo discusso, ma credo che ne parleremo senza problemi. Certamente non ci divideremo su queste cose. Il tempo stringe solo perché ci sono le elezioni in Veneto, mi sembra. Certamente, ci sono anche altri problemi che sono sotto gli occhi di tutti, e ci sono le grandi sfide che abbiamo davanti. Quindi occupiamoci anche di altre cose».


LA QUESTIONE DEI DAZI

«Devo dire che la posizione che avevamo preso come Governo e con Giorgia Meloni, ma anche Noi Moderati, è quella che ai dazi non si risponde con contro dazi. I dazi fanno male da una parte e dell’altra, bisogna confrontarsi e dialogare. Io credo, personalmente, che anche Trump lo capirà, perché è un grande negoziatore ma la realtà è più dura anche dei negoziati che vuole fare. L’Europa ha bisogno dell’America, ma gli Stati Uniti d’America hanno bisogno come il pane dell’Europa. L’Europa deve fare la sua parte e, non solo dialogare con gli Stati Uniti d’America e trovare questa soluzione che sarebbe buona, ma innanzitutto togliersi i dazi al proprio interno, la burocrazia e cercare di tornare ad essere quell’Europa che abbiamo sempre voluto. C’è bisogno di più Europa ma di un’Europa che smetta di uccidere sé stessa, imponendo appunto dazi, burocrazia esasperata, battaglie ideologiche come i Green Deal, che sono giuste sul cambiamento climatico ma che se uccidono le imprese qualche problema lo fanno».


CALCIO, LA NAZIONALE ITALIANA

«Intanto la simpatia e la stima nei confronti del Presidente dell’Inter Club Parlamento, Ignazio La Russa, dice che preferirebbe dimettersi da Presidente del Senato piuttosto che da Presidente dell’Inter Club, è totale, però onestamente Gattuso, aldilà che è milanista, è un grande pilastro del Milan e in questo momento è certamente, secondo me, un simbolo. Ci vuole talento nella vita, ci vuole tutto, ma innanzitutto ci vuole coraggio, passione, sacrificio e devo dire che senza questo, senza l’idea di una bandiera che rappresenta l’Italia, non si va da nessuna parte. Puoi pagare mille campioni, puoi avere centomila Maradona ma poi alla fine rischi di perdere con la Norvegia. Allora Gattuso, secondo me, può essere una scelta giusta ed è una bandiera di quell’Italia che piace sia a me che a Ignazio La Russa».



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