Maurizio Martina a RTL 102.5, Il Pd non è in stand-by

Maurizio Martina a RTL 102.5, Il Pd non è in stand-by

Maurizio Martina a RTL 102.5, Il Pd non è in stand-by


Il segretario del Partito Democratico a Non Stop News critica il decreto dignità e attacca Salvini

"Non siamo un partito in stand-by". Non ci sta a recitare il requiem per il Pd il neo-segretario Maurizio Martina, intervistato a Non Stop News. "Lo voglio dire chiaramente. Non è vero che non ci sono difficoltà"- ha aggiunto -"Non lo nascondo. E sono legate all'inizio di una nuova legislatura. Inoltre, quando c'è un cambiamento di scenario politico, come accade oggi, c'è difficoltà a muovere l'iniziativa". Entrando nel dettaglio, Martina dice: "Pensiamo che i provvedimenti di questo governo siano dannosi per il Paese. Il decreto dignità si sta rivelando un clamoroso boomerang. È, nei fatti, un decreto che è assente". 
Poi aggiunge che ciò che propone il Pd è "un vero intervento che tagli permanentemente il costo del lavoro. Noi proponiamo di tagliare un punto sul costo previdenziale all'anno per 4 anni", sottolinea e aggiunge: "Noi proponiamo di rendere più vantaggioso contratto a tempo indeterminato, sia per l'impresa, che per il lavoratore. In queste ore, migliaia di lavoratori stanno ricevendo lettere per il mancato rinnovo del contratto a termine, in ragione del decreto dignità. Ieri, il caso della Nestlè di Benevento a cui è arrivata una lettera in cui si dice che, per effetto del decreto, i contratti a tempo non possono essere rinnovati. Si è annunciato, in pompa magna, un intervento contro la precarietà ma si sta danneggiando lavoratori e famiglie. Dobbiamo lavorare in Parlamento su questo: partiamo da 10 proposte che abbiamo fatto noi, che insistono sul lavoro stabile, che possono aprire spazi di novità,per esempio il salario minimo per chi non è in un Ccln. Perché non sperimentiamo salario minimo legale come in altri Paesi?".

"Oggi, il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini incontrerà il sindaco di Roma, Virginia Raggi per convincerla a chiudere i campi-rom della Capitale, lei cosa ne pensa?", chiedono i conduttori: "Bisogna lavorare al superamento dei campi rom"-risponde Martina-"come accade in altre città. Bisogna aiutare le amministrazioni comunali ad andare in questa direzione; che Salvini scuota un pochino l'albero della Capitale va bene, vediamo l'effetto che fa. Il dato di fatto di questi anni è che a Roma c'è un'amministrazione disastrosa. E non lo dico con quale gioia, mi spiace, ma continuo a vedere la Capitale completamente disorganizzata e quest'amministrazione incapace a gestire una città come Roma, a partire dalle periferie. Siamo stati a Tor Bella Monaca, quartiere che ha enormi problemi. I problemi vengono da lontano ma è anche vero che da tre anni sta governando quest'amministrazione e, di scelte utili, per Roma non se ne vedono. Per me il giudizio è radicalmente negativo. Sulla disputa Salvini-Saviano, su cui i conduttori chiedono un parere ( Saviano ha definito il Ministro dell'Interno 'Ministro della malavita', ndr), Martina risponde: "Non entro nel merito di una discussione tra due personalità radicalmente differenti. Io sono alternativo a politiche proposte da Salvini che sono politiche pericolose per il Paese: per esempio, quando si immagina che in questo Paese ci possano essere pistole libere e non si pensa che, dove ciò accade, è molto peggio. Sono contrario al post di giornata per alimentare l'odio, ci si si ritorce contro. Quando parli di fine della pacchia e poi aumentano i morti in mare, e non migliorano politiche comunitarie su migranti, vai a minare l'interesse nazionale. Se lisci il pelo ai dazi poi devi spiegarlo alle aziende che esportano, sulla sicurezza se vuoi fare tutto da solo, poi non devi lamentarti se l'Austria vuole chiudere le frontiere".

Infine, Martina ha dedicato un pensiero ai roghi in Grecia: "Stiamo tutti seguendo le notizie che arrivano da Atene"- ha detto-" E' una catastrofe ambientale e non solo: spero si attivi sistema di protezione civile europea. Spero che nelle prossime ore si arrivi ad arginare le drammatiche cifre".


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